Stuck in time

di DonutGladiator
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Questa storia partecipa al COWT11
M1: Litigio - “I have a right to be angry.”


-Ho il dirtto di essere arrabbiata!- la ragazza gli urlò praticamente addosso, insistendo nel suo discorso. Strinse più forte la fasciatura che gli stava praticando all'addome, dove era stato colpito dal servant e il ragazzo trattenne un gemito di dolore. Stranamente, la ferita stava già rimarginandosi e, nonostante all'inizio le fosse sembrata quasi mortale, stranamente Shirou sembra già essersi ripreso. Concluse la fasciatura e poi lo guardò, sul volto un cipiglio severo che non ammetteva scuse per il suo comportamento.
Quel ragazzo aveva la pelle dura, ma c'era qualcosa che non quadrava e se da come gli aveva detto non sapeva utilizzare la magia, beh, c'era qualcos'altro in atto nel suo organismo.
Shirou sospirò, mentre sul suo volto appariva un sorriso di circostanza verso la compagna di scuola.
-Tohsaka, ti ho già detto che non è niente. Sto bene.-
-Starei calma se ti comportassi come una persona normale ed evitassi di farti uccidere per cose così futili!- la ragazza, sebbene non volesse, si ritrovò a urlare di nuovo. Probabilmente l'arrabbiatura nei suoi confronti non sarebbe passata tanto facilmente, anche se era un pochino scemata a causa della preoccupazione che ancora sentiva di provare per lui.
-Per me non era una cosa futile, Saber stava rischiando di venire tagliata a metà...- anche Shirou si trovò a urlare, per poi fermarsi all'improvviso per una fitta all'addome.
-Non alzare la voce e non ti muovere troppo, o renderai il mio lavoro completamente inutile.- Tohsaka quasi ringhiò mentre metteva via il kit di primo soccorso e si rialzava in piedi, sistemandosi la gonna.
-Scusami Tohsaka, non volevo ricominciare a discutere... apprezzo molto ciò che hai fatto per me.- sussurrò Shirou, vedendo che la ragazza si avvia verso la porta.
L'altra sorrise: -In fondo siamo alleati, no? Tra alleati si deve collaborare, anche quando uno dei due fa delle cose totalmente prive di ragione e rischia la vita inutilmente.-
Shirou si risentì di nuovo a quelle parole, ma questa volta decise di non ribattere, il carattere della ragazza lo conosceva anche troppo bene e, dentro di lui, sapeva che aveva ragione a sgridarlo. Saber era un servant, il suo compito era difenderlo, non il contrario.
E se nel farlo fosse morta, beh, lui non avrebbe dotuto farci niente. Ma Shirou conosceva anche il proprio di carattere e sapeva che una cosa del genere non avrebbe mai e poi mai potuta accettarla e avrebbe combattutto con tutta la grinta che aveva in corpo per far sì che Saber rimanesse al sicuro.
Questo però non lo disse a Tohsaka.
-Grazie.- le sussurrò, sorridendole sincero.
La giovane uscì dalla porta e prima di chiuderla lo guardò, ricambiando il suo sorriso.




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