La noia

di WillBane
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Il piccolo salottino di casa è sempre stato minuscolo e appare ancora più soffocante a George ed Helen stasera. Soffocante, come è ormai diventato il loro matrimonio.

Trent’anni sono passati dal loro primo incontro. Helen ricorda benissimo quanto fosse affascinante George con indosso il tight e il cilindro scuro che gli nascondeva leggermente lo sguardo furbo. La più grande paura di Helen è sempre stata quella di sposare qualcuno che non amasse e finire a fare una vita vuota, andando avanti per inerzia, finendo come la maggior parte delle donne che conosceva, svuotate dalla loro vita monotona. “Ma George è diverso” ha sempre pensato. Le giornate passate insieme a passeggiare sui prati londinesi, ad annusare i fiori appena sbocciati in primavera, a scambiarsi baci dolci sotto la pioggia leggera che li sorprende fra le risate e le corse per trovare riparo. Non potrebbe mai dimenticare quei momenti.

Eppure Helen si chiede ora tutto questo dove sia andato a finire, stancamente appoggiata al cassettone a fissare le rosette di quell’orribile carta da parati che ha chiesto a George tante volte di cambiare, e ascoltando la melodia malinconica del carillon poggiato sul mobile.

Il marito seduto accanto a lei, accende un sigaro con gesti automatici mentre sorseggia un bicchiere di whiskey con sguardo perso. Sta pensando che la bottiglia è quasi finita. Deve procurarsene una nuova altrimenti come farà a superare quelle serate con la moglie depressa e il suo stupido carillon dalla musica triste.

Alla fine sono caduti proprio in quello che entrambi volevano evitare a tutti i costi. La verità è che si cresce, si cambia, ci si evolve. Non si può pensare di rimanere per sempre le stesse persone. Il difficile è rimanere sulla stessa linea quando si è in due. E George ed Helen a un certo punto si sono separati, sono andati per due strade diverse. Non sono riusciti a rimanere uniti. Soltanto la noia li accomuna ormai.

“Domani sera Catherine ha organizzato una festa da ballo per il compleanno di Michael. Compie settantaquattro anni. Un bel traguardo non trovi? Considerando quanto beve e fuma quell’uomo.” Pronuncia Helen in tono un po' acido.

“Stai prendendo anche tu una brutta abitudine con tutti questi sigari” continua volgendo un veloce sguardo infastidito al marito alla sua sinistra, che incurante continua a sbuffare nuvole bianche dalla bocca.

“Comunque che ne dici di metterci in tiro, rispolverare uno dei tuoi vecchi tight e passare una serata…diversa” continua Helen.

“Perché no” risponde il marito “stavo pensando proprio ora che ho finito il whiskey. Non vedo l’ora di saccheggiare la riserva di Mike. Il vecchio riccone me ne tiene sempre una bottiglia da parte”. Spegne il sigaro schiacciandolo nella ceneriera sul tavolo e si alza facendo scricchiolare la sedia, addentrandosi nel corridoio, riempiendo il silenzio con un colpo di tosse secca.

Helen lo guarda scomparire nel corridoio debolmente illuminato dalla luce fioca della loro camera da letto. E non può fare a meno di pensare che un tempo probabilmente avrebbe detto “Non vedo l’ora di ballare con te”.
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Mi piace farmi ispirare dalle immagini e in particolare dai dipinti. In ogni caso spero non faccia schifo XD
 




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