Inside your skyblue eyes

di vanessie
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INSIDE YOUR SKYBLUE EYES

Capitolo 35

“Tagliare i ponti”

 

 

POV Kate

Uscii dal lavoro e mi incamminai in palestra. Da quando mi ero iscritta per scaricare la tensione a causa della morte di papà, ci avevo preso gusto e il mio corpo ringraziava. Le cosce e il sedere si erano rassodati, le braccia fortificate, la pancia riusciva a resistere a ben tre serie di addominali, difficile da credere quando all’inizio ero stanca appena arrivavo a dieci addominali. Lasciai le mie cose all’armadietto e andai in sala. Richard Mc King mi salutò, all’inizio era stato il mio personal trainer, mi aveva consigliato gli esercizi giusti per il mio fisico, poi avevamo fatto lentamente amicizia. Ancora era una sorta di conoscenza, per definire amicizia un rapporto serviva molto più tempo. Era un ragazzo carino e gentile. Capelli biondi, occhi azzurri, bel fisico, poco più grande di me. Scambiammo quattro chiacchiere, poi cominciai i miei allenamenti visto che il suo cliente era appena arrivato.

 

giphy

 

Una volta terminato il mio tempo, feci la doccia nello spogliatoio, indossai abiti puliti e tornai a casa. Mia madre da quando papà era scomparso veniva continuamente invitata dalle sue amiche a uscire, o a cena a casa loro. Thea, Drew e Evelyn erano state fantastiche con lei, delle vere amiche, ma anche alcune colleghe si erano date daffare per tenerla impegnata, così come i vicini di casa. Nel giro di due mesi aveva ricreato un giro di amicizie nuove e vecchie che le tenevano compagnia. Ero felice di questo, non volevo che si deprimesse da sola in casa, neppure mio padre lo avrebbe voluto. Mi aveva lasciato la cena pronta, adoravo il fatto che sebbene avessi compiuto 27 anni il mese precedente, lei ancora si preoccupasse per me come solo una mamma sa fare. Il giorno successivo, giovedì santo, quello che apriva l’avvicinarsi alla Pasqua, oltre all’orario di lavoro in biblioteca, avevo l’impegno serale di dare una mano al responsabile per presenziare ad un incontro letterario, di quelli che periodicamente animavano la biblioteca di sera. Ci sarebbe stato un autore che presentava il suo libro, poi si sarebbe aperto un dibattito. Andai a vedere la tv a letto. C’era una serie tv che mi piaceva molto e che avevo iniziato a seguire sia per la trama appassionante, sia perché il protagonista maschile assomigliava terribilmente a una persona che mi faceva battere il cuore. Sciocco indirizzare il mio interesse su quell’attore dai lineamenti tanto simili a Matt! Da quell’ultima volta a marzo quando si era presentato a casa mia senza un invito, non lo avevo né visto né sentito. Aveva smesso di tempestarmi di chiamate e messaggi, speravo davvero che avesse capito che non mi andava di parlargli, dopo ciò che mi aveva fatto. Ci ero rimasta malissimo, l’avevo presa come una sorta di tradimento. Nel giorno del funerale di papà avrei avuto solo bisogno della sua presenza per stringergli la mano, di consolarmi nel suo abbraccio, di percepire che sebbene il mio mondo fosse andato in frantumi perdendo un genitore, avevo comunque lui al mio fianco a darmi forza e sostegno. Tutto ciò non era mai successo. Avevo affrontato la cosa da sola, ero stata io a dover stringere la mano a mia madre, nessuno si era preso cura di me come avrei voluto, sebbene gli amici più cari mi fossero stati vicini, ma l’unica persona in grado di aiutarmi non era lì. Durante una pausa pubblicitaria mi venne la voglia di vedere cosa combinava. Selezionai il suo contatto WhatsApp, la foto profilo era rimasta uno scatto di noi due durante la festa dell’ultimo dell’anno, lo stesso che aveva nelle vacanze di Natale. Diedi un’occhiata anche a facebook, da metà marzo fino al giorno attuale non aveva pubblicato niente, solo una foto risalente al giorno prima insieme a Daniel e Michael. Li ritraeva all’interno del loro appartamento, erano seduti con tre piccoli trolley, forse partivano per una vacanza. Indossava jeans grigi e una camicia in denim con maniche arrotolate con sotto una maglietta bianca. Aveva al polso il braccialetto con le nostre iniziali che gli avevo regalato per Natale. Mi colpì il fatto che fosse meno sorridente del solito, quasi serio. Daniel, con maglioncino bordeaux, aveva più o meno la sua stessa posa, anche se l’espressione del viso era rilassata e quasi furbetta. Per quel che avevo visto nei pochi giorni del Ringraziamento, quando ero stata nel loro appartamento, Daniel era il più scanzonato dei tre. Ironico e disinvolto mi aveva conosciuto da sole poche ore quando mi chiese cosa provavo per Matthew, poiché si preoccupava per il suo amico che, a suo dire, era innamorato di me. Aveva la stessa età di Matt e si erano conosciuti al primo anno della facoltà di medicina. Una volta laureati le loro strade si erano separate, ognuno dei due aveva scelto quale indirizzo di specializzazione seguire. Michael sulla destra della foto, invece, era seduto con le braccia allargate. L’espressione sembrava quasi significare: ma sì, facciamolo! Sebbene non capissi a cosa si riferisse, forse ad un breve viaggio data la presenza dei trolley. Michael era più grande di loro di due anni, lavorava come anestesista, lo avevano conosciuto durante il tirocinio all’ospedale diversi anni prima e avevano deciso di prendere un appartamento tutti e tre insieme per condividere le spese, ma anche perché si trovavano bene in compagnia. Per ciò che avevo visto in quei pochi giorni, Michael era un po’ il più responsabile dei tre, forse a causa del fatto che fosse più grande. Tra loro avevo visto una certa sintonia, sapevano ridere e divertirsi tutti e tre insieme, ma erano anche capaci di organizzarsi, di dividersi i compiti di gestione della casa. Tornai a osservare Matt, notando che avesse il sopracciglio sinistro spaccato. Strano…chissà cos’aveva combinato. Lui era sempre stato un bravo ragazzo, non era tipo da risse o cose simili.

