La stupida ora di Crono

di Baudelaire
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Ferma il tempo.
Qui.
Ora.

La stupida ora di Crono
Sfuggente
Ladra
Imprevedibile come il tremor della terra.

Stupida.
Stolta.
Insicura.

Fermala.

Getta via l'inutile orpello che ti circonda il polso.
Le orride lancette che corrono
Spietate
Rubandoci l'attimo perfetto.

Perfetto
Come il tuo maschio corpo qui
Accanto al mio
Fremente
Palpitante
Su quest'alcova di spine
Intrisa di lacrime e sangue
Profumata di noi.

Noi
Che ancor non ci siamo sfiorati.

Oh fermala!
La stupida ora di Crono
Dio miserrimo
Brutale
Che per questo immenso amore
Non prova pietà alcuna.

Che può saperne?
Che può sapere l'infimo
Dei nostri respiri quieti
Pronti ad accelerare
Nell'attimo in cui
Muoverai le tue lunghe dita
Verso il mio corpo tremante?

Che può saperne
Il terribile padrone del tempo?

Uccidilo.
Fanne polvere.
Riducilo in cenere.

Che questo istante
Rimanga impresso nell'eternità.
Che nessuno lo tocchi.
Nessuno!

Voglio restare per sempre qui
In questa stanza spoglia di oggetti
Ma pregna di noi
Quel noi
Troppo a lungo bramato
Atteso

Accolto
Finalmente
Tra queste grigie mura
Che portano con sé
I mille colori dell'arcobaleno.

La stupida ora di Crono
Non sopravvivrá.

Spogliàti del tempo
Di stupidi abiti
Di ogni umana vergogna

Saremo Uno
E ci faremo beffe
Dell'eco lontana
Delle proteste del Dio morente.

Non ci avrà.
Il mondo sarà fermo.
Immobile.
Incantato ad osservare invidioso
Le tenere e fragili ali
Del nostro amore immortale.




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