Uniti nella vita, uniti dalla morte
Danzavamo sul ghiaccio,
belli e innamorati.
Poi su un manto d’erba,
invidiati ed ammirati.
Soli tra la gente,
uniti dalla pelle.
Circondati dall’amore
correvam tra le betulle
e le rose rosse dolci
perdevan il lor colore.
Soli in mezzo al bosco,
uniti dai respiri.
Mi stringesti forte al cuore,
le labbra tue ridenti,
le dita mie tremanti,
perché d’amor si muore.
Soli nella neve,
uniti dagli sguardi.
Giunse l’inverno del tempo
e con lui il gelo della vita.
M’amasti col sangue,
t’amai con l’anima.
Non ho mai scritto poesie, non in rima per lo meno, quindi le rime sono tutte volute così.
Questa storia partecipa alla “Challenge delle Parole Quasi Intraducibili” di Soly Dea con la parola giapponese ishin-denshin: una comunicazione intima, personale tra due individui che si capiscono a vicenda senza bisogno di parlare.
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