ff my fault
Ansia,
panico e agitazione, questa è l’aria che si respira in casa
Bennington da quando Chester è sparito lasciando solo un
biglietto.
<”Perdonatemi se potete, sono una persona
orribile perdonatemi…”>
Talinda, Anna e Mike non smettono
di leggere di leggere quel biglietto, sperano che sia solo un sogno
ma ahimè non lo è, Chester è veramente sparito.
E pensare che
tutto è nato da una discussione, è proprio vero che non tutte le
volte reagiamo nella stessa maniera, la parole dette ieri oggi fanno
male anche se sono le stesse.
È partito alle prime luci
dell’alba ha lasciato il telefono a casa, con sé ha solo il
portafoglio e la macchina che lo sta portando chissà dove, tutto il
resto lo ha lasciato a casa comprese le pasticche da cui non si
separa mai.
Gli altri componenti della band nel frattempo
giungono in casa, nessuno di loro vede Chester da ieri.
Si
stanno organizzando per muoversi tutti assieme potrebbe aver più
successo ma, si sa qualcuno dovrà rimanere a casa per qualsiasi
evenienza.
Il terrore che faccia una cazzata è dipinto sul
volto di ognuno di loro, a ogni suono di telefono sussultano, hanno
il terrore di veder arrivare una chiamata dalle autorità.
Intanto
Chester continua il suo viaggio, sa bene di non aver una meta, in
realtà non sa proprio cosa fare in quella testa c’è solo una gran
confusione, solo una cosa è certa sente di aver deluso tutti.
Si
asciuga gli occhi e cerca di tenere lo sguardo sulla strada cosa che
gli risulta difficile, decide di fermarsi a lato della strada è un
posto isolato perfetto per lui in questo momento.
Spegne la
macchina e lascia affondare il corpo sul sedile, si chiede quale sia
stata la reazione a casa e quali saranno le conseguenze se deciderà
di tornare, la testa è troppo in confusione per decidere adesso.
Si
struscia gli occhi umidi per le lacrime che lo hanno costretto a
fermarsi.
Sono lacrime di rabbia verso se stesso, si incolpa di
non essere la persona di cui hanno bisogno gli altri.
Nel mentre
i ragazzi sono partiti alla ricerca speranzosi e preoccupati allo
stesso tempo, sperano di trovarlo rapidamente ma sopratutto
incolume.
Il terrore di trovarlo in una situazione orribile li
attanaglia, sono una famiglia e non sarebbero più loro senza un
componente importante.
Chester intanto cerca di calmare la mente
e tornare a pensare in maniera lucida, stavolta è dura mettere a
tacere i pensieri maligni che passo per passo occupano la sua testa,
ma è deciso a non farli vincere.
Che intanto non sia andato a
cercare sfogo in un bar o altri posti è un passo avanti avrebbe
potuto farlo senza nessun problema.
La sua testa è in lotta,
vorrebbe tornare a casa ma allo stesso tempo ha paura della reazione
della sua famiglia, ma è consapevole che non può scappare
all’infinito.
Si sente come un criminale ricercato e braccato
dalla polizia.
Dopo qualche respiro la sua testa si placa e
decide di tornare a casa, mette in moto ma fa pochi metri le macchine
degli altri lo bloccano mentre la paura lo assale.
Si trasforma
in attacco di panico non appena iniziano a scendere e avvicinarsi
alla sua macchina, non sa veramente cosa può accadere, non riesce a
decifrare le loro facce sa che sono preoccupati ma potrebbero essere
anche infuriati.
Chiude gli occhi e riprende a fatica un respiro
normale mentre lo sportello dalla sua parte viene aperta, li squadra
un attimo e capisce che non sono infuriati, solo preoccupati.
Chester
decide di scendere dalla macchina e in pochi secondi si trova
strizzato in un abbraccio di gruppo anche se non si può definire
proprio così sembra una gara a chi strizza di più, una scena
piuttosto buffa.
Dopo qualche istante di conversazione la
comitiva monta di nuovo in macchina e tornano da dove sono
venuti.
“Sono abituati a i miei colpi di testa” pensa
Chester mentre spegne la macchina sul vialetto di casa, la sensazione
d'inadeguatezza si fa sentire di nuovo ma stavolta è convinto di
scacciarla.
I ragazzi lo raggiungono mentre muove i primi passi
dentro casa, il cuore sobbalza quando i suoi occhi incontrano quelli
di Talinda che sono lucidi.
Viene buttato a terra dalla foga
della stretta, ha veramente tanta paura di perderlo in realtà è una
paura di entrambi.
Ogni timore svanisce in quell’abbraccio il
viso si stende e ogni preoccupazione sembra svanita nel niente.
Dopo
essersi tirati su entrambi fanno incrociare le mani, hanno bisogno di
contatto, del loro contatto.
Nessuna domanda, nessun litigio
solo due innamorati che si ritrovano dopo aver attraversato la
battaglia.
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