NdNaco chan: qualche giorno fa stavo
riordinando la mia libreria, quand'ecco che mi è capitato fra le mani un
quaderno tutto stropicciato. Incuriosita l'ho aperto e… sorpresa! Mi sono
trovata davanti la prima ff in assoluto che ho scritto e di cui mi ero
completamente dimenticata! L'avevo scritta 5 o 6 anni fa, quando la televisione
trasmetteva senza sosta il cartone animato di City Hunter e io non conoscevo
ancora l'esistenza del meraviglioso mondo dei manga.
Così, ho deciso di scriverla al computer
e di proporvela, sperando che vi piaccia comunque. Non apporto nessuna modifica
anche se forse, come storia, sembrerà un po' banale (dopotutto che pretendete da
una ragazzina allora tredicenne che non aveva mai letto una ff e non ne
conosceva neanche l'esistenza?). L'unico cambiamento che ho deciso di apportare
sono i nomi: all'epoca non conoscevo i nomi originali dei personaggi, ma ora mi
da un certo fastidio leggere Hunter, Selene e Kreta al posto di Ryo, Saeko e
Kaori!
Beh, che altro dirvi? Spero che vi
piaccia e… buona lettura!!!
Nb: ringrazio sentitamente coloro che mi hanno avvisata
che il testo di questa ff non compariva nel sito. Ho Scusate l'inconveniente. Ancora, buona lettura a tutti!
L'INCUBO DELLA FELICITA'
Non era neanche l'alba e Kaori era già in
piedi. Ma perché si era alzata così presto? Non era stata lei a deciderlo, ma un
sogno…
Il suo sogno, il suo meraviglioso quanto
impossibile sogno di sposare Ryo si stava avverando… Era lì, in abito da sposa.
Era bellissima. Piano piano al fianco di Hideyuki, si avvicinava all'altare dove
Ryo l'attendeva… Ed eccolo lì, Ryo, affascinante come sempre, serio… Ed ecco che
il suo sogno stava prendendo forma… Ryo stava per pronunciare quelle due lettere
che l'avrebbero resa la donna più felice del mondo, che li avrebbero uniti per
sempre… Ed ecco Ryo accasciarsi per terra, colpito da due colpi di pistola… una
voce dietro di lei che rideva e rideva… e sangue, tanto sangue… il sangue di Ryo…
Un lieve rumore alle sue spalle la fece
trasalire. Si voltò e sorrise: era solo Ryo, ancora mezzo addormentato e… vivo.
"Kaori, cos'hai? Sei così pallida! C'è
qualcosa che non va?"
"Nulla." Rispose in fretta. Cosa c'era che
non andava? Tutto a cominciare da quel sogno. "Ma tu, come mai sei già sveglio a
quest'ora?"
"Io…?! Ehm… niente! Ho sentito dei rumori e
sono venuto a controllare!" rispose uscendo dalla stanza.
Kaori lo guardò allontanarsi poco convinta.
Inutile, dopo tanti anni di convivenza non riusciva più a convincerla.
La verità era che quella notte non aveva
chiuso occhio. E tutto per colpa di Umibozu e della sua boccaccia! Già, diceva
bene lui di sposare Kaori, ma come poteva fare? E poi avrebbe avuto la forza di
proteggerla? L'avrebbe fatta veramente felice? Cominciava veramente a prendere
in considerazione l'idea di cambiare mestiere e abbandonare quel mondo così
pericoloso. Ma sarebbe veramente servito a qualcosa? In fondo anche Mary…?
Ma perché tutti questi dubbi? Tutto era
iniziato la mattina precedente…
Quella mattina, come al solito era andato al
Cat's eyes a trovare Miki e come sempre aveva iniziato a pretendere il suo
mokkori e Kaori lo aveva colpito con i suoi martelli… e lui, testardo, ci aveva
riprovato e Kaori aveva rincarato la dose…. Come sempre…
"Ma perché non cambi mai?" gli aveva chiesto
Kaori e Umibozu avvicinandoglisi aveva rincarato la dose: "Ma perché, non ti
basta Kaori? Siete una bella coppia e tu lo sai! Perché non te la sposi? Non mi
dire che hai paura di prenderti le tue responsabilità!"
