Lo squartatore di pezza

di holls
(/viewuser.php?uid=3882)

Disclaimer: questo testo è proprietà del suo autore e degli aventi diritto. La stampa o il salvataggio del testo dà diritto ad un usufrutto personale a scopo di lettura ed esclude ogni forma di sfruttamento commerciale o altri usi improri.


La testa rotolò sulle mattonelle. I capelli di nylon facevano da cornice a quello sguardo vitreo e del colletto di pezza non era rimasto altro che una massa di tessuto sfilacciato. La piccola testa continuò a ruotare su se stessa e le palpebre emettevano un piccolo click ogni volta che toccavano il pavimento. Lo squartatore di pezza stringeva tra le mani il corpo decollato e intanto accarezzava le trine del vestitino, fino a quando la testa non giunse davanti al caminetto. Si alzò e la raccolse, se la girò tra le mani con un ghigno beffardo, e cominciò a pregustare lo sguardo terrorizzato della sua vittima.

 

Sara salvò il documento e spense il computer.

I bambini erano a letto da un po’ e poteva sentire il russare di suo marito perfino dallo studio dove era. Spense la luce e si alzò per andare a dormire.

La gola riarsa però la spinse in cucina. Nella penombra, avanzò a piccoli passi verso l’acquaio, ma si fermò. Un pomo rotondo, in mezzo alla tavola, sembrava fissarla con inquietante attenzione. Che fosse…? No, non era possibile! Cominciò a cercare la luce dietro di sé, lì dove era sempre stata, ma non la trovò. Indietreggiò un poco e sbatté contro i mobili. Cercò di muoversi a passo di gambero verso la finestra, il battito martellante. Intanto il pomo la fissava, rugoso, modellato dalla luce del lampione fuori. Lo squartatore di pezza era una sua invenzione, non poteva essere reale! Eppure, quella fossa in penombra sembrava proprio una guancia, identica a quella dell’ultima vittima. Continuò a muoversi e scrutò il buio, ma non vide nessuno. Arrivò alla finestra e lì rimase. La testa era ferma.

Poi una luce si accese.

Sara gridò.

– Tesoro, che stai facendo? –

– Lo squartatore! È qui! –

Col respiro affannato, indicò la testa sul tavolo.

… Ma era solo una mela.





Questa storia è archiviata su: EFP

/viewstory.php?sid=3972231