 

cap-35

 

E soprattutto chissà dov’erano diretti…forse una mini vacanza di Pasqua in qualche luogo in America pieno di divertimenti, tipo Miami, tanto per restare sulla costa est e non allontanarsi troppo da New York. Non c’ero mai stata ovviamente, ma in tv vedevo spesso che Miami aveva lo stereotipo del posto in cui staccare con la routine, in cui conoscere gente, trovare locali alla moda, imbattersi facilmente in qualche storia di sesso. Trasalii al pensiero. In fondo aveva il diritto di fare quel che voleva, era giovane, bello, attraente, single e non c’era neppure più niente con me. Però un pochino di gelosia la sentii…nonostante fossi arrabbiata con lui e delusa, tra noi c’erano comunque stati dei baci, delle carezze per così dire molto intime, dei rapporti sessuali…scacciai quelle immagini. Poggiai lo smartphone sul comodino e ricominciai a vedere la serie tv. Il punto era che lui adesso fosse nei miei pensieri, che la mia mente avesse riprodotto in automatico il ricordo del suono della sua voce, il profumo naturale della sua pelle, il tocco delle sue dita. Perché continuavo a essere innamorata anche se lui mi aveva delusa? Perché non riuscivo a mandarlo al diavolo visto che mi aveva fatto crollare il mondo addosso? Perché ero capace di troncare i ponti con chiunque mi ferisse e con lui non ne ero capace? Non potevo ancora credere che fosse sempre stato un bravo ragazzo e che avesse fatto il bastardo proprio con me.

 

NOTE:

Buon pomeriggio, prima di tutto grazie: sono aumentati i lettori che mi hanno inserita nelle storie preferite, ricordate e seguite, questo non può che farmi piacere 😊! Cambio di prospettiva: sappiamo che Matthew ha deciso di tornare a Dublino accompagnato dai suoi coinquilini, nel mentre però soffermiamoci anche su Katelyn, su come si sente lei, su cosa pensa della situazione e su cosa prova. Si definisce delusa, si è sentita tradita ed abbandonata proprio da chi la conosce fin da piccola, proprio da colui che riteneva il suo migliore amico e verso cui riponeva grande fiducia. Nonostante ciò non può mentire a se stessa, sa bene di esserne ancora innamorata e la foto che sbircia sul suo profilo facebook la incuriosisce, le fa fare un viaggio mentale nei ricordi, ma le suscita anche un pizzico di gelosia al pensiero che i tre ragazzi possano andare a trascorrere la Pasqua in qualche luogo della perdizione...ovviamente non può immaginarsi che in realtà stanno per arrivare in Irlanda.

Vi aspetto MARTEDì 6 APRILE, per un doppio appuntamento settimanale, BUONA PASQUA A TUTTI RAGAZZI 🎉 🐰

Vanessie

 

 





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