Can We [Re]wind, Please?

di La Fra
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24783 AD, pianeta Terra

 

Per quanto tempo dovrò combattere in questo sanguinoso vortice? Per quanto ancora?”

 

Un malmesso androide nomade sta dormendo all'ombra di un albero, coricato su una grande roccia avvolta dalle radici. È stata una lunga giornata per lui, forse l'ultima. Si è meritato un po' di riposo. Il vento soffia leggero fra le fronde, gli uccelli cantano.

 

Per quanto dovrò proteggere ancora ciò che amo in questa guerra senza fine? Per quanto?”

 

Un suono indefinito lo risveglia di soprassalto. Sembrava un sussurro, ma intorno a lui non c'è nessuno. Il sole è alto nel cielo, è ora di rimettersi in marcia, altrimenti non arriverà all'accampamento prima di sera. Sarebbe un vero peccato se dovesse spegnersi sulla strada verso casa. Si solleva sulla vecchia gamba e si allunga per afferrare la stampella. Al primo incerto passo però, qualcosa a terra tintinna. L'androide si piega sul ginocchio e scava un po' con le dita. C'è uno scintillio. Subito, inizia a rimuovere il muschio da tutta la lunghezza del misterioso oggetto. Una tempo avrebbe sperato in un tesoro da rivendere per comprare pezzi di ricambio. Ma ormai, la gamba è l'ultimo dei suoi problemi. È stanco di continuare a rimpiazzare le componenti. Non ha più la forza di ricominciare.

Solo dopo aver riportata alla luce l'acciaio, comprende cos'ha trovato: è una spada. Una da guerriero, di quelle che non si vedono più in giro da tanto, tantissimo tempo. L'elsa è distrutta, ma la lama, forgiata con sapienza, ha resistito alle intemperie. È corrosa, arrugginita, ma ancora intera. Dopo averla liberata dalle radici, l'androide la solleva e se la porta all'orecchio.

Per quanto tempo ancora, mi chiedo?

Con un sussulto la lascia cadere a terra. Senza dubbio, deve aver perso qualche altra rotella mentre dormiva. Le spade non parlano! Eppure sembra proprio che questa lo stia implorando di essere brandita. L'androide la solleva ancora e si guarda intorno. Non c'è nessuno, quindi tanto vale provare. Non è semplice però impugnare una spada senza elsa. La stringe nella posa sbagliata - con le poche dita che gli rimangono – e chiude gli occhi.

 

Modalità stand by disinserita.

 

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11945 AD, pianeta Terra

 

Mi chiamo -- e sono stata un'unità da combattimento YoRHa. A chiunque troverà questi dati, voglio solo dire che --- sono -----

--- serve che li recuperi.

Quello che sono stata, non esiste più.

Lascia che ti racconti una storia.

 

Recupero dei dati in corso...

 

XErroreX

 

Recupero dei dati in corso...

 

Esiste una grande differenza fra esseri umani e androidi. Una incolmabile.

I primi vissero la loro esistenza lacerati da un dubbio eterno: “e se...?”

L'eco di quelle loro suppliche disperate risuona ancora in ogni angolo di questo pianeta, cantato dai resti di quello che un tempo sono stati. [O forse è nella mia testa?]

Nessuno saprà mai come sarebbero andate le cose

Se gli esseri umani non fossero giunti a una fine.

Se gli alieni non avessero mai attaccato.
Se non ci fosse stata questa guerra.

 

Gli umani si chiedevano sempre sarebbe accaduto se avessero avuto un'altra possibilità. Se il loro destino fosse già stato scritto.

Queste domande non hanno mai avuto senso di esistere poiché la loro risposta mai esisterà.

Però, quegli stessi quesiti sono legittimi per noi. Gli androidi sono intrappolati in una spirale infinita di vita... e di morte. Quando giungiamo alla fine, tutto trova un nuovo inizio. È una maledizione? Una volta lo pensavo.

Credevo di essere costretta a ripetere sempre gli stessi errori, a subire la stessa sofferenza.

Per quanto tempo avrei dovuto continuare a mentire a me stessa e disperarmi per il futuro oscuro di questo mondo? Per quanto tempo?

 

Adesso però mi chiedo se questo ciclo infinito non sia la nostra [la vostra] possibilità per imparare a scegliere.

 

Proprio quando avevo deciso di spezzare le catene del mio destino e non accettarlo più, sono arrivata alla mia fine.[possiamo ricominciare da capo, per favore?]

 

[E se...] io avessi avuto un'altra possibilità? Avrei imparato a scegliere per me stessa?

 

La chiave per spezzare la mia prigionia l'ho trovata tanto tempo fa, nel momento e nel luogo più improbabile di tutti: nell'istante della mia morte, negli occhi dell'unico che io abbia mai amato.

 

[Ni...nes]

 

Ecco perché voglio che anche tu, sconosciuto, la conosca.

 

Recupero dei dati in corso...

 

Recupero dei dati in corso...

 

Trasferimento completato.


-


L'androide nomade lascia andare la spada con un sussulto.

Cos'è stato?

Cos'ho visto.

Cos'ho sentito?

Improvvisamente, ha uno strano peso nel petto; non può esserci davvero, ormai lì non ha più niente. Quasi tutte le componenti essenziali sono andate. Cos'è questa sensazione allora?

La spada è a terra, immobile e silenziosa. Si è immaginato tutto? Non può essere...

I ricordi che quell'arma contiene sono antichi, ma ancora vividi. Chiunque fosse il loro proprietario, ora non esiste più. O forse esiste ancora, senza esserne cosciente. Quei pensieri, quei sentimenti... potrebbero persino essere quelli di una sua vita passata e dimenticata.

