Ogni Parte Di Te

di Lita_85
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L'incessante vibrazione del mio cellulare mi destò finalmente dal mio sonno profondo. Con ancora la faccia appoggiata sul piumone iniziai a focalizzare bene l'ambiente che mi circondava. Era tutto perfettamente in ordine ed io ero sdraiata supina su quel letto immacolato. Avevo dormito direttamente sul piumone. Cercai di alzarmi stentendo le braccia e guardando il mio vestiario mi accorsi anche di avere ancora il vestito della sera prima. Mi sedetti un attimo a bordo letto stringendo tra le mani il piumone sottostante in cerca delle risposte a questo mio comportamento insolito. All'improvviso la mia mente mi diete le risposte a tutte quella assurdità, avevo fatto sesso con uno sconosciuto. Un bellissimo e affascinante sconosciuto. E appena arrivata a casa mi ero scolata una bottiglia di vino della cantina di papà per dimenticare l'accaduto. Non ero mai stata quel tipo di ragazza, anzi, le mie cugine mi chiamavano spesso la Monaca di Monza per il mio vestiario e perché da più di due anni non avevo avuto relazioni di nessun genere con il sesso maschile. Forse proprio per questo ero così elettrizzanta da questo appuntamento al buio che Claudia, mia cugina, aveva organizzato per me. Sicuramente aveva tutte le buone intenzioni di questo mondo, ma il suo pretendente aveva pensato bene di darmi buca all'ultimo secondo. Poi è arrivato lui, con i suoi occhi azzurri e il suo fisico mozzafiato aveva catturato totalmente la mia attenzione. Il punto era che mi sentivo sola, tremendamente sola e non desiderata e le attenzioni di quel ragazzo così bello mi avevano destabilizzata. Poi quando aveva iniziato a baciarmi non avevo capito più niente, volevo solo lui.  Nessuno doveva sapere cosa era successo, nessuno doveva sapere che mi ero concessa al primo sconosciuto in un bar, e soprattutto nessuno doveva sapere che l'avevo fatto dentro il bagno delle donne. Presi tra le mani i capelli in un momento di sconforto  maledicendomi in tutte le lingue del mondo. Com'ero potuta cadere così in basso. La vibrazione torno ad attirare la mia attenzione, e con andatura per niente naturale mi avvicinai al comò dove lo avevo appoggiato la sera prima.

< Si può sapere che fine hai fatto? È da tutta la mattina che ti chiamo! > Chiese indispettita Claudia da altra parte dall'altra parte del telefono.

< Buongiorno anche a te comunque...>

< Andiamo, il tempo dei convenevoli è finito! Raccontami piuttosto com'è andata con Alessandro! >

< Posso dirti, con totale onestà, che non ero stata mai bidonata finora...> Dissi sedendomi nuovamente sul materasso

< Che cosa? Bidonata? Ma è impazzito? >

< Si vede che non aveva tutta questa voglia di conoscermi...>

< È impossibile! Lunedì mi sentirà! >

< Cla, ascolta, non ho voglia di vedere nessuno ok? Preferisco stare da sola al momento...>

< Ok...ma subirà lo stesso la mia ira funesta! Ad ogni modo, volevo confermarti l'ora per oggi pomeriggio...>

< Oggi pomeriggio? >

< Santa pazienza, sei sicura di stare bene? Non mi sembri molto in te... >

< Si, ho solo dormito moooolto male...>



All'improvviso anche questo ricordo che sembrava essere stato cancellato dalla serata appena passata tornò a galla. Ed io non ero pronta minimamente a passare quel weekend con l'allegra coppia e gli amici di Mirko, che a suo dire erano un branco di idioti. Strofinai ancora una volta la tempia sinistra nella speranza di trovare un po' pace interiore. Nel frattempo Claudia continuava a parlare della sua location dei sogni, e io volevo solo vomitare parole non proprio carine verso di lei. Mi sentivo inadeguata ai suoi occhi. Lei bella, bionda, occhi azzurri e un uomo che l'amava dai tempi delle elementari. Invece il mio ultimo ragazzo si era sentito morire dentro, perché avevo portato lo spazzolino da denti a casa sua. Chiusi la chiamata con la consapevolezza di dover preparare il piccolo trolley per il viaggio. Forse avrei potuto rilassarmi e non pensare alla pazzia che avevo compiuto la sera prima.


< Non mi chiedi com'è andata ieri sera? >  Domandai non potendo più trattenere la mia voglia di parlare 

< Mmm? > Rispose Mirko abbassando la gazzetta dello sport che aveva tra le mani guardandomi interrogativo

< Dicevo, non mi chiedi com'è andata ieri sera? > Chiesi nuovamente avvicinandomi a lui trascinando la sedia, e con uno sguardo malizioso aspettai la sua risposta

Ogni mattina ci ritroviamo al bar adiacente allo studio, e ogni mattina facevo il resoconto della serata precedente a mio "compare" raccontando tutto nei minimi dettagli

< Com'è andata ieri sera? > Chiese Mirko chiudendo il giornale quasi annoiato e appoggiandosi su di esso

< Non puoi capire cosa mi è successo! >
< Dario per favore arriva al sodo! >

< Mi sono scopato una ragazza nel bagno del "Rencontre" !! > Risposi tutto d'un fiato nell'eccitazione del momento

< Nel bagno?! >

< Cazzo, è stata una esperienza ultraterrena! > risposi prendendo una sigaretta tra le mani e accendendola continuai < Lei era così...presa da me...io sinceramente mi sono trovato impreparato! >

< Impreparato?...>

< Voglio dire che quasi quasi duravo due secondi...ma poi dovevi sentirla...gridava in un modo allucinante! Mi ha praticamente bucato i timpani! >

Mirko cominciò a ridere cercando di trattenersi per poi dire < No, tu sei assurdo! Veramente, io non posso cedere che ti succedano sempre queste cose! >

< E non ho ancora finito! Appena abbiamo "concluso" lei mi ha guardato come se avesse visto un fantasma ed è andata subito via! >

< Cioè ti ha lasciato con il pisello di fuori dentro il bagno delle donne? >

< Esattamente! >

< No veramente, tu sei assurdo! >

< Chi è assurdo? > Chiese palesandosi davanti a noi in giacca e cravatta Saverio. Moro, occhi castani e capelli più scompigliati dei mei.

< Il qui presente Dario Mancini! > 

< Perché è una novità? > Domandò sedendosi vicino a me rubandomi il caffè che non avevo neanche toccato per poi continuare < Che ha combinato? >

< Si è scopato un urlatrice seriale nel bagno del Rencontre >

< Che?! Cioè non posso lasciarti un attimo da solo?! >

< Credo che anche tu ieri sera avevi tuo bel da fare, dico bene? > Dissi ironico guardandolo sorridