Quella
mattina Chloé se ne stava sola soletta in camera sua, seduta
sul divanetto e con le gambe distese, come una matrona romana nel
triclinium. Annoiata e dolorante, osservava sdegnata i suoi piedi:
erano pieni di lividi, e le bendine che aveva messo erano appena
macchiate di sangue. Aveva deciso di riprendere le lezioni di danza
classica: il suo sogno era quello di trasferirsi a New York con la
madre e poter entrare come prima ballerina a Broadway. "Che peccato",
pensò, quei bei piedini si erano proprio rovinati! Di tanto
in tanto fissava il suo cellulare: aspettava da giorni una telefonata
della sua amica Sabrina, ma evidentemente quella era troppo impegnata a
godersi le vacanze col suo nuovo fidanzato, un giovane poliziotto che
le aveva presentato suo padre. Come aveva potuto quella ingrata
dimenticare la sua migliore amica Chloé??
Improvvisamente
la porta d'ingresso si aprì: era il suo maggiordomo.
Chloé si girò di scatto: aveva dimenticato di
averlo chiamato. Si avvicinò a lei e le chiese con
gentilezza: "Le fanno ancora male, mademoiselle?" Jean-Yves sembrava
costernato, così Chloé ne approfittò
subito: -"Ehm, sì...Jean-coso, cambiami le fasciature!"
Chloé ancora non aveva memorizzato il nome di quell'uomo.
Jean sospirò:-"Mademoiselle, le consiglierei di mettere del
ghiaccio...oppure può mettere un po' di carne cruda fredda.
Che ne dice?" -"Carne cruda? E cosa ci devo fare io?? Nono, prendi del
ghiaccio, poi metti la mia pomatina, infine delle bende nuove!" Rispose
lei stizzita. Jean fece come lei aveva detto. Mademoiselle era sempre
intrattabile quando qualcosa non andava, o quando non si sentiva bene,
pensava Jean, ma era sempre così spaventosamente decisa ed
esigente! Quando ebbe finito, si fermò davanti a lei con la
testa abbassata in segno di riverenza, sperando che lei lo congedasse
subito. Purtroppo quella cominciò a corrucciare il viso, e a
stringere il suo cellulare nervosamente tra le mani. Così il
povero maggiordomo intuì che l'incubo era appena
incominciato. Di lì a poco la giovane scoppiò in
un pianto rumoroso, e incominciò a frignare: -"Oh
Jean-Michel, quella sciocca di Sabrina non mi chiama! Preferisce il suo
ragazzo a me!!" -"Ma mademoiselle, è assolutamente normale,
anche lei vuole godersi le vacanze, e poi è in compagnia del
suo ragazzo! Vedrà che troverà un momento libero
per contattarla!" cercò di calmarla lui. "-Oh Jean-Luc..."
continuò, "ormai qui non c'è più
niente da fare, voglio partire anch'io!" Disse risoluta. Jean-Yves
alzò un sopracciglio. Si meravigliava sempre di come
Chloé giungeva alle sue decisioni affrettate, pur di
nascondere il sentimento di vuoto che la affliggeva quando nessuno si
curava di lei. -"E cosa vorrebbe fare, mademoiselle?" -"Raggiungere mia
madre a New York!"Rispose decisa. Jean-Yves si spaventò.
Sarebbe stata una LUNGA giornata. Appena Chloé mise un piede
a terra, una smorfia di dolore colorò il suo viso. Jean
sorrise sotto i baffi, divertito. -"Dove ha intenzione di andare con
quei piedi? Stia a riposo. Vado ad avvertire suo padre!"
Così uscì veloce dalla stanza della ragazza.
Chloé sembrava arresa e delusa.
Eh
sì, sarebbe stata una LUNGA giornata!
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