Cuciture umane

di machan
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Il mare a soqquadro
 
E così è questo il freddo dell’inverno.
Il lume di candela spento, il letto sfatto e i piatti rotti.
La tua assenza mi osserva dappertutto,
mi scuoia come una lepre
e io ho freddo.
Le parole sparpagliate per la stanza,
il silenzio che urla le mie colpe
e il vuoto immenso che lava via tutto ciò che è rimasto di buono.
Ci annego dentro e divento una piuma che svolazza,
che ruota, si contorce, si dimena e infine si posa.
Il mare che hai lasciato è davvero sconfinato,
e io non so più che farmene,
di me,
di te,
di questa vita,
e di questo mare a soqquadro.




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