All'inizio aveva scosso la testa per
allontanare quel pensiero e aveva ricominciato a importunare Miki, convinto che
non ci avrebbe pensato più, e invece… invece le parole di Umibozu continuavano a
ronzargli senza sosta nel cervello….
Non erano neanche le 8.00 quando qualcuno
suonò il campanello e Kaori corse a vedere chi fosse, incuriosita.
"Kaori, posso accomodarmi?"
"Certo Reika! Ma come mai così presto? E'
successo qualcosa?" chiese facendo accomodare l'amica.
"Vedi Kaori, devo vedere Ryo. E' una
questione della massima importanza."
"Ah si? E cosa sarebbe di così importante?"
chiese una voce alle loro spalle. Era quella di Ryo, così forte e profonda,
inimitabile, ma stranamente triste.
"Ma guarda, Ryo già in piedi a quest'ora? E'
un miracolo!"
Ryo la guardò male evitando di rispondere
alle sue frecciatine "Allora cosa vuoi?" chiese per cambiare argomento.
"Vedi è mia sorella che vuole vederti. Dice
che è estremamente importante. Abbiamo appuntamento con lei al parco."
"Ehi, e volete andare senza di me? Sono io
che prendo appuntamento con i clienti!" esclamò Kaori vedendo che nessuno la
degnava di uno sguardo.
"Veramente io… non so se… forse è meglio
che…." Blaterò Reika, così Kaori capì che la sua presenza non era gradita.
Li guardò allontanarsi con aria triste.
Sembravano proprio una bella coppia, si disse, ma stranamente nessun martello si
materializzò fra le sue mani… aveva un bruttissimo presentimento...
"Ora voglio sapere perché non volevi che
Kaori venisse con noi." Chiese Ryo piuttosto contrariato. Dopotutto lei era la
sua assistente… e poi tutto quel mistero non gli piaceva affatto…
"Vedi Ryo…" iniziò Saeko "è una storia molto
lunga… la cosa certa è che sei braccato da due dei killer più potenti al mondo!"
"Tutto qui? Finora ne ho incontrati a
dozzine e come vedi sono ancora vivo e vegeto!"
"Hai ragione, ma non penso che nessuno si
chiamasse Harry Miller e Jack Brook."
"Harry e Jack? Certo che li conosco, sono
stato io a sventare il loro piano di rubare quei progetti alla CIA. Ma li
credevo in America, condannati alla sedia elettrica!"
"Già… ma sono evasi la notte scorsa, giusto
pochi giorni prima della condanna… e stanno cercando vendetta."
"Ehm…. Certo sono ossi duri… anche per me fu
difficile sconfiggerli. Se non fosse stato per Mary… Ma scusa, cosa c'entra
Kaori in questa storia?"
"Nulla, credo, ma visto che lei è la tua
assistente…"
"Ho capito. Puoi stare tranquilla, non mi
farò prendere alla sprovvista. Quanto a Kaori… supponevo che fosse per questo
che non la volessi… fare il mio lavoro è difficile per una ragazza come Kaori….
Mi chiedo se lei sia veramente felice con me…." Si chiese quasi in un soffio,
allontanandosi.
"Cosa voleva Saeko?" chiese Kaori appena lo
vide tornare.
"Eh… no, niente…voleva solo vedermi per
parlare un po'….
"Per parlare un po'….." pensò Kaori "Già…."
La notte passò in uno stato di grande
agitazione per Kaori. Si girava e voltava nel letto, senza riuscire ad
addormentarsi. Aveva la strana sensazione che tutto quello che più amava le
stesse sfuggendo dalle mani e le lacrime pungere i suoi occhi.
Un rumore di passi la sconvolse. "Ryo!"
chiamò più volte senza ottenere risposta.
Kaori provò a riaddormentarsi, sicura di
essersi sbagliata.
Un nuovo rumore di passi la costrinse ad
alzarsi da letto.
"Ryo! Ryo!" chiamò senza ottenere risposta.
