Luna di
cristallo
Agli occhi di lei, un
vezzo in eredità; ai suoi, l’orrore inclemente.
Bianco, lattescente, il
globo luminoso che li ha uniti – e distinti.
Carezze esitanti. Dubbi
accantonati. Erano esistiti solo nel tempo di un battito di ciglia compiuto per
proteggere le iridi dal vento. Foglie in volo, fiori nell’aria, sollevati dalla
brezza che aveva soffiato anche un bacio confuso su labbra fresche.
Giorni passati a
ricalcare il contorno della bocca con un polpastrello incredulo.
«Ho fatto una cosa» confessò Remus
agli amici di sempre «che devo obbligarmi a dimenticare.»
♦
In ogni lezione di Difesa contro le Arti
Oscure riguardo i Mollicci, c’è qualcuno che sviene per lo spavento. Lo sanno
tutti gli studenti, e i presenti si guardano l’un l’altro per la curiosità di scoprire
chi sarà il malcapitato.
Mentre il professore li osserva speranzoso,
attendendo che uno di loro si faccia avanti per provare l’incantesimo, James lo
spinge con un sorriso incosciente verso l’armadio chiuso al centro dell’aula.
Non ha paura, Remus, e non trema di fronte
all’immagine della sua condanna a vita: la luna si gonfia fino a diventare un
palloncino, che scoppia tra le risate dei compagni.
«Oltre Ogni Previsione!»
♦
«Perché temi una sfera di cristallo?»
Quando la Cooman lo ferma nel corridoio,
offrendosi di fargli passare ogni terrore nei confronti della nobile arte della
Divinazione, Remus è troppo gentile – e troppo affascinato dalla sua
stravagante inafferrabilità – per rispondere di no.
♦
Remus non dice a Sibilla che nelle ore che
passano insieme, quando gli chiede di aprire la mente e affondare nell’occhio
interiore, la sua mente si apre solo alla contemplazione di lei e gli unici
occhi nei quali gli piace affondare sono i suoi, riflessi nella sfera di
cristallo con cui lo fa esercitare.
♦
«Sherry!» nota, sorpreso.
«Trevor ha nascosto una bottiglia nella
Sala Comune, ma io l’avevo già visto e così ho pensato di aprirla per i
nostri compleanni.»
Un minuto a mezzanotte, e brindano in un
angolo del prato in cui hanno trovato rifugio; mezzanotte, e stanno bevendo; un
minuto dopo, e gli auguri sono sulle labbra che si sfiorano.
♦
Veloce com’era arrivata,
la folata si era placata, come l’urgenza del cedimento.
Zanne che non poteva
controllare squarciarono ogni possibilità vagheggiata: nessuno avrebbe mai potuto
avvicinarsi troppo alla sua esistenza solitaria.
Note:
Sono
consapevole di proporre una ship decisamente insolita, ma ho avuto questa idea
e ho approfittato del contest di LadyPalma sul forum di EFP per concretizzarla.
La richiesta del contest era quella di scrivere una breve storia in cui dopo
ogni punto fermo si susseguissero tutte le lettere dell’alfabeto in ordine,
dalla A alla Z escludendo J K W X Y. Non le ho evidenziate graficamente nel
testo e se non vi siete accorti del criterio durante la lettura della
fanfiction posso dirmi soddisfatta.
In
questa storia ho ipotizzato che Remus e Sibilla fossero coetanei, visto che
frequentano una lezione di Difesa contro le Arti Oscure insieme. Il Lexicon di
HP riporta come data di nascita di Remus Lupin il 10 marzo 1960, mentre Sibilla
Cooman risulta nata il 9 marzo. L’anno di nascita è incerto, ma il fatto che
sia stata assunta come insegnante da Albus Silente nel 1981 indica che in
quell’anno doveva essere già diplomata, quindi doveva avere almeno 17 anni, il
che la rende nata necessariamente prima del 1963. Dalle date dei compleanni
deriva inoltre il fatto che li festeggino a ridosso della mezzanotte, brindando
agli ultimi minuti del compleanno di lei e ai primi del compleanno di lui.
Il
Molliccio di Lupin è canon, si vede durante la sua lezione in Harry Potter e
il Prigioniero di Azkaban e la trasformazione in un palloncino ricalca la
scena analoga nel terzo film della saga.
È
canon, inoltre, l’abuso di sherry da parte della professoressa Cooman: Harry la
vede nascondere bottiglie vuote nella Stanza delle Necessità in Harry Potter
e l’Ordine della Fenice. In questa storia, in cui è solo un’adolescente, preciso
che non volevo riferirmi a una dipendenza, semplicemente a un brindisi alcolico
tra due ragazzi in un’occasione particolare.
Remus
e Sibilla contravvengono quindi al divieto degli alcolici tra i minorenni e sono
fuori dai dormitori di notte, trovandosi a mezzanotte nel parco di Hogwarts,
ma, almeno per lui, sappiamo che c’era una certa tendenza a infrangere le
regole.
Infine,
la conclusione della storia mi è parsa la più ovvia per un personaggio come
Remus, che ha sempre odiato la propria condizione e, a maggior ragione da
ragazzino, non avrebbe avuto il coraggio di concretizzare un seguito per quel
bacio, quando già con gli amici è stato difficile per lui condividerne il peso.
Grazie
per aver letto – anche le note lunghe quanto la storia stessa, perdonatemi!
Come
sempre, mi trovate su Facebook e Instagram.
Legar