Cielo e cioccolato

di Magica Emy
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-È così bello e affascinante! 

-Un figo pazzesco!

-Già, ed eccelle in tutti gli sport. Anche oggi, grazie a lui l'istituto Furinkan ha la vittoria in tasca! 

Intorno a loro i commenti si sprecavano e Akane, rannicchiata in un angolo della spaziosa palestra vicino alle sue amiche non poté fare a meno di arrossire, pregando silenziosamente che tutto andasse per il meglio. Anche se, era vero, con Ranma in squadra non c'era nulla di cui preoccuparsi: la scuola si sarebbe di certo aggiudicata quel viaggio premio che tutti ormai attendevano con ansia. Sarebbe stato un modo per staccare la spina da tutto e rilassarsi finalmente tra le colline e le valli di Hakone. Sospirò, raccogliendosi sulle ginocchia senza riuscire a distogliere lo sguardo dall'atletico e instancabile fidanzato che, ora ansante e con la fronte alta imperlata di sudore, si accingeva a mettere a segno l'ultimo punto che avrebbe regalato alla squadra la meritata vittoria. Canestro, fischio finale e uno scroscio di festosi applausi sancirono la fine della partita. Cavolo, avevano ragione: con la folta frangia scompigliata e quella maglietta gialla completamente incollata al corpo era davvero affascinante, doveva ammetterlo. Anche più del solito. 

-Bell'incontro. Ranma è stato grande, non credi anche tu? 

-Dicci Akane, fino a che punto sei arrivata con lui? 

Le voci improvvise di Yuka e Sayuri la strapparono ai suoi pensieri, costringendola a tornare in fretta coi piedi per terra. 

-C… Cosa? 

Fu tutto ciò che disse, presa in contropiede da quell' insolita domanda che di certo non si sarebbe mai aspettata. 

-Andiamo, togliti quell'espressione scioccata dalla faccia e non provare a fingere con noi. In fondo Ranma è il tuo fidanzato, no? 

La piccola Tendo abbassò gli occhi, cercando inconsciamente di sfuggire allo sguardo inquisitore di Sayuri, che pareva ora farsi via via più insistente. 

-Sono stati i nostri genitori a decidere il fidanzamento, non certo noi. 

Rispose, giocherellando con una ciocca dei suoi capelli. Un momento. Cos'era quella, una giustificazione per caso? Ultimamente sembrava accadere sempre più spesso, usare quelle parole rappresentava un modo per mascherare i suoi sentimenti. Già, come se provare a nasconderli con tutta quella forza fosse mai servito a qualcosa, se non a farla star male più di quanto riuscisse ad ammettere con se stessa. 

 

-Immagino vi siate già baciati parecchie volte, voi due. Allora, com'è? 

Tornò alla carica l'amica, come se non l'avesse neppure sentita. 

-Akane, non sai quanto ti invidio. Scommetto che bacia da Dio, non è vero? 

Le fece eco l'altra, avida di informazioni. 

-Ecco… Veramente noi… noi… 

Fu tutto ciò che riuscì a balbettare, facendosi di mille colori. 

-Avete anche fatto altro, è questo che stai cercando di dirci? 

-Ma certo, è chiaro. Con un figo spaziale come quello come avrebbe potuto tirarsi indietro? 

-Insomma, volete finirla voi due? - esclamò Akane a quel punto, ritrovando di colpo la voce - Tra me e Ranma non c'è assolutamente niente di romantico, non ci siamo mai neppure baciati! 

Ecco, lo aveva detto. Gli sguardi attoniti delle ragazze tornarono a pesarle addosso come macigni. 

-Sul serio? 

-Ma come è possibile? Voglio dire, vive a casa tua da quasi due anni e in tutto questo tempo non ha mai provato a baciarti? Non ti ha mai sfiorata nemmeno con un dito? 

Se la situazione non fosse stata così imbarazzante Akane avrebbe potuto di certo farsi una grassa risata per l'assurdità della cosa. Cos'era, una specie di scherzo per caso? Provare a baciarla? Ranma? No. Proprio no. Non certo con gli appellativi con cui amava sempre apostrofarla e che, in un modo o nell'altro, oltre a farla arrabbiare, finivano sempre col ferirla. 

"Rozza, violenta e per niente carina!" e "Vita larga!" erano sempre i più gettonati e ogni volta, anche se si sforzava di non darlo a vedere, suonavano come un violento colpo al cuore che la faceva capitolare, rendendola facile preda di tristi emozioni. Era così che aveva perso fiducia in se stessa, finendo per vedersi come la vedeva lui. Lui che non la considerava nemmeno una donna ma un maschiaccio privo di sex appeal di cui mai si sarebbe potuto innamorare. Forse il tipo più adatto a Ranma era una come Ukyo, si ritrovò a considerare mentre la osservava corrergli incontro per abbracciarlo con trasporto, anche se questo non le impedì di avvampare dalla rabbia. Lo vide ridere, forse un po' imbarazzato ma per nulla infastidito dalle attenzioni che la giovane regina delle okonomiyaki gli stava riservando, o almeno così sembrava. La dolorosa fitta al cuore tornò a farsi sentire insieme alla voglia improvvisa di spedirlo in orbita con un pugno ben assestato, come tutte le volte che si trovava ad assistere a certi irritanti spettacolini. Stavolta però attese con pazienza che il rancore l'abbandonasse pian piano fino a spegnersi, lasciandola svuotata come un palloncino sgonfio. 

 

-OK, a questo punto c'è un'unica cosa da fare. Devi marcare il territorio. 

Sentenziò d'un tratto Yuka, cui non era certo sfuggita l'ingombrante presenza della rivale in amore della sua migliore amica. Akane la fissò come se di colpo si fosse trasformata in una delle più mostruose creature aliene. 

-Marcare… Cosa? 

-Ma sì - chiari' spazientita - fare la prima mossa e dimostrare una volta per tutte a quella sgallettata e a chiunque altra gli ronzi intorno, che lui appartiene a te. Sei tu la sua legittima fidanzata. È ora di rivendicare i tuoi diritti. 

Immaginò fosse del tutto inutile, dopo quel motivante discorsetto, farle notare che Ranma non avesse alcun interesse amoroso nei suoi confronti, quindi a che sarebbe servito marcare il… Ehm… territorio? Si lasciò andare a un profondo sospiro rassegnato. Forse avrebbero dovuto smettere di guardare tutte quelle sciocche commedie romantiche, non c'era mai nulla di vero. Illudevano e basta. Netflix era una maledizione, a volte. Sì, non poteva certo negare che anche a lei piacesse guardarle e per questo Ranma la prendeva sempre in giro. 

"È inutile che un maschiaccio come te si ostini a seguire questa roba. Mettiti la divisa da combattimento e vai ad allenarti in palestra, è l'unica cosa che ti si addice!" 

La canzonava spesso e quelle parole erano come carta vetrata sui suoi nervi già provati. Tuttavia, anche a questo aveva finito per credere. 

-Ukyo è indubbiamente bellissima. 

Si intromise Sayuri e l'altra le lanciò un'occhiataccia indispettita. 

-E allora? Akane non ha proprio nulla da invidiarle, ma deve imparare a valorizzarsi un po' se vuole convincerlo a baciarla. 

-Scusate… cos'è che dovrei fare? 

Le due la ignorarono. 

-Sì, dovete assolutamente baciarvi prima che qualcuna te lo soffi via da sotto il naso. Cosa che accadrà sicuramente se continui a fingere indifferenza. 

Lanciò un'occhiata eloquente in direzione di Ukyo, poi prosegui', abbassando il tono di voce con fare cospiratorio :-Ascolta, sono sicura che tu non gli sia del tutto indifferente. Fidati di me, a volte gli uomini hanno solo bisogno di una spintarella e noi faremo in modo di dargliela. Tra qualche giorno partiremo tutti per le sorgenti termali, giusto? Bene, ecco quel che faremo… 

 

 





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