Il sonno non arrivava neanche per Ryo che
continuava a sbadigliare senza riuscire ad addormentarsi. Saeko aveva ragione,
quei due non erano ossi facili da far fuori. La tentazione di chiedere aiuto a
Miki e Umibozu l'aveva tentato, ma l'aveva accantonata subito. Che figura ci
avrebbe fatto? Era troppo pericoloso e lui tropo scoraggiato e depresso. Non era
il solito Ryo, attento, allegro, pimpante, ubriaco di felicità, sempre a caccia
di belle donne…. A pensarci bene non ci aveva provato nemmeno con Saeko e Reika
quella mattina. Forse Umibozu aveva avuto ragione la mattina prima…. Sposare
Kaori… ma non se la sentiva proprio di prendersi una responsabilità del genere.
"Tic toc toc…" un rumore di passi lo fece
trasalire. Non era Kaori, li avrebbe conosciuti dovunque i suoi passi. Ma se non
era lei, chi era? Veloce come un lampo prese la sua 357 magnum e si appostò
dietro la porta, pronto a combattere. Silenziosamente sgusciò fuori dalla
stanza. I rumori provenivano dal primo piano e lì c'era la camera di Kaori, anzi
riusciva persino a sentire la sua voce che lo chiamava. Ma cosa stava
succedendo?
Corse giù velocemente verso la stanza di
Kaori. Spalancò la porta, ma la stanza era vuota.
"Kaori, dove sei, rispondimi!" chiamò con
tutta la voce che aveva in corpo, ma nessuno gli rispose.
D'un tratto sentì un'ombra dietro di sé. Non
ebbe il tempo di voltarsi che qualcosa lo atterrò. La vista gli si annebbiò e
non ricordò nient'altro.
Riaprì gli occhi che il sole era già alto.
Corse giù in cucina e non trovò nessuno. Dov'era Kaori? Ricordava tutto di
quella sera… d'un tratto sul tavolo trovò un foglietto. La calligrafia non gli
era sconosciuta.
Abbiamo la tua amica. Se vuoi vederla
viva, vieni alle 17.00 di stasera al molo n° 9. Altrimenti…
"Maledizione!" brontolò e corse fuori dalla
stanza.
"Oh Ryo! Dove vai in giro così, senza dare
rogne a nessuno? Ti è successo qualcosa?" gli chiese una voce.
Ryo alzò lo sguardo prima fisso sulla strada
e vide Umibozu fissarlo.
"Ah sei tu… ma cosa ci fai qui?"
"Come che ci faccio qui?! Questa è una
strada… ci passano tutti… è vietato?"
"Certo che no. Ciao ciao!"
"Fermo lì!" disse prendendolo per il collo
della giacca. "Dove vai così di fretta?"
"Da nessuna parte."
"Da nessuna parte eh? Saeko mi ha detto
tutto. Dov'è Kaori?"
"L'hanno rapita."
"Bene… e tu che diavolo ci fai ancora qui?
Perché non corri a liberarla?"
"Dopo. Ora ho un'altra cosa da fare."
Rispose allontanandosi.
Falco lo guardò. Ma cosa diavolo gli stava
prendendo in quel periodo?
"Arriverà? Ne sei sicuro?"
"Certo che verrà! Abbiamo qui la sua amica,
no?"
"Ma scusa che se ne fa di un tipo del
genere? Che gusti orribili!"
"Bah e chi lo capisce… non l'ho mai capito!
Comunque sia, l'importante è che viene!"
Due uomini stavano confabulando tra loro.
Erano al molo numero nove ed erano le cinque in punto.
"Lasciatemi andare! Cosa volete farmi? E
cosa volete da Ryo?"
Non sono affari tuoi! Per colpa sua siamo
stati in carcere per ben cinque annni e ora ce la pagherà!"
"Vi sta bene!" urlò "Se voi siete stati
puniti, vuol dire che ve lo siete meritati!"
"Zitta! Zitta o…!"
"Lasciatela stare!" esclamò una voce.
Kaori non aveva dubbi: era la voce di Ryo.
"Finalmente eccoti qui! Bene ora potremo
ucciderti… e vendicarci dopo tanti anni! Pagherai per quello che abbiamo
passato!"
"Prima lasciate andare quella ragazza!"
"Ma che bravo! Pensa prima alla sua ragazza
che a se stesso! Mi commuovi! ….. SCORDATELO! Lei resta qui! Piuttosto se non
vuoi vederla finire all'altro mondo davanti ai tuoi occhi, lanciami la pistola…
e non fare scherzi! Muoviti!"
