Prologo
When everything is made to be broken.
Prologo.
Alcune volte, ci rendiamo conto dello scorrere del tempo solo quando
si iniziano a vedere i segni dell'età, quando ci accorgiamo che
la scatola con le fotografie ormai è un'immenso scatolone,
quando riguardando un video non ci capacitiamo del perché
“eravamo conciati così”.
Altre volte, ci rendiamo conto dello scorrere del tempo
perché qualcuno ce lo fa notare, e non sto parlando di rughe o
capelli bianchi. Quando si è giovani, un anno sembra un minuto,
un minuto un istante e fare progetti a distanza di sei mesi sembra
un'eternità. Meglio vivere al minuto, perché anche la
giornata è troppo lunga per fare piani.
Joe sorrise soddisfatto, asciugandosi la fronte con l'asciugamano che il fratello gli aveva appena posato sulle spalle.
-Ragazzi, questo concerto rimarrà nella storia per molto, molto tempo.-asserì Nick, prendendo in mano la chitarra.
L'intero Hollywood Paladium al 6215 di Sunset Boulevard (Hollywood, CA)
urlava ininterrottamente da più di due ore, non stancandosi mai
di cantare, urlare, saltare e scattare foto ai loro idoli.
-Bene ragazzi. Sono, come ben sapete, ormai più di quattro mesi e oltre due tour che portiamo in giro il nostro album “A little bit longer”.
Abbiamo fatto in media due concerti in ogni Stato, abbiamo avuto
l'occasione di visitare paesi di cui nemmeno sapevamo l'esistenza o di
cui abbiamo sentito parlare solo nei libri.-
-Che tu non hai mai letto!-lo beffò Nick, facendo ridere tutti.
Kevin rideva vicino a Joe.
-Ehi, Nicky! Stavo facendo un discorso serio!-si lamentò lui offeso.
-Prima che il mio adorato fratellino diciasettenne mi interrompesse,
stavo dicendo che questo è il nostro ultimo concerto, è
la fine di un tour pieno di sorprese. Di comune accordo, abbiamo deciso
di prenderci un anno di pausa per lavorare ai nuovi pezzi. Anyway,
prima ce ne andremo qualche giorno in una SPA: sapete, tutto questo
girovagare non fa per niente bene ai miei capelli!Sono secchi,
sciupati, sfibrati!!-si lamentò.
-Joseph Adam!-lo richiamarono i suoi fratelli, perfettamente
consapevoli che se non l'avessero fermato sul nascere, quello non
sarebbe stato un discorso di addio ma piuttosto di autocelebrazione di
Joseph. Da quando stava con la rossa il suo ego era cresciuto in
maniera esponenziale!
-Oh my Gosh, ragazze non piangete! Non spariamo per sempre! Ci mancherete un sacco durante questo anno.-
-Sorry, I'm sorry. No ragazze, non piangete sul serio. Mi commuovo anche io!-
Kevin fece un sospiro e sfoderò il suo miglior sorriso.
-Ehy, ragazzi. Il concerto ancora non è finito e ci sono un
paio di cose da fare prima di chiudere questa fantastica esibizione.-
Kevin aveva tentato di ricordare quel discorso che si era preparato
mille volte, che aveva imparato a memoria e ripetuto davanti allo
specchio.
-Volevo farvi una domanda. Avete mai amato qualcuno? Qualcuno di
normale, non una rockstar o un divo di Hollywood. C'è mai stato
un ragazzo o una ragazza che vi abbia fatto perdere la testa e a cui
l'avete fatta perdere voi? Qualcuno che vi abbia visto nei momenti
migliori e sopratutto peggiori?-
Nick e Joe si scambiarono un'occhiata perplessa.
-Dove vuoi arrivare, fratellino?-chiese Joe perplesso.
Ora dovevano cantare tanti auguri a Nick, ma quel discorso c'entrava poco.
-Voglio arrivare a dire che oggi è il compleanno di due
persone per me molto molto importanti: sì, Nick e un'altra
persona che oggi compie ventun anni e finalmente si guardagna il
diritto di bere legalmente.-
In mezzo a quelle quattromila persone, Ari arrossì vistosamente.
-Bene, io ho conosciuto una persona che corrisponde esattamente a
tutto ciò che io ho detto prima e vorrei che mi raggiungesse con
il suo entourage qui sul palco.-
-OMG! Nick, prestami dell'insulina.-borbottò Joe con lo sguardo allucinato.
Conosceva bene il fratello, tremendamente bene. E se lo conosceva così bene, sapeva anche dove voleva andare a parare.
Nick lo guardava perplesso, mentre Ari e le sorelle si facevano
largo tra il pubblico, scavalcando le recinzioni di protezione sotto lo
sguardo invidioso di tutte quelle ragazzine.
