Buon compleanno

di evelyn80
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Cibo spazzatura (Walter Parazaider)

 

 


Walter sfilò il guantone da baseball dalla mano sinistra e prese il cartoccio unto pieno di patatine fritte, leccandosi le labbra. Era fantastico, per una volta, festeggiare il proprio compleanno mangiando schifezze. Si aggiustò il berretto sulla testa perché il sole non gli desse fastidio agli occhi e si lasciò cadere su una panchina davanti allo studio di registrazione. Che gli altri se ne stessero pure rinchiusi tra quelle quattro mura a fare la muffa davanti a quei microfoni polverosi: lui non aveva nessuna voglia di marcire là dentro, non quando il sole splendeva così luminoso e si poteva giocare a baseball per tutto il santo giorno.
Li aveva invitati a uscire con lui per rimpinzarsi di patatine, ma nessuno aveva accettato il suo invito, anzi! Danny si era messo addirittura a sbraitare qualcosa riguardo al fatto che doveva smetterla di leccare i francobolli! Ma lui non li leccava mica, i francobolli. Non le mandava mai a nessuno, le cartoline.
Scosse le spalle per lasciarsi scivolare di dosso le parole del batterista e immerse le dita tra le patatine calde e coperte d'olio: quella sì che era una vera goduria!
«Ah... il mio compleanno migliore!», esalò quando ebbe svuotato il cartoccio, per poi alzarsi e buttarlo in un cestino per l'immondizia.
Rimise il guantone da baseball e ricominciò a sbattersi la palla nella mano sinistra. PUNF... PUNF... PUNF...
Avrebbe continuato così per ore!

 

 

 

 

Spazio autrice:

Siamo arrivati al terzo compleanno, quello di Walter Parazaider, nato a Maywood (area metropolitana di Chicago) il 14 marzo 1945. È uno dei membri fondatori della band, e ne è stato il sassofonista fino al 2017, quando si è ritirato dalle scene a causa di problemi cardiaci ed è stato sostituito dal più giovane Ray Hermann.
Questa volta il prompt, “patatine fritte”, mi è stato gentilmente fornito da Kim Winternight, e ho deciso di riallacciarmi ad un fatto realmente accaduto per scrivere questa piccola flash.
Dovete sapere che agli inizi degli anni '70 (più o meno), Walter era talmente strafatto di LSD da essersi quasi ridotto il cervello in pappa. Danny Seraphine, nella sua autobiografia “Street Player – My Chicago story” racconta che il sassofonista si recava nello studio di registrazione vestito in tenuta da baseball, con tanto di cappellino, guantone e palla, e continuava a sbattersi ripetutamente la palla nel guanto, provocando un rumore insistente e fastidioso che snervava tutti quanti. Alla fine, Danny diede voce alla frustrazione di tutti, intimandogli di smetterla. Solo grazie all'intervento di Jacklynn, moglie di Walter, il sassofonista si convincerà a farsi ricoverare in ospedale, dove rimarrà per una ventina di giorni per disintossicarsi.
Ho quindi preso spunto da quel periodo per descrivere uno Walter venticinquenne, ma che si comporta come se avesse dodici anni, e quindi di certo non disdegna un bel cartoccio di patatine fritte belle unte. Il riferimento al “leccare i francobolli” deriva dal fatto che l'LSD spesso si presenta sotto forma di cartoncini colorati, separati l'uno dall'altro da una perforazione che li fa somigliare, appunto, a dei francobolli.
Tanti auguri, Walter!
Grazie per aver letto.





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