contest
Note dell'autrice:
Raccolta di flashfics veloci e leggere ispirate a questa
lista in lingua inglese, ovvero 100 modi diversi per dire "Ti
amo". La coppia principale sarà la Fraxus (perchè
Angie_Dreyar me
ne ha fatto innamorare <3), ma potrebbero esserci anche accenni
Bixanna ed Elfever perchè ormai amo TUTTI i Raijinshuu.
Grazie a chi vorrà lasciare un segno del suo passaggio
<3
100 ways to say ‘I
Love
You’
#01. It reminded me of you
«Lo teniamo?».
Laxus guardò prima il volto sorridente e speranzoso di
Freed, poi la piccola palla di pelo che stringeva tra le braccia e che
al momento teneva il muso nascosto nel suo petto, godendo di conforto e
protezione. Laxus non aveva nulla contro i gatti – anzi, se
fosse stato un Exceed ci avrebbe pure fatto un pensierino –
ma l’idea di doversi prendere costantemente cura di un
animale domestico non lo allettava per nulla.
«No».
«E daaai»,
lo implorò Freed. «Guardalo, è così
carino».
Laxus aggrottò la fronte. Per quanto ne sapeva, nemmeno
Freed era un appassionato di animali e soprattutto gli appariva strano
che un tipo come lui, fissato com’era con la pulizia, si
azzardasse a raccogliere dalla strada un gatto randagio, sporco e
potenzialmente infetto, e a portarlo a casa tenendolo addirittura tra
le braccia.
«Perché diavolo l’hai preso?».
«Perché era solo e indifeso. E poi mi ricordava te»,
spiegò Freed ruotando il busto per fargli vedere meglio il
gatto.
A quel punto, Laxus dovette ammettere che Freed aveva proprio ragione:
un po’ per il pelo biondo e arruffato, un po’ per
la cicatrice seghettata che gli attraversava un occhio e un
po’ per la linea dura e contratta del muso che lo faceva
sembrare incazzato con il mondo, quel gatto gli somigliava
terribilmente. Quando i loro sguardi si incrociarono, a Laxus parve
perfino di intravedere un lampo negli occhi ferini
dell’animale, quasi lo avesse fulminato – sfidato –
con lo sguardo.
Il Dragon Slayer la prese subito sul personale. Col cazzo che
avrebbero tenuto quel piccolo demonio.
«Non se ne parla», affermò categorico.
Freed gli rivolse un’occhiataccia stringendosi di
più il gatto al petto e quello sorprendentemente non ebbe
nulla da ridire. E in fin dei conti Laxus lo capiva: se quel gatto gli
somigliava in tutto e per tutto, stare tra le braccia di Freed doveva
sembrargli la cosa più piacevole del mondo.
«Tu sei solo geloso,
geloso di Fulmine».
Laxus quasi si strozzò con la sua stessa saliva.
«Lo hai chiamato... Fulmine?».
«Sì. E vedi di abituartici perché io ho intenzione di
tenerlo».
E così dicendo Freed si voltò per allontanarsi.
Di nuovo, Laxus incrociò lo sguardo del gatto e stavolta gli
sembrò di captare un’espressione soddisfatta, vittoriosa.
Sbuffò irritato. Dannato
gatto del cazzo. Già lo sapeva che sarebbe
stato il suo peggior nemico e... (la sua mente corse per un attimo a
Juvia) rivale in amore?
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