A Trix la cosa piaceva invece, e piaceva immensamente.
Big Rob prese le ragazze per la vita, mettendole senza fatica sul palco dove il proprio Jonas le aiutò a salire.
-Kevin.-lo rimproverò dolcemente Ari.
Kevin rise vedendo l'imbarazzo della sua bella ragazza.
-Bene bene, ora pregherei i due festeggiati di mettersi al centro del palco mentre anche la famiglia ci raggiunge!-
-Che diavolo vuoi fare, Kev?-chiese Joe ridendo.
-Cantare tanti auguri! E one, e one two three four!-
Grazie all'appoggio della band e alle quattromila persone presenti quel Tanti auguri divenne qualcosa di davvero eccezionale.
Arianna sorrideva imbarazzata, spostandosi continuamente una ciocca di capelli dietro l'orecchio.
Nick capiva il suo imbarazzo, così le posò un braccio
intorno alle spalle, mentre entrambi sussurravano le parole divertiti.
Cantare tanti auguri ai festeggiati sul palco non era una
novità: era successo lo stesso qualche mese prima a Boston per
il compleanno di Trix e ancora l'anno precedente durante un'esibizione
dei Jonas a Albuquerque, in Nuovo Messico dove Nick aveva chiamato Kim
durante il concerto e le aveva fatto cantare tanti auguri.
-...happy birthday to youuuu! Yeaaah!-urlò la folla.
-Auguri Ari!/Auguri Nick!-si dissero i due festeggiati scambiandosi un bacio sulla guancia.
Si levò un coro di applausi che durò fino a quando Kevin prese in mano il microfono, passando a Greg la chitarra.
-Grazie mille, ragazzi. Davvero spettacolare. C'è un'altra
cosa che vorrei dire. Questa ragazza, corrisponde esattamente al mio
ideale di anima gemella.-
Nick si spostò lasciando il palco al fratello, mentre Joe si
portava una mano alla bocca. Non c'era più dubbi ormai.
-Credo che tutti lo sappiano, ora!-ghignò Joe cercando di
darsi un contegno, ma indicando il megaschermo che riprendeva i loro
volti.
Era emozionato lui per il fratello, chissà quale emozione doveva provare.
-Dettagli, Essere!-lo liquidò Kevin con un gesto della mano,
beccandosi uno sguardo pieno di stima di Trix che con la sorella minore
se ne stava accanto al pianoforte del palco, con Denise, Paul e i due
bambini.
-Dicevo, i regali oggi andrebbero fatti a te, lo so. Però mi chiedevo se ti andasse di farne uno a me.-
Tutti rimasero in silenzio, nell'attesa di sentire cosa il
chitarrista dicesse. Denise si portò le mani alla bocca, Trix
una alla fronte. Non c'erano dubbi: con Kevin la parola d'ordine era
stupire.
Arianna invece sembrava perplessa. Kevin aveva la bocca asciutta,
sentiva il suo cuore scoppiargli nel petto: nessuna emozione era mai
stata tanto forte e nessuna delle mille prove che aveva fatto
equivaleva a quella che stava facendo ora. Respirò
profondamente, cercando di farsi arrivare più ossigeno possibile
ai polmoni e al cervello, totalmente impegnato a mettere in riga quelle
quattro o cinque parole che formavano una frase a senso compiuto.
Kevin si inginocchiò, scacciando gli ultimi dubbi anche ai
più tordi e insinuandone uno alla ragazza che, evidentemente
presa in contropiede, aveva iniziato a sbiancare.
-Mi vuoi sposare, amore?-
Silenzio, qualche tonfo, centinaia di “ooh” dalla
platea, il microfono di Joe che cadde con un rumore abbastanza
fastidioso.
Nick iniziò a ridere istericamente appoggiandosi al
pianoforte, mentre Trix si sbattè il palmo sulla fronte. Kim
esultò con gli occhi lucidi, aggrappandosi a Denise che
visibilmente emozionata mormorava “il mio bambino”.
Mi vuoi sposare, amore? Non riusciva a crederci, non riusciva a
parlare, non riusciva a dire o fare niente. Kevin le aveva chiesto di
sposarlo. Non ci aveva mai pensato al matrimonio, non aveva avuto tempo
di pensarci eppure la risposta la sapeva, era incisa chiara come
l'acqua nella sua testa. Si portò le mani alla bocca, mentre gli
occhi le si facevano lucidi per l'emozione.
-Sì, Paul Kevin Jonas II. Voglio sposarti.-sussurrò, iniziando a ridere e piangere insieme.
Il suo fidanzato la prese tra le braccia e la baciò. Era stato tutto anche meglio di come se lo sarebbe mai immaginato.