Ryo non ebbe esitazioni: lanciò la pistola
verso Miller che teneva prigioniera Kaori e lo colpì al braccio, costringendolo
a lasciare libera la ragazza. Kaori, vedendosi libera, iniziò a correre verso
Ryo, ma Brook le puntò contro la pistola contro e partì il colpo. Il proiettile
l'avrebbe raggiunta se Ryo non l'avesse allontanata dalla traiettoria.
"Nasconditi dietro quelle casse!" le ordinò
e lei obbedì prontamente.
Miller e Brook, riavutisi dalla sorpresa
iniziarono a sparare contro Ryo, che, disarmato, poteva solo fuggire.
"Ah ah ah! Arrenditi Ryo! Non hai più
scampo! Non riuscirai a fuggire come facesti nella jungla!"
"La jungla?" Kaori era confusa. Ma come
facevano a sapere che Ryo…?
"L'ultimo arrivato! Un moccioso di cinque
anni! Un bambino che divenne il pupillo di tutti, il famoso Ryo che imparava
tutto, che sapeva fare tutto! E noi invece che dovevamo prendere te come
esempio, nel combattere, nell'allenarci! L'ultimo arrivato! Un novellino
schifoso! La pagherai Ryo Saeba!"
Detto ciò sparò un nuovo colpo, ma qualcosa
distrusse il proiettile destinato a Ryo e altri disarmarono i due. Era Umi!
"Umibozu! E tu che ci fai qui?"
"L'ho detto che sei strano! Non mi hai
neanche avvisato!"
"Piantatela voi due!"
"Piantala tu! Come vedi la situazione si è
ribaltata." esclamò Ryo dopo aver recuperato la sua 357 magnum.
"Questo lo pensi tu! Ora moriremo insieme,
Ryo!"
Un brusco suono e le porte si chiusero e nel
locale ci furono delle esplosioni.
"Ti piacciono le bombe che ho piazzato, Ryo?
chiese Brook divertito "Saranno la tua tomba!"
"Ma perché farsi uccidere per far fuori un
altro?" chiese Kaori scappata alla caduta di una cassa "E' assurdo!"
"Tu non lo puoi capire. Sei una donna!"
Nel magazzino le casse continuavano ad
esplodere. Sembrava tutto perduto.
Ryo, Kaori e Umibozu si guardarono in viso
sconcertati. Che fare? Le porte erano bloccate e loro… erano in trappola!
"Muori Ryo! Soffri come abbiamo sofferto
noi!" risero prima che una cassa cadesse su di loro e li uccidesse.
Kaori guardò Ryo terrorizzata: il suo
incubo, il suo incubo si stava avverando! No, Ryo non poteva morire! Avrebbe
preferito di gran lunga morire lei! Era astata colpa sua se erano in quella
situazione! Solo sua…
"Kaori non essere triste" cercò di
confortarla Ryo, come se le avesse letto nel pensiero "Io non rimpiangerò mai
quello che ho fatto!" disse e l'abbracciò.
Kaori si sentiva strana: Ryo non l'aveva mai
abbracciata prima di allora in un modo così dolce.
Il magazzino intanto continuava a crollare e
Umi era sempre più preoccupato. D'un tratto sentì i colpi di una mitragliatrice
e colpi di pistola che distrussero la porta del magazzino. Tra il fumo e il
fuoco che regnavano nel magazzino, poterono scorgere Miki, Saeko e Reika.
"Presto uscite!"
Umibozu uscì per primo e aiutò Kaori. Ma la
struttura cedette prima che Ryo riuscisse ad uscire e lo seppellì.
"RYO!" urlò Kaori piangendo "RYO! RYO
RISPONDIMI!"
Ma nessuno le rispose.
Cercarono di spostare qualche masso, ma
tutto era inutile. C'erano troppo fumo e le fiamme erano alte. Se fossero
rimasti ancora lì sarebbero sicuramente morti asfissiati.
Purtroppo non c'era più nulla da fare.
"Kaori non puoi restare qui sola." Cercò di
parlarle Umibozu, dopo averla accompagnata a casa "Vieni a stare da noi. Miki e
io non possiamo lasciarti qui sola!"
