Un’altra
te… dove la trovo io
Un’altra che
sorprenda me…
Un’altra te un
guaio simile
Chissà
se c’è
Un’altra te
Maggio quest’anno ha deciso di regalare serate
meravigliose. La luna, le stelle, e soprattutto quel buonissimo
profumo, quello dell’estate ormai così vicina.
Serve poco per creare un’atmosfera dolce, serena,
romantica… malinconica: qualche candela accesa, e quella canzone.
E mi manca ogni sera la tua gelosia
Anche
se poi era forse più la mia
E mi mancano i miei occhi
Che
sono rimasti lì
Dove
io li avevo appoggiati
Quindi su di te
Sarebbe tutto perfetto, come lo era stato
fino a poco tempo prima. Beh, forse “perfetto” non è la
parola giusta, ma lei non ha mai avuto grandi pretese.
Quel poco tempo che trascorrevano insieme, loro due da soli nella sua camera,
era sempre stato tutto quello che aveva potuto desiderare.
E che adesso le manca così tanto,
da spezzare il cuore, da toglierle il respiro.
Essere stata usata, e poi buttata via
così, solo per non aver mai voluto nulla di più, solo per non
aver mai preteso niente oltre a ciò che lui le dava.
Forse era stato quello il suo errore.
Sciogliendosi i lunghi capelli scuri, esce sul piccolo
balcone della sua camera.
E un fiume di ricordi la trascina
via con la sua corrente impetuosa.
Quante volte l’aveva raggiunta a tarda notte, dopo folli corse, magari dopo qualche rissa; si arrampicava,
raggiungeva il balcone, bussava alla finestra per svegliarla… come se ce
ne fosse stato bisogno!
Sorride al ricordo, mentre sui grandi occhi versi scende un
velo di malinconia.
“Proprio come Romeo e Giulietta” pensa, quasi
vergognandosene.
Poi un sospiro, e torna alla realtà, così
diversa, così buia.
Perché invece quella notte, quella
meravigliosa notte, non sarebbe successo. Come del resto non era
accaduto la notte prima, e quella prima ancora. E via
indietro, fino ad arrivare all’ormai famosissima sera della retata alle
corse.
Perché quella notte era stata
l’ultima. L’ultima notte di Madda e Step insieme.
mi sembra chiaro
un'altra come te
ma nemmeno se la invento c'è…
Le capita spesso di pensare a lei,
a cosa la rende così unica e speciale agli occhi di Step. Forse è
quel suo viso pulito, e quell’aria così
dolce e innocente. O forse semplicemente il suo essere così
diversa da loro, e dal loro mondo, così composta, così per bene.
“E io come sono
invece?” si chiede Maddalena.
Una ragazza che ha dovuto imparare presto
a difendersi, che ha dovuto crescere troppo in fretta. Una ragazza che in Step aveva finalmente trovato un appoggio
sicuro, un nido dove potersi rifugiare ogni notte, un angolo di paradiso tutto
per lei.
E soltanto a lui si è mostrata per quella che
è veramente, solo a lui non ha nascosto la sua fragilità, il suo
costante bisogno di affetto e protezione.
Perdersi nei suoi occhi, nei suoi
abbracci, nei suoi baci. Ogni volta era un’emozione così forte,
unica: quell’emozione che solo l’amore sa
regalare.
Perché lei lo ama, da sempre.
E non riesce a farne a meno.
Mentre lui? Si era illusa che
potesse essere così, e veramente, ci aveva quasi creduto.
Ma poi ecco spuntare dal nulla
quest’angelo biondo, ed ecco tutti i suoi sogni di ragazza innamorata
cadere al suolo e infrangersi in milioni di pezzi.
E infine la sua trasformazione: la sua
tristezza e il suo dolore che si trasformano in cattiveria, tutta riversata su
quella Babi. Rendendola soltanto più sola e debole.
In serate come questa non riesce a fare a meno di sperare di
vederlo ancora una volta arrampicarsi per raggiungerla, e poi stringerla, darle
calore, e in un certo senso amarla.
Anche per questo il sonno non vuole
sapere di arrivare. Perché l’amore gioca
brutti scherzi, ti trasforma, ti fa volare in alto, e un istante dopo
sprofondare.
E Maddalena in fondo sa che il suo
desiderio non si avvererà nemmeno quella notte.
Ogni sera si ripete la stessa storia: uscire col gruppo,
frequentare posti familiari, per non lasciar spegnere nemmeno quella flebile
speranza di poterlo incontrare di nuovo, pur sapendo dei nuovi ambienti da
ricchi che lui ha preso a frequentare, quelle feste tanto odiate,
quelle persone così disprezzate. Ma che sono il
mondo di Babi.
E’ la sua piccola ossessione, della quale non riesce,
non vuole liberarsi.
E se con gli amici preferisce mostrarsi superiore, ridendo,
scherzando, mascherandosi dietro battute poco adatte a
una ragazza, nella sua camera, sul suo balconcino, torna essere davvero se
stessa. La Maddalena che forse soltanto Step ha potuto conoscere, e che
però a quanto pare non ha saputo apprezzare.
Non ha capito. O forse non ha proprio visto, preso
com’era dalle corse, dalla sua moto, dalla sua vita.
Un po’ di vento le porta un brivido di freddo.
No, non sarebbe arrivato neppure quella sera, molto
probabilmente non sarebbe arrivato mai più. Perché
ormai ha un altro balcone da raggiungere, un’altra finestra a cui bussare.
Un’altra ragazza – non più lei - da amare.
Accompagnata da queste immagini rientra in camera e
raggiunge lo stereo. Il cd è terminato. Seleziona la traccia della sua
canzone preferita, la canzone che per tante volte ha
avuto il privilegio di fare da colonna sonora ai loro bellissimi incontri.
Anche questo ormai fa parte dei piccoli riti che l’accompagnano ogni sera, piccoli gesti che l’aiutano a
sentirsi magari un po’ meno sola, un po’ meno triste,
l’aiutano a tener vivi i ricordi, l’aiutano a non odiarlo.
Repeat
Sino a quando, esausta, si sarebbe lasciata vincere dal
sonno e dalle lacrime.
Repeat
Per rivivere ancora e ancora quei momenti
Repeat
Perché quelle parole
sembrano parlare proprio di lei, di loro.
con gli stessi tuoi discorsi
quelle tue espressioni
che in un altro viso cogliere non so
quegli sguardi sempre attenti
ai miei spostamenti
quando dal tuo spazio me ne uscivo un po'
con la stessa fantasia
la capacità
di tenere i ritmi indiavolati
degli umori miei
Si chiede se e quando le passerà.
Se magari il destino le ha
già riservato qualcun altro per il futuro, magari migliore di Step, del
suo Step.
Non può saperlo, e forse ora nemmeno le interessa
davvero.
L’amore è ancora troppo grande, la ferita
troppo profonda. E Maddalena non riesce nemmeno a
concepire l’idea di un altro ragazzo al posto di Step.
Spegne le candele e fa entrare prepotentemente una volta per tutte la notte nella camera.
Chissà forse presto riuscirà a tornare a
ridere, a vivere.
Ma per il momento no.
L’intimità della sua camera, una manciata di ricordi che non vuole far sbiadire sono tutto
quello che le serve per farlo compagnia, per darle un rifugio.
E un tasto dello stereo.
Repeat
Credits: la canzone "Un'altra te" è di Eros Ramazzotti e di tutti gli aventi diritto