-TUUU!Scordati che io mi metta quegli orridi vestiti tutti fru fru
verde pisello, rosa confetto, rosa pesca o lilla sai??-la
minacciò Trix, saltandola poi addosso per abbracciarla. La sua
sorellina si sposava, e non poteva far altro che essere felice per lei.
Joseph, ripresosi dallo shock, saltò sulle spalle del fratello e lo abbracciò.
-Pronto a farmi da testimone?-chiese, dandogli una pacca fratena.
-Sarà un onore!-rispose quello.
Tutta la famiglia Jonas intanto corse ad abbracciare i ragazzi.
-Kevin! Dovevi dirlo alla mamma! Oh, tesoro sono così felice!-disse tra le lacrime abbracciando il figlio.
-Cognato!!-urlò Trix minacciosa, lasciando le sorelle nelle grinfie di mamma Jonas.
-Eh?-fece Kevin, lasciando Nick.
-Jonas, sei un disastro! Le fai la proposta senza un anello??-lo sgridò Trix abbracciandolo.
-Oddio! Stop! Fermi tutti!- gridò.
Tutti gli puntarono gli occhi addosso, me lui sorrise e si tolse una
delle collanine che portava al collo, dove era stato precedentemente
infilato l'anello.
Una semplice fedina in oro bianco con incastonati tre diamanti di cui uno blu, ovviamente di Tiffany.
-Mano prego.-disse infilandolo all'anulare, scambiandosi poi un
bacio con la futura moglie, tra gli applausi e le grida disperate del
pubblico.
-TU! L'avevi premeditato e non ci hai detto niente??-urlò Joe indignato.
-Tu sai mantenere un segreto?-chiese Kevin scettico.
-No ma avrei potuto provarci!-replicò l'altro offeso.
-Che bello, ragazzi! Oltre ad un disco dovremmo anche organizzare un matrimonio allora!-disse Nick al microfono.
-Quando vi sposate?-chiese Joe.
-Anche subito!- rise Kevin, guardando Ari negli occhi.
-C'è un pastore in sala?-chiese lei seria, facendo ridere tutti.
Inaspettatamente, Paul Kevin Sr alzò la mano e la band, presa
dall'euforia del momento, iniziò con la marcia nuziale.
Fortuna volle che ci pensò mamma Jonas a prendere il
controllo della situazione e ad interrompere il valzer che Joe e Nick
avevano fatto per prendere in giro il fratello.
-Ah no, miei cari. Non se ne parla proprio per niente, signorini!
Questo matrimonio si organizza in piena regola!-esclamò Denise
abbracciando Ari.
Joe non poté fare a meno di sorridere,mentre Trix andò da lui ad abbracciarlo.
-Amore, ma questo isterismo collettivo è dovuto al fatto che
sono felici che si sposi, o perché c'è un Jonas in meno
sulla piazza?-chiese con la testa contro il suo petto, indicando la
platea dove alcune ragazze erano disperate, nel senso lato del termine.
Joe rise, baciandole la fronte.
-Ragazzi, anzi, famiglia:
credetmi. Vorrei festeggiare ora e dopo lo faremo, mamma e papà
prenoteranno da qualche parte finita la festa, ma noi abbiamo un ultimo
concerto da concludere.-disse Nick.
-Ovvio, signor Fidanzato! Prego, molli la futura moglie nelle grinfie dei suoceri e dia il tempo! The show must go on!- fece plaetalmente Joe, imitando Freddy Mercury nelle mosse.
Le luci si spensero, calò il pesante sipario di velluto rosso
e i tre Jonas rimasero ancora in posizione finale, con il fiato grosso
per le ultime acrobazie. Partirono appalusi, urla, cori. Si sfilarono
gli strumenti in un silenzio religioso, abbracciandosi l'un l'altro,
congratulandosi per lo show e per le nozze; si ringraziarono per aver
avuto l'opportunità e l'onore di far parte di una famiglia e di
una band così.
Intanto tre ragazze ben note si avvicinarono abbracciandoli.
Tutti sapevano che con quel sipario, con quello show, quella sera si
era chiuso un capitolo della loro vita. Ma come in ogni libro, dopo il
primo capitolo ce n'è sempre un altro: più bello, più interessante, più triste, più vero.
***
Note dell’autrice: Ecco il prologo, familiare a chi ha letto Hello beautiful. Il primo capitolo arriverà il tra poco. Grazie a tutte le persone che hanno continuato a leggere Hello beautiful
e l’hanno inserita tra i preferiti. Un grazie va soprattutto alle
mie temerarie "fan" che mi hanno scritto per tutta l'estate suppliche
su questo sequel. Siete adorabili! Chi l’avrebbe mai detto?
102 preferizzazioni.
553 recensioni.
22 persone che mi tengono tra gli autori preferiti.
Grazie di cuore.
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