"Umi ha ragione. Ti prego, Kaori!"
"No grazie." rispose lei "Preferisco stare
un po' da sola. Grazie comunque." Salutò salendo le scale.
Era stata tutta colpa sua, continuava a
ripetersi. Non ci poteva credere, Ryo non poteva essere… no, era assurdo! Il suo
incubo era diventato realtà… ma perché?
"Ryo ti prego…. Ti prego… non puoi… non puoi
essere morto! Ti prego Ryo… Ryo…" continuava a ripetersi, ma nessuno le
rispondeva.
Kaori si stese sul letto e pianse tutte le
sue lacrime.
Le prime luci dell'alba la svegliarono e
solo allora si accorse di essersi addormentata vestita. Si stiracchiò un poco e
a causa di quel movimento si rese conto che qualcosa era caduto dalla tasca. Si
chinò e la raccolse: era una scatoletta molto piccola, in velluto. Sempre più
curiosa la aprì e… rimase pietrificata. Lì dentro c'era…. C'era un anello!
Ma chi, quando, glielo aveva ficcato in
tasca? Forse era stato proprio lui quando, in quel maledetto magazzino,
l'aveva abbracciata cogliendola alla sprovvista.
Corse fuori e, presa la sua macchina,
raggiunse quel magazzino in cui…
Appena arrivata vide le auto della polizia
analizzare il luogo.
"Cosa è successo?" chiese uno ad un collega.
"Non so…. È esploso qualcosa e ci sono anche
dei cadaveri."
"Scusate! Si intromise Kaori "Avete detto
che avete trovato dei cadaveri. Quanti… quanti sono?"
"Uno finora. Ma ne stanno estraendo un
altro."
"Grazie!" ringraziò.
Kaori era sempre più depressa. Quel cadavere
era di Ryo, ne era certa. E quell'anello… cosa significava?
Il tempo scorreva veloce, senza che Kaori se
ne rendesse conto. Rimase là ore e ore, immersa nei suoi pensieri, senza
accorgersi di cosa le stesse accadendo intorno. La polizia se n'era andata da
tempo e molto si erano chiesti chi fosse quella ragazza lì imbambolata. Era
arrivata anche Saeko e molti le avevano chiesto se non la conoscesse. La
poliziotta la guardò: povera Kaori capiva perfettamente cosa stesse provando.
Cercò anche di parlarle, ma fu inutile. Kaori non si accorse neanche della sua
presenza.
Solo quando calò la notte, Kaori si rese
conto del tempo trascorso. Si era praticamente addormentata in piedi.
D'un tratto un rumore di passi attirò la sua
attenzione. Si voltò e urlò.
"RYO!"
Seduti nel bar di Miki, Kaori, Reika,
Umibozu e Saeko aspettavano spiegazioni da parte di Ryo.
"Ma come hai fatto a salvarti?" chiese Saeko.
"Beh, è stata solo fortuna. Nel momento in
cui è crollato il magazzino, un panno caduto da una cassa crollante, mi ha
completamente avvolto, attutendo il colpo, così ho solo perso i sensi. Quando ho
sentito la polizia arrivare, mi sono ripreso e, anche se con molte difficoltà mi
sono liberato e fuggito. Sapevo che se mi avessero trovato mi avrebbero fatto un
mucchio di domande, ma ero stremato e mi sono nascosto in un magazzino lì vicino
per riposare. Da dove mi trovavo, vedevo tutto ciò che accadeva davanti al
magazzino. Così quando tutti se ne sono andati e ho visto Kaori ferma lì…"
"… hai deciso di uscire allo scoperto!"
"Si. Ora sapete proprio tutto."
"Ma la polizia aveva trovato solo due
cadaveri e non tre." Chiese Miki a Saeko "Perché non ci hai informati? Abbiamo
passato una giornata d'inferno!"
"Vedete… io non sono rimasta lì fino in
fondo, perché ho dovuto fare rapporto per mostrare le cause del crollo. Avrei
saputo solo domattina che i cadaveri erano due e non tre, perciò non ho potuto
dirvi niente."
"bene. Ora Ryo…" riprese Umi in tono serio
"mi spieghi perché sei rimasto lì tutto il giorno? Va bene riposarti, ma un
giorno intero, mi sembra un po' troppo! Devo dire che vuoi molto bene ai tuoi
amici!"
"Scusatemi… non volevo farvi stare in
pensiero… scusatemi!"
"SEI UNO STUPIDO!" urlò Kaori colpendolo con
uno dei suoi martelli. "Sei rimasto lì e non ti sei neanche degnato di dirmi
nulla! SEI UN IMBECILLE!" urlò e corse fuori piangendo.
"Povera Kaori…."
"Ryo," Saeko era seria "Devi prenderti le
tue responsabilità e deciderti una buona volta."
"Decidermi… Forse….?"
Kaori era tornata a casa più furiosa che
mai. ma perché diavolo non le aveva detto nulla? Si divertiva a vederla
soffrire? E pensare che era stato là per tutto il tempo! E lei stupida a
piangere per lui!
Immersa nei suoi pensieri, sentì delle
braccia cingerla e avvicinarla a se. Si voltò mentre il suo cuore batteva
all'impazzata. Ryo…. Non riusciva nenache a parlare, le parole le morirono in
gola, mentre il suo cuore sembrava volerle fuggire dal petto.
"Oh Ryo… scusami per…"
Ryo non la lasciò terminare. Vincendo tutte
le sue paure, il suo orgoglio le diede quel bacio che non aveva mai avuto il
coraggio di darle, mostrandole quel sentimento che aveva tenuto racchiuso nel
suo cuore per tanto tempo…
"Non preoccuparti." rispose infine "E' stata
soltanto colpa mia. Ascolta, volevo chiederti… hai trovato.. l'anello….?"
"Si…."
"E allora? Qual è la tua risposta?"
"Si!" esclamò abbracciandolo. "Si si Ryo! E
ancora dieci, cento, mille volte si!"
"Evviva!!!!! Evviva gli sposi!!!!"
"Incredibile! Sono davvero…. Sposi!"
"Finalemnete Ryo ha messo la testa a posto!"
"E Kaori è davvero felice!"
"Umi non piangere!"
"Ehi ma io non sto piangendo! Sono solo…
ehm… contento!"
Eh si, vi erano prorpio tutti: Miki, Saeko,
Reika, Mary e Erik, venuti apposta dall'America, non mancava proprio nessuno. O
forse mancavano tutti quegli amici che avevano conosciuto nel corso degli anni e
che City Hunter aveva reso felici.
C'erano invece gli amici di sempre, quelli
che li avevano aiutati nei momenti più bui, con cui avevano diviso gioie e
dolori. C'erano proprio tutti. O forse no, qualcuno mancava all'appello.
Mancava Makimura, l'uomo a cui dovevano la loro felicità, colui che li aveva
fatti incontrare. Più che un amico, più che un fratello… una persona speciale.
Era a questo che Kaori stava pensando mentre
gli altri si congratulavano con lei e Ryo.
"Kaori a cosa stai pensando? Sembri così
triste!" le chiese Ryo premuroso.
Da quel giorno in cui Kaori aveva rischiato
di perdere Ryo per sempre, molte cose erano cambiate, soprattutto Ryo. Non
andava più a caccia di belle donne e non corteggiava più le sue clienti e Kaori
potè finalmente mettere via i suoi pesanti martelli! Eppure la tentazione di
usarli era ancora forte….!
"A Maki. Povero fratellino mio!"
"Non pensarci. Da lassù lui ci osserva e ci
protegge sempre. E poi sono sicuro che non vorrebbe vederti così giù!"
"Hai ragione!" sorrise.
Si guardarono intensamente e sorrisero. Era
il momento di guardare avanti, verso il futuro, mano nella mano.
Per sempre…
FINE
NdNaco chan: Devo dire che a rileggerla
dopo tanti anni, mi sembra un po' elementare come storia e i personaggi poco
fedeli agli originali. Ma poco m'importa. Per quanto possa essere un po' banale,
è la mia prima ff e a dire il vero, in fondo questo è il finale che tutti
speravano di vedere. O no? E pensare che il sensei ci ha fatto invece una bella
sorpresa…. Preferisco dunque ricordare questo finale piuttosto che uno tragico
come quello disegnato da Hojo, perciò… addio amici e siate sempre felici! |