L'erede designato.

di Akane_Tendo
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Ormai era l’orario del duello, nel dojo erano tutti presenti, Soun e Genma avrebbero controllato che lo scontro fosse svolto senza scorrettezze, sedute a bordo Akane, Nabiki e Nodoka.
I due contendenti eseguivano dei kata di riscaldamento «Combattenti al centro» Soun Tendo era pronto a dare il via al combattimento «Ha ora inizio lo scontro tra Hiro Saotome e Ranma Saotome per il titolo di discendente della scuola indiscriminata di arti marziali Saotome» i due presero posto uno fronte all’altro per l’inchino «che sia un incontro leale e senza colpi bassi, quando siete pronti potete iniziare» Soun tornò vicino a Genma, seduti vicini cercavano di non far trasparire la preoccupazione per quella situazione.

Hiro e Ranma si osservavano, la loro forza combattiva aumentava sempre di più «Avanti Hiro fatti sotto, sei tu quello che ha qualcosa da rivendicare giusto?» Ranma cercava di provocarlo e Hiro non si fece attendere, iniziò ad avanzare ed a sferrare i primi colpi, i pugni ed i calci si susseguirono rapidamente, ma Ranma riusciva a schivarlo agilmente, poi iniziò a colpirlo più velocemente e con colpi più precisi di quelli del suo avversario.

Hiro li parò tutti e passò al contrattacco utilizzando le tecniche della scuola Saotome, nulla di più semplice per Ranma il quale le padroneggiava tutte e ormai aveva fatto tesoro di molte altre nel corso degli anni, rispose quindi con la tecnica delle castagne e finalmente iniziava a far breccia nella difesa dell’avversario.
Lo scontro aveva l’aria di dover andare per le lunghe, Ranma sembrava trattenuto e ad Akane non era sfuggita la cosa, probabilmente non voleva scoprirsi oppure aveva una qualche riserva nei suoi confronti, magari pensava che anche Hiro si stesse trattenendo e che fosse più forte di quello che sembrava.

Il ritmo del duello aumentò e Ranma decise di testare il cugino «Non sei male, ma non hai imparato altro oltre questo? Sai che non basta per ereditare la scuola e il dojo?» Hiro sorrise «Diciamo che non è solo per quello che lo faccio, la tua partenza mi ha dato modo di conoscere un altro tipo di vita, nuove persone e trovare nuovi motivi per voler restare» lanciò una fugace occhiata in direzione di Akane e aumentò l’intensità dei colpi, Ranma iniziava a sentirsi seccato dal comportamento del cugino e la chiara allusione ad Akane lo fece infuriare soprattutto perché gli ritornò in mente la scena della sera precedente, lui aveva provato a baciarla senza alcun pudore «Akane non è un oggetto incluso nel pacchetto» la ragazza si sentì lusingata dalla puntualizzazione di Ranma «Non ho detto questo, saprò farla davvero innamorare una volta che ti sarai levato di mezzo» le provocazioni di Hiro coglievano il punto e Ranma decise che ne aveva abbastanza « Uragano della Tigre!» raccolse tutta la sua energia e la indirizzò contro il suo avversario che fu investito dal potente raggio e fu sbalzato contro la parete del dojo, per poi avventarsi sopra di lui, ormai infuriato e deciso a porre fine al duello.

Nonostante fosse ormai quasi senza forze Hiro rispose agli attacchi, non voleva darla vinta a quel cugino che si credeva così importante e che aveva avuto tutti gli agi di essere il Saotome giusto, cercò il contrattacco «Tecnica segreta della nuova scuola di lotta Saotome danza della fenice» Hiro diventò agile e come se fossero tante fiammate colpiva Ranma con pugni velocissimi per finire con un uppercut carico di energia residua, purtroppo per lui per sconfiggere Ranma ci voleva ben altro, il ragazzo contraccambiò con un nuovo colpo «Tecnica finale della scuola di lotta indiscriminata Saotome uragano inverso del drago splendente» un enorme flusso di energia partì dall’alto mentre Ranma dopo aver fatto un agile salto si fiondava di forza sul suo avversario, come un turbine Hiro fu travolto e sbalzato in aria finendo per colpire le travi del soffitto per poi ricadere sul pavimento del dojo esausto.

