Love Story
1799...Londra, come tutto il mondo, si avviava
all'ottocento, mettendo fine all'illuminismo...
Una nuova epoca di storia, intrighi e passioni si
stava avvicinando, e il mio racconto, infatti, non ha precedenti...
E' come Romeo e Giulietta, con la differenza che
nessuno dei due e morto...
Mia madre...con tutte le sue feste, i suoi
conoscenti, i suoi soldi...mi aveva trasformato in una specie di
Barbie, almeno fisicamente, ma grazie al mio babbo, alla sua
umiltà, non ero diventata come una di quelle ragazzine
strizzate nei corpetti o vestiti di seta, viziate e capricciose...ero
semplicemente Gabriella, precisamente Gabriella Montez, considerata da
tutti la “principessina” di Inghilterra.
Finché un giorno...esattamente il 12
dicembre, mamma non entrò nella mia stanza trafelata ed
eccitata, s'è possibile più del solito.
“Ehi
piccola! Ho una notizia fantastica da darti!” i suoi occhi
così simile ai miei brillavano di una luce quasi folle,
spaventata indietreggiai, portandomi dietro il lungo vestito
incredibilmente costoso, il mio ultimo acquisto.
“Tuo
padre ha acconsentito alla fine a dare un ballo per il tuo diciottesimo
compleanno!” batté allegramente le mani come una
bambina, e mi fece quasi tenerezza.
Non potevo crederci...ero a dir poco
allibita...pensavo che almeno dal capo famiglia potessi aspettarmi un
aiuto in più, invece si era alleato con il nemico.
“Allora?
Non dici niente?”
Ero rimasta scioccata, fissando la donna che mi
aveva messa al mondo a bocca aperta, con un'aria ebete, nel vero senso
della parola.
“Ehm...e-ecco
io...” le parole mi morirono in gola. “N-non so che
dire...”
Mia madre volteggiò per la stanza
“Oh lo so cara...! Finalmente con tutti gli scapoli
d'Inghilterra che ci saranno troverai sicuramente marito!”
Aggrottai la fronte pensierosa
“Madre...papà vuole per me un marito che sia
più ricco di lui...e questa è una cosa
SCIENTIFICAMENTE impossibile!”
Carmen Montez riprese a fissarmi, scendendo dalle
nuvole “Bé...c'è sempre...il giovane
Evans...ci si avvicina non trovi?” domandò
pensierosa.
Alzai gli occhi al cielo “Madre...io
voglio sposarmi per amore...non per soldi...”
“Piccola...l'amore
non è facile da trovare...
“Ma
tu papà l'hai sposato perché...lo
amavi...vero?”i miei occhi la scrutarono tristi, titubanti.
Lei sospirò rammaricata
“Bé...è stato un matrimonio
combinato...e ci siamo innamorati dopo...quando eravamo già
sposati!”
Questa affermazione non mi piacque per niente, ma
evitai di discutere, mamma quando ci si metteva sapeva essere proprio
pesante.
Mi sedetti con grazia sul grande letto a
baldacchino, fissando il vuoto...
Un tocco leggero alla porta e subito dopo la
cameriera entrò con grazia e disinvoltura.
“Ehm...scusatemi
signorina Montez...ci sono delle persone per voi...”
Mamma alzò gli occhi al cielo
esasperata, ben sapendo che era di troppo, e uscì dalla
stanza, lasciando entrare Sharpay Evans e Taylor McKessie.
“Salve
Bri!”mi salutarono in coro.
Sorrisi appena.
“Ehi
Gabriella...che cos'hai?”
“Per
il mio compleanno papà darà un ballo!”
“Oh!
Lo sappiamo...e per questo sei triste?” Sharpay era a dir
poco confusa, lei amava queste cose...viveva solo per fare la civetta e
conoscere gente importante, ma io e Tay non eravamo per niente
così.
“Lo
sapete?” non potevo crederci! Ne erano a conoscenza proprio
tutti tranne io!
“Si...tua
madre ha spedito l'inviti...”spiegò Tay
dolcemente, notando quanto ciò mi turbasse.
“E
a invitato anche i nuovi arrivati! Sono di Albuquerque! Il loro figlio
maggiore è
B-E-L-L-I-S-S-I-M-O!”gorgogliò Sharpay.
“Davvero?”
borbottai. Non ero veramente interessata, ma sentivo il bisogno di dire
qualcosa, qualsiasi cosa.
La bionda alzò gli occhi al cielo
esasperata “Gabby Gabby Gabby...cosa devo fare con te? Sei
proprio senza speranza!”
“Sai
già cosa ti metterai?”intervenne Taylor lanciando
un'occhiataccia a Sharpay: quelle due erano peggio del cane e
gatto...bisticciavano praticamente a ogni ora del giorno.
“No...ci
penserò quel giorno! Adesso vi prego cambiamo
argomento!”
* * * * * *
L'idea di un ennesimo ballo mi piaceva sempre meno,
tuttavia papà era stato molto chiaro nello spiegarmi che
aveva organizzato il tutto per far felice la mamma, che non ero
obbligata a scegliere uno sposo per forza, perché in cuor
suo desiderava tenermi accanto a se almeno fino i ventun'anni.
Questo rendeva il mio cuore più
leggero...che soddisfazione avere dalla tua parte il proprio babbo.
Così quella sera...indossai un lungo
vestito rosso con una rosa tra i capelli...guanti neri e scarpe col
tacco...
Mi guardavo intorno spaesata...c'erano
più di cento persone...ed io di queste non ne conoscevo
manco la metà.
