RAPSODIE JAZZ
Pazz Canzone Jazz
L’assolo della tromba , s’ode nella mesta sala avvolta dal silenzio , nell’eco delle note pellegrine che planano ignude con la mimica delle parole , vaganti unite nella fredda sera , verso qualcosa che trascende il senso dell’essere. Qui dove ci sono più morti che vivi, tutti dormono nella notte sotto le stelle.
Nei ritmi di un rinnegare che corrode dentro queste vecchie ossa, scalfite da mille sconfitte , con la bellezza del tempo che non si scorda di nulla ,senza chiedere mai perdono . C’è sempre qualcuno che va sicuro di se. E con la dolcezza delle note musa madre ed amante ti porta lontano, solitario, verso una meta senza inganni ,condivisa da una popolazione intera che continua a magiare , magiare .
Il mio cuore si eleva nella vaga comprensione del corpo dei verbi , nella forma discorsiva che plasma la sostanza che scorre nelle vene e tollera l’animo inquieto come l’acqua del rubinetto che lascia scorrere tutta la storia che abbiamo condiviso nella sorte avversa.
Fa Freddo, chi sa quando uscirò da questo campo di lavoro . Quando riavrò la mia libertà , senza dovermi sentire l'ultimo uomo, su questa faccia della terra. Solo in questa illusione che feconda una fantasia secolare ,genuflessa in due che mostra il duro sedere e ti conduce in altre dimensioni .
Appigliarsi alle tante ipotesi ipotesi di un essere , relegato nel suo angolo, con la sua fantasia , con la sua farsa, fatta di parole eclettiche messe in piedi verso dopo verso inneggianti alla vittoria, dietro il muro della discordia. Le strofe passeggiano tra i vialoni cittadini si arrampicano insieme ad un vecchio concetto ,frutto di una distopia sociale, s’arrampicano lungo tetri muri mentali . Mi dici : siamo giunti nella fase decisiva , ora o mai più . Ora con questo treno , andremo a ritroso sulla via della salvezza.
Cosi odo nel sottofondo il fischio del treno che passa attraverso il corpo di questa nazione negletta e sconsolata , le rigide rotaie raccontano mille prigionie ,ti portano via , verso un altra terra ,senza rancore ,come fosse ieri . Come quando ti ho lasciato quella mattina , sotto la stazione ferroviaria . Tu sei rimasta da sola al solito posto a trovare una soluzione per questo olocausto . Forse tutto ciò è un errore atroce, una musica senza senso, lieta e cianciosa , pazziariella che cerca di uscire fuori da ogni sopruso, da ogni nefandezza , da questa morte etica . E se passa , questo treno me lo piglio e vado via. Ritorno a casa mia ad aspettare tutto passi , insieme alla lieta novella , insieme alla fine di questa lenta agonia che corrode l'animo ti rende ingrato ogni destino . Un profondo malessere, brucia ogni tentativo poetico . Suona ,suona il sax, salta , avanza , sconvolto , sconfitto in un ritmo sfrenato in una gioia sottile che luccica nel buio .
Quante figure effimere , ombre che avvolgono l' intelletto ,che si rode dentro . Che ti fa dire: Come ti chiami ?. Ninna nanna bel bambino ,non svegliarti dolce pargolo non guardare l'atroce realtà che distrugge questa società ,non ascoltare , le parole blasfeme ,mozzicate ,ammonticchiate per terra con la lingua fuori. E più ti ammiro , più mi sembri un cane bastonato , amore mio ,legato a questa lunga catena, che ti porti a spasso con tutte le pene di questo mondo . E sé il signore è la felicità ,apri le braccia e grida forte il tuo nome e l’amore ti salverà dall’amore che ti ammazza . Ma tu suona ,suona , sax ,continua a suonare non fermarti mai , poiché tutto questo è solamente jazz.
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