Sono i ricordi di nessuno.

Sono i ricordi di un androide qualsiasi.

Sono i ricordi di ognuno di loro. [Dei pochi rimasti]

La foresta ora sembra inquietante. Si è fatto tardi... e quella spada è ridotta male. Non le resta molto tempo ancora prima di spezzarsi in due. Proprio come lui: non ci vorrà molto prima che i suoi chip vitali si friggano completamente. Ogni vecchio rottame sceglie come finire i suoi giorni. Quella spada ha scelto di farlo nella foresta; lui, un povero nomade da una gamba sola, vuole spegnersi nell'accampamento dove ha passato i suoi giorni migliori.

Questa è stata la sua scelta. Ecco perché ha iniziato il suo viaggio. Però... perché ora sente quel peso nel petto? Perché si aggrappa alla vita un'altra volta?

Perché, proprio ora che stava andando in contro alla sua fine a testa alta, vuole vivere?

Per quanto tempo ancora, mi chiedo? Per quanto tempo dovrò combattere?” La spada continua a ripetere il suo tormento all'infinito. La lascerà lì, se è quello che vuole.

L'androide nomade da un'ultima occhiata all'arma prima di ricominciare la sua lenta avanzata. Non ha nulla da scambiare per una componente, ma potrebbe fondere la sua gamba e usarla per ricavarne un po' di metallo. Creare delle parti e guadagnare un ancora un po' di tempo. Potrebbe essere... un nuovo inizio.

E mentre si allontana ed esce dalla foresta, non si accorge che sta portando via con sé un po' di quei ricordi di uno sconosciuto.

C'è qualcosa di diverso però: in tutta la sua esistenza, non ha mai sentito così chiaramente quel buco di fredda lamiera che ha nel petto. Proprio là, dove gli umani un tempo avevano un cuore.

 

E quel calore basterà a scaldarlo per un'altra eternità.

 

Mi chiamo 2B, e sono stata un'unità da combattimento YoRHa.

Grazie, grazie per aver trovato e letto questi dati.

Chiunque tu sia, voglio solo che tu sappia che ti sono grata.

Ora, per favore, prosegui il tuo cammino.

Mi basta che tu li abbia ascoltati. Non serve che li recuperi.

Quello che sono stata, non esiste più. E va bene così.

 

Se ti chiedi cosa ne è stato di me: non lo so. Forse avrò un'altra possibilità? Non lo so.

Ma ciò che conta è che, se così fosse, non la sprecherò.

Voglio sperare di aver ricominciato da capo una nuova vita. Una che mi sono scelta. Una nella quale lui era con me.

 

Recupero dei dati in corso...

 

_Tu mi appartieni.

__Ti guardo negli occhi e tu guardi i miei.

___Le mie dita scivolano sul tuo collo.

____So che non ti opporrai, so che vuoi morire.

_____Fai un piccolo respiro sforzato. Avvolgo le mani e stringo un po' di più.

______L'aria non passa, i tuoi occhi iniziano a spegnersi.

_______Non posso farlo...

________Non voglio farlo! Ma...

_________Devo.

__________Ancora un attimo e sarà tutto finito.

___________Chiudo gli occhi e stringo. Stringo. Più forte!

____________Non lotti contro di me. Non lo fai mai.

_____________Mi lasci fare quello che voglio della tua vita, come se mi appartenessi.

______________Non ho scelta. Lo devo fare.

_______________Io vorrei solo...

________________Vorrei solo poter ricominciare...

_______________Esiste davvero una scelta? E se...

______________Lo devo fare. Non ho scelta.

_____________Mi lasci fare quello che voglio della tua vita, come se mi appartenessi.

____________Non lotti contro di me, non lo fai mai.

___________Chiudo gli occhi e stringo. Stringo. Più forte!

__________Ancora un istante e sarà tutto finito.

_________Devo.

________Ma... non voglio farlo.

_______Non posso farlo. [NON POSSO!]

______L'aria non passa, i tuoi occhi iniziano a spegnersi.

_____Fai un piccolo respiro sforzato. [Rilascio] un po' la presa.

____So che non ti opporrai, so che vuoi [vivere].

___Le mie dita scivolano sul tuo collo.

__Ti guardo negli occhi e tu guardi i miei.

_Tu mi appartieni.

[E io appartengo a te.]

 

Questi dati... non appartengono al mio passato. So però nel profondo che [se mai ne avrà uno] saranno il mio futuro . Prendili e portali con te. Rendili tuoi e fanne tesoro. Spero che ti aiutino nel tuo viaggio... e ricorda: basta un piccolo istante per cambiare un'intera esistenza. Basta una domanda: [e se...?

 

se avessimo avuto più tempo insieme? se non avessi stretto più forte?

se ti avessi sorriso una volta in più? se i tuoi occhi non si fossero spenti... ancora ed ancora?

Non so se avremo mai un'altra possibilità, ma ti giuro che non commetterei gli stessi errori. Nines...]

 

Questa è stata la mia storia: un'eterna spirale di vita e di morte. Un ciclo che continua a ripetersi. Ancora ed ancora. È una maledizione? No... se riusciamo ad imparare dai nostri errori.

 

Spesso penso alla divinità che ci ha benedetti con questo eterno enigma... e se tu, sconosciuto, dovessimo riconoscermi mai sulla tua strada, e vedermi con un sorriso sul viso, ti chiedo di cercare quel dio...

e ringraziarlo per me.”

 

Missione completata: trasmissione dell'eredità effettuata per la [149598] volta.

 

Attivazione modalità stand by.





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