“Signorina
Montez...oggi è incantevole più del
solito!”commentò Ryan Evans, baciandomi appena la
mano, facendomi arrossire.
“Grazie...Signor
Evans!”
Lui e Sharpay si inchinarono davanti a me, come si
faceva di solito alle festeggiate o quando si andava in case altrui...
Purtroppo eravamo costretti a darci del LEI in
presenza dei nostri genitori...cosa buffa...visto che erano dei miei
grandi amici, e Ryan era anche un mio spasimante, come mi ricordava la
mamma ogni giorno.
La musica partì.
“Signorina
Gabriella...potrei avere l'onore?” domandò Ryan,
mentre Sharpay si avvinghiava al braccio di un ragazzo che non avevo
mai visto.
“Ehm...c-certo...”risposi
titubante.
Così ci lanciammo in pista, ballando il
minuetto, danza particolarmente nota in Inghilterra.
Al termine di esso, le porte dell'immenso salone si
spalancarono, facendo entrare tre figure distinte e nobili.
Non potevo vederli in volto, visto che mi
sfrecciarono davanti, ma era sicura di non aver mai visto neanche
loro...
“Gabby!
Vieni un attimo! Scusate Ryan se ve la porto
via...”intervenne mia madre afferrandomi per un braccio, e
facendomi anche piuttosto male.
Mio padre stava parlando amichevolmente con quelle
persone, ridendo.
Cominciai a camminare lentamente...intorno a me
aleggiava la tranquillità più assoluta, che tutti
aspettassero la mia reazione?
“Ehm...Signori
Bolton...ho il piacere di presentarvi mia figlia Gabriella...”
Mi inchinai educata...e rialzando il capo notai un
angelo...
Aveva gli occhi più belli dell'intera
contea, un portamento elegante e distinto...capelli biondi cenere...
Come se il mio corpo fosse comandato da qualcun
altro gli porsi la mano, che lui baciò dolcemente.
“Gabriella...lui
è Troy Bolton...è di
Albuquerque...Ehm...bene...le danze possono ripartire!” mia
madre dietro di me parlava a vanvera, ma io ormai non ascoltavo
più.
Mi avvinghiai al suo braccio e cominciammo a
ballare, a quella festa in mio onore...i nostri sguardi erano
completamente incatenati, e fu davvero un peccato quando tutto
finì...
Non ci eravamo scambiati neanche una
parola...eppure...sentivo già di amarlo...sfortunatamente
altri individui insistettero per ballare con me, così nel
casino della folla lo persi di vista.
Girai lo sguardo varie volte per trovarlo...dentro
di me sentivo solo il vuoto...dov'era il mio Romeo? Dov'era il mio
principe?
Uscii di soppiatto da quella confusione,
passeggiando per i lunghi corridoi della mia casa...finché
finalmente non lo vidi seduto in giardino...
Titubante mi avvicinai.
“Ciao.”salutai.
Lui si girò verso di me, sorridendo
appena “Ciao...”
Sentivo le guance farsi calde, anzi bollenti, come
due mattoni incandescenti...febbricitante...stavo impazzendo?
“Ehm...m-mi
scusi...signorina Montez...ero in fuga da una ragazza al
quanto...pedante..” spiegò.
Scoppiai a ridere “Immagino che lei abbia
già fatto la conoscenza della mia amica Sharpay
Evans...”tipico di Pay...rendersi odiosa.
“Oh...si...lei.
Una ragazza affascinante.”
Mi sedetti accanto a lui...forse avrei dovuto
chiedere il permesso, ma dopotutto era casa mia!
Restammo in silenzio...n-non sapevo cosa
dire...sapevo solo di amarlo!
“Ehm...v-vi
siete trasferiti da poco qui, giusto?” che cosa stupida!
Potevo dire di meglio.
“Si...appena
due settimane fa...”
“Deve mancarle molto il New Messico.”
“Abbastanza...ma
qui le ragazze sono più carine!”sorrise
amabile...oddio che sorriso! Capace di far piegare le
ginocchia...arrossii di nuovo.
“Si
stava annoiando signorina?”
“Un
po'.”ammisi.
“Alla
sua festa di compleanno?”
“Si...mamma
ha organizzato tutto...affinché io...trovi
marito...”spiegai sempre più agitata.
Lo sentii irrigidirsi al mio fianco.
“E...avete già deciso...?”
“Bé...non
voglio essere tanto capricciosa da scegliere qualcuno e imporli di
sposarmi...ma qualcuno forse c'è.”
Oddio...avrei tanto voluto baciarlo, stringerlo a
me, diventare sua.
Alt! Alt! Stavo viaggiando troppo con la fantasia,
secondo le tradizioni dovevo arrivare pura al matrimonio.
Le nostre mani erano a tre centimetri di
distanza...lui dopo un attimo di esitazione posò la sua
sulla mia...e fu quella sera, dopo aver conosciuto Troy Bolton, che
decisi, tornando nelle mie stanze, di scrivere un diario...per
ricordare ogni momento prezioso di quella conoscenza: amicizia o
amore...a seconda di ciò che sarebbe diventata...
Ok ok...lo so che come inizio non
è tanto consistente...ma dp
migliorerà...xò...cm ormai avrete capito...io
scrivo se commy in tnt! Altrimenti nada e la cancello!!!!!!!!!!! xD xD
alla prossima(k nn so qnd sarà). 1 bacio a tt...vi
amoloooooo xD xD
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