Twist of Fate – Scherzo del destino

di takamine
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Prologo

Settembre 1998 – Prologo

 
Il tremolante fuoco del caminetto acceso era l’unica fonte di luce nel buio soggiorno del numero 12 di Grimmauld Place. Harry sedeva di traverso su una poltrona di pelle, lo sguardo fisso nelle fiamme. Teneva stretto un bicchiere di Whisky Incendiario, la mano poggiata sulla gamba. La cena che Kreacher aveva preparato era ancora intatta lì di fianco su un piccolo tavolino.
“Sarebbe potuta andare peggio, Harry” disse Ron dal divano dove lui e Hermione erano seduti mano nella mano.
Harry si voltò, fissando incredulo l’amico. “In che modo? In che modo sarebbe potuta andare peggio? Davanti all’intero Wizengamot, su uno schermo alto tre metri, sotto gli occhi di tutti, ho scoperto di non essere vergine.”
“Ehm, giusta osservazione” mormorò Ron. “Ma almeno Kingsley ha fatto sgombrare la galleria del pubblico prima che...”
“Ed erano solo brevi spezzoni di immagini, Harry” disse piano Hermione. “Era difficile capire esattamente-” Ron le strinse la mano e scosse la testa. Harry chiuse gli occhi, tentando di cancellare quegli “brevi spezzoni” dalla sua mente. Di nuovo, pensò tra sé con una risata amara.
Proprio in quel momento il fuoco nel camino si ravvivò e dalle fiamme arrivò la voce di Ginny. “Harry, per favore, voglio solo sapere se stai bene.” Harry gemette, ma non rispose.
Hermione lo guardò. “Vuoi che Ron vada a parlare con lei?” Harry sospirò e annuì.
Ron buttò giù l’ultimo sorso di Whisky Incendiario e salutò Hermione con un rapido bacio. Si alzò e si diresse verso il caminetto.
Guardando Harry, chiese: “Cosa vuoi che le dica?”
“Dille solo che... sto bene. Dille di non venire al processo domani. Le parlerò poi” terminò Harry con voce stanca. Ron annuì e sorrise a Hermione. Lanciò una manciata di Polvere Volante nelle fiamme e svanì in esse. Harry e Hermione osservarono le fiamme tornare normali.
“Harry, non hai assolutamente nessuna memoria di quei ricordi?” chiese Hermione.
Harry la guardò con un sospiro. “No, beh, sì. Una piccola parte mi sembrava familiare... Li avevo visti in sogno. Ma non ho mai pensato che fossero reali... Anche se ora, mi sa che...” Harry si voltò verso Hermione e la guardò. “Ma tu sospettavi qualcosa, vero? Per quello mi hai avvertito che sarebbe stato meglio far uscire Ginny dalla sala quando hanno mandato via il pubblico.”
Hermione esitò. Preoccupata, realizzò che Harry non sembrava arrabbiato. Era come se fosse stato svuotato di tutte le emozioni. Era chiaramente ancora sotto shock. Erano riusciti a malapena a portarlo fuori da quell’aula di tribunale prima che iniziasse a tremare. Si era voltato di nuovo verso il fuoco scoppiettante, provocando scintille verdi e argentate tra le fiamme che risalivano scomparendo su per il camino.
“Non sapevo niente, Harry, non con certezza.” Hermione chiuse gli occhi, come a guardare indietro nel passato. “Durante il quarto anno, pare una vita fa ormai, sospettavo che stesse succedendo qualcosa...”
“Cosa.” Gli si era indurita la voce, ma il volto non lasciò trapelare niente.
“Quell’anno è cambiato qualcosa... Tu eri felice. Eri davvero felice, nonostante il Torneo Tremaghi e anche con la Umbridge l’anno dopo. Avevi sempre un sorriso stampato in faccia e canticchiavi vecchie canzoni babbane. E con Malfoy, anche se continuavate a pungolarvi, gli scontri sembravano diversi. Quasi orchestrati, come se entrambi sapeste esattamente cosa l’altro avrebbe fatto.”
Hermione sospirò e guardò triste verso Harry. “E poi, all’improvviso, è tutto finito ed è tornato tutto alla normalità, anche peggio, e...” scrollò le spalle “... ho pensato di aver immaginato tutto.”
Harry la guardò con curiosità. “Quali canzoni babbane?”
“Oh, non so, roba davvero vecchia degli Stones, i Beatles, Hendrix...”
“No, non può essere...” Harry scosse la testa e poi saltò su improvvisamente, correndo fuori dalla stanza.
Hermione lo sentì arrampicarsi su per le scale. Lo trovò nella vecchia camera di Sirius, seduto di fronte al suo vecchio baule di scuola. Lo stava svuotando di tutto il contenuto, fino a che non arrivò in fondo. Hermione trattenne bruscamente il fiato, mentre Harry tirava fuori una pila di vecchi album babbani. Sulla copertina di quello in cima si vedeva chiaramente un sottomarino giallo.
“Li ho trovati mentre riordinavo il mio baule, quando ci stavamo preparando per partire alla ricerca degli Horcrux. Non riuscivo a capire come fossero finiti qui dentro. Non avevo idea di chi fossero...”
Harry si accasciò sulle ginocchia, fissando la cover dell’album. “E questi gruppi... oh santo cielo, Hermione. Che cosa mi ha fatto?”




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