Il risultato del duello era ormai chiaro, tirarono tutti un sospiro di sollievo, Hiro giaceva senza forze e Ranma si avvicinò per porgergli una mano «Forza resti pur sempre mio cugino, non voglio farti del male» Hiro lo guardò e sorrise amaramente, afferrò la sua mano e si fece aiutare«Non sei niente male, dovrò allenarmi parecchio per poterti fare le scarpe» «Ormai hai avuto la tua occasione Hiro, qualora lo vorrai sarai sempre il benvenuto ma è arrivato il momento per te di trovare la tua strada» «Penso tu abbia ragione, sai ho capito molte cose stando qui dai Tendo e capisco perché ci tieni a difendere tutto questo» diede una pacca sulla spalla a Ranma e si allontanò in direzione di Akane che per tutto il tempo era rimasta dietro di loro in disparte «Pare che mi sia andata male Akane» «Hiro … ti avevo detto che Ranma nonostante sembri uno sbruffone ed una persona poco seria nei combattimenti si impegna al massimo» Hiro rise e salutandola si diresse verso casa per raccogliere le sue cose.

«Chi sarebbe uno sbruffone poco serio?» commentò Ranma alle spalle di Akane «tu ovviamente, potevi risolvere questa faccenda un mese fa, invece hai preferito fuggire chissà dove e chissà con chi …» «Sei gelosa?» iniziò a punzecchiare la guancia di lei per prenderla in giro «Se vuoi sapere dove sono stato basta chiedermelo» «Se non vuoi dirmelo non mi interessa saperlo» «Akane sei sempre la solita non riesci mai ad essere carina con me, cosa ti costa dire Ranma mi sei mancato, dove ti eri cacciato, ero così preoccupata per te» aggiunse imitando la sua voce ed esagerando con le moine «Questa dovrei essere io? Sei proprio uno stupido …» sorrisero poi Akane toccò una ferita sul braccio di Ranma «A quanto pare è stato un valido avversario, dovrò medicartelo» «È solo un graffio, niente di che …» si diressero verso l’uscita del dojo «Quindi dovrò tenerti ancora come fidanzato» affermò Akane un po’ dubbiosa «Pensavo fossi fuggito in Cina per chiedere alle amazzoni la mano di Shanpoo … » avanzò guardandolo sottecchi «È vero sono stato in Cina, ma non per questo motivo, come ti salta in mente?» «Ukyo» «Ah ecco quindi Shanpoo ha come al solito inventato una storia delle sue, Ucchan crede proprio a tutto».

 Si fermò deciso a raccontare la sua avventura ad Akane, quindi si sedette sul parquet esterno della palestra invitandola ad accomodarsi accanto a lui «Quando sono andato via di qui sono stato da Obaba che mi ha consigliato sul tragitto per raggiungere la Cina più, un percorso fatto da palestre dove potessi farmi ospitare e allenarmi, ci sono così tante scuole di pensiero, tante tecniche nuove da imparare è sorprendente» Akane osservava Ranma che parlava del suo percorso e non lo vedeva così felice da sempre «Sono arrivato a Jusenkyo dove ho voluto vedere Kima e i suoi seguaci per allenarmi contro di loro e beh si anche per le fonti» «Quindi mi stai dicendo che hai interrotto la tua maledizione?» «Già» sorrise dolcemente toccando con il dorso dell’indice la guancia di lei «Ho anche distrutto la fonte nella quale eri caduta, non potevo sopportarlo, immagina una serie di Akane rozze e senza sexappeal che invadevano la Cina a causa tua …» provò a scherzare aspettandosi un ceffone, ma Akane non lo fece, al contrario si commosse «Oh Ranma hai spezzato la tua maledizione, avrei voluto esserci …»
Distolse lo sguardo e continuò «Ormai abbiamo diciannove anni, ho pensato che ne abbiamo passate davvero tante e che era arrivato il momento di mettere ordine nelle nostre vite, quindi ho iniziato dalla cosa che mi premeva di più, eliminare le mie debolezze e quella stupida fonte» Akane annuì, Ranma non era mai riuscito a fare discorsi così seri, era evidente che l’arrivo del cugino l’aveva turbato molto

«Penso che dovremmo partire insieme per un viaggio di allenamento, un mese è troppo poco e poi dovremmo farlo insieme, sai, una volta sposati erediteremo entrambi il dojo e anche tu dovrai essere all’altezza …»  «Saotome mi stai chiedendo di sposarti?» «Beh non ora ma una volta ritornati dal nostro viaggio … perché no» poggiò una mano su quella di lei e guardò il cielo splendente sopra di loro, rosso in volto e con Akane al suo fianco.




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