contest
100 ways to say ‘I
Love
You’
#08. There is enough room for
both of us
Poggiato al bordo della vasca con il viso rivolto verso le mattonelle e
il corpo a mollo nell’acqua, Laxus sospirò beato.
Freed, dietro di lui, era incredibilmente bravo a massaggiargli la
schiena e qualcosa gli diceva che, con quelle mani abili e delicate e
quella sua instancabile venerazione per lui, sarebbe stato bravo a
massaggiargli anche
qualcos’altro. Quel pensiero negli ultimi giorni
lo stuzzicava parecchio, forse perché i baci e le carezze
tra lui e Freed si erano fatti decisamente più frequenti. In
effetti, anche se non se l’erano detto espressamente e non lo
sapeva nessun altro oltre a loro, potevano ormai dire di frequentarsi.
«Grazie, Freed. Basta così», concluse
Laxus staccandosi un po’ a malincuore dal bordo della vasca e
dalle mani del mago, ma pregustando ciò che sarebbe potuto
accadere di lì a poco.
«Ti lascio fare il bagno allora», rispose Freed, ma
Laxus lo bloccò per un braccio.
«Aspetta», sussurrò guardandolo negli
occhi azzurri, quegli occhi nei quali da qualche tempo si perdeva e si
ritrovava spesso. «Fai il bagno con me. C’è
abbastanza spazio per tutti e due».
Freed sgranò impercettibilmente gli occhi e
arrossì un po’ sulle guance. «Va
bene». Evidentemente in imbarazzo, si spogliò e si
infilò nella vasca con una tale velocità che
Laxus non ebbe quasi il tempo di posare gli occhi sul suo corpo nudo.
Quando si ritrovarono l’uno di fronte all’altro,
con le gambe che si sfioravano sul fondo della vasca, Laxus
pensò che non avrebbe resistito ancora a lungo. A parte
baciarsi, strusciarsi e toccarsi da sopra i vestiti, lui e Freed non si
erano mai spinti oltre, un po’ perché ancora
troppo presto, un po’ per mancanza di privacy (Evergreen e
Bickslow erano sempre nei paraggi), ma Laxus sentiva ormai di essere
arrivato al limite. Voleva
fare l’amore con Freed ed era sicuro che anche per lui fosse
lo stesso. Doveva solo fare il primo passo.
Attese qualche minuto, giusto per permettere a Freed di rilassarsi, e
poi parlò, non senza una punta di imbarazzo.
«Fino ad ora mi hai sempre e solo massaggiato la schiena, ma
se vuoi puoi massaggiarmi anche altre
parti del corpo».
Freed lo guardò sorpreso e incuriosito al tempo stesso.
«Qualsiasi
parte del corpo?», chiese titubante, come se dovesse
chiedergli il permesso per poterlo toccare.
Laxus gli sorrise. «Qualsiasi».
Ricambiando il sorriso, Freed si portò un po’
più avanti con tutto il corpo e allungò le mani
verso il suo petto cominciando ad impastare i muscoli bagnati e
guizzanti. Laxus chiuse gli occhi, un po’ per godersi a pieno
quelle carezze, un po’ perché sapeva che se avesse
guardato il volto concentrato di Freed gli sarebbe saltato addosso
mandando in fumo tutti i preliminari.
Quando finalmente una mano di Freed, un po’ tremante ma
curiosa, percorse il suo addome fino ad infilarsi sotto la superficie
dell’acqua per poterlo vezzeggiare tra le cosce, prima con
cautela e poi con bramosia, Laxus aprì maggiormente le gambe
e gemette estasiato chiedendosi perché
avesse aspettato così tanto a concedersi un piacere del
genere.
Proprio come aveva previsto, Freed era dannatamente bravo a dedicarsi a
lui sotto ogni punto di
vista. E chissà quante altre cose avrebbero
potuto fare insieme dentro e fuori da quella vasca da bagno...
Extra
Quando le loro bocche cominciarono a cercarsi in baci
soffici e umidi, e le loro carezze a farsi sempre più intime
e profonde, Laxus decretò che quella vasca era sì
abbastanza spaziosa per poter fare il bagno in due, ma non di certo per fare l’amore.
Incurante di gocciolare dappertutto, decise quindi di trascinare Freed
sul morbido tappeto ai piedi della vasca. E nel momento in cui si
ritrovò a sovrastare il mago con le ginocchia strette
intorno alle sue cosce e l’eccitazione ormai dirompente che
sfiorava la sua altrettanto accentuata, Laxus non poté fare
a meno di trovarlo bellissimo con i lunghi capelli verdi sparsi ai lati
della testa, le guance rosse come mele mature e gli occhi pieni di
desiderio, proprio come i suoi. Mai avrebbe pensato, Laxus, di poter
arrivare a quel punto con
un uomo, ma il fatto che sotto di sé ci fosse Freed piuttosto che
qualsiasi altro uomo
non lo sorprendeva più di tanto. Freed era sempre rimasto al
suo fianco, nel bene e nel male, amandolo con una forza tale che a un
certo punto Laxus aveva percepito quell’amore sulla sua
stessa pelle, arrivando poi a farlo suo.
«Per me è la prima volta»,
confessò Freed ad occhi bassi disegnando con le dita cerchi
invisibili sull’addome di Laxus, il quale dovette ricorrere a
tutto il proprio autocontrollo per non afferrare quella mano abile ma
gentile e portarsela più in basso, spingersela nuovamente
addosso.
Il Dragon Slayer sorrise di sbieco. «Volevi mantenerti casto
per me, eh?».
«Non è questo». Freed, stavolta, lo
guardò negli occhi. «È che non sono mai
riuscito a spingermi oltre con altri uomini perché nella
testa avevo solo te».
A quel punto Laxus sentì un tale tuffo al cuore che non
poté fare a meno di spalmarsi sul corpo nudo e caldo di
Freed e baciarlo sulle labbra per fargli capire che ora lui c’era.
Quando poi Freed ricambiò con ardore gettandogli le braccia
al collo e spingendo il bacino contro il suo, Laxus fremette
d’eccitazione e d’impazienza, pensando che non
avrebbe voluto trovarsi da nessun’altra parte se non
lì, ad un passo dall’unirsi con la persona che
più di tutti lo amava e che lentamente, passo dopo passo, si
era fatta strada nel suo cuore.
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