Vechnaya melankholiya

di Lord Kleveland
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Per quante strade percorro

per quanti uomini vedo

non c’è nessuno a guardare

non c’è modo di dimenticare


Pioggia grossa a grani

cade dal buio cielo

illuminata dai fari

lo fa sembrar meno nero


E il mare di gente ha ignorato

il dipinto urbano

e il mare di gente ha ignorato

questo spettacolo desolato


Seduto su una panchina

sento una musica vicina

è il vociare, della gente, assente

che la pioggia, accompagna, diligente


Una ragazza distante

aspetta nella banchina

è diversa dal mare

la voglio guardare

Sembra disegnata in una striscia

le vorrei parlare

ma la voce manca

la paura, non arranca

di sbagliare, tanta

il rimpianto mi attanaglia


E il mare di gente ha ignorato

il dipinto urbano

e il mare di gente ha ignorato

questo spettacolo desolato


Dalla camera ho osservato

il fascino sconfinato

di questo sprawl incontrollato

di questo buio industrializzato


Nell’oscurità pesante, ho volato

nell’oscurità, un’ombra ho abbracciato

e ho sentito, il mio fato rimembrato

nella malinconia, adagiato.

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