Cammino
in questo parco.
I
ciliegi sono in fiore... I petali bianchi e rosati volteggiano
nell'aria come candidi fiocchi di neve di primavera...
Sorrido.
Riporta alla mente una strana immagine. Due stagioni... Due stagioni
nello stesso periodo di tempo...
"Non
è possibile." Impallidisco. Sento le gambe mancarmi. Il
sangue scomparire.
Il
cuore mi scoppia nel petto. Non è possibile... Non può
essere lui...
Lo
guardo meglio. E' seduto sotto un gigantesco ciliegio in fiore e non
si muove.
I
suoi bellissimi occhi di mare osservano i petali che danzano e che,
come neve leggera, scendono al suolo.
Qualche
petalo, evidentemente ammirato dalla bellezza dei suoi capelli d'oro,
si è incastonato, come rara gemma, in quella capigliatura
dorata.
Mi
avvicino a lui. Non dovrei farlo, ma il mio corpo è mosso da
una volontà superiore a quella della ragione.
Si
accorge di me solo quando sono dinanzi a lui e questo lo
sconvolge.
Si
rialza e cerca di allontanarsi, ma la mia mano destra si chiude come
una tenaglia sul suo braccio sinistro.
"Dove
credi di andare?" gli domando gelido. No, non intendo lasciare
che fugga. Deve darmi una spiegazione del suo comportamento.
"Non
sono affari che ti riguardano." mi risponde con tono deciso,
anche se incrinato dal dolore e dall'angoscia. Che cosa gli succede?
Perchè vedo nei suoi occhi... paura... Paura di che
cosa?
Anche
il braccio su cui non mollo la presa è diverso. E' molto
esile, non più muscoloso e forte come prima, quando facevamo
l'amore...
"No,
mi riguardano eccome. Ho sofferto tantissimo a causa tua e voglio
almeno sapere il perchè di tanta angoscia. Se non altro, avrò
una ragione per odiarti."
Il
mio sguardo gelido è una stilettata al cuore per Ken, che
tuttavia esita e, con tono disperato, mi dice: "Allontanati.
Allontanati ti prego, prima che il dolore più puro ti
annienti."
I
suoi occhi sono luccicanti di lacrime. Sembrano due laghi gemelli in
cui annegare...
Allento
la presa sul suo braccio e, con tono più dolce, replico: "Mi
dispiace Ken, ma non riuscirai a farmi cambiare idea. Voglio arrivare
all'origine della tua decisione."
Un
sospiro rassegnato. Una lacrima che furtiva scende dal suo occhio
destro. Perchè è così triste? Che cosa di così
doloroso cerca di nascondermi?
"Per
piacere Ryu, non qui. Dobbiamo essere soli. Tu ed io." mormora
con tono sconfitto.
Annuisco.
"Vieni
con me." e inizia a camminare. Il suo passo è elegante,
anche se lento e doloroso. Cosa gli succede? Sembra che porti sul suo
corpo i segni di qualcosa che non so...
Ci
rechiamo in una zona isolata della città, immersa nel verde.
Al centro di essa v'è una bella casa bianchissima, costruita
sull'imitazione delle case tipiche di Santorini, l'isola greca del
Mediterraneo.
Sorrido.
Ken le ama tantissimo... Il bianco gli ricordava la purezza e lo
splendore della mia pelle, diceva, anche se non capivo perchè,
dato che sono abbronzato..
Mah...
Entriamo
nel soggiorno. E' sempre come lo ricordavo. Sobrio e spartano.
L'unica nota di lusso è il profumo dell'incenso.
"Allora
Ken, perchè mi hai lasciato? Perchè, improvvisamente,
hai deciso di gettarvi via, come se fossi uno straccio vecchio?"
La
mia voce è tesa, vibrante. Il ricordo del periodo appena
trascorso è lacerante. Non ho dimenticato le lacrime e la
sofferenza che mi hanno distrutto a causa tua, sai?
Noto
che si tormenta le mani. Che cosa lo innervosisce? Perchè sta
temporeggiando?
"Credimi
Ryu... Credimi se ti dico che ho fatto di tutto per dimenticarti, ma
non ci sono riuscito..." balbetta.
"Riprova
e sarai più fortunato." rispondo apparentemente gelido e
non staccando lo sguardo dalle sue mani. Un tempo forti e curate, ora
fragili e grandi come cristallo...
Tace
e mi guarda, poi prende le mie mani. Sento dei brividi lungo la
schiena...
Io
alzo lo sguardo e vi scorgo lacrime. Quasi i suoi lineamenti non si
distinguono più a causa di quelle gocce cristalline che
scendono, silenziose, ma ininterrotte, da quei limpidi laghi di
montagna che sono i suoi occhi.
"Se
davvero mi ami, perchè ti sei allontanato?" chiedo
stringendogli le mani.
"Per
proteggerti. Non volevo che la sofferenza distruggesse te come sta
distruggendo me." risponde.
"Ma
di cosa parli? Ken, spiegati te ne prego."
Piange
e tace. S tratta di qualcosa di grave, se non riesce a smettere di
singhiozzare. Eppure lui è sempre stato un ragazzo forte e
generoso!
Gli
stringo le mani e lui si calma. Sorride tristemente. Il triste
sorriso di chi non ha più nient'altra soluzione se non la
morte.
E
ben presto la notizia arriva, come una pugnalata.
"A
me... A me restano solo due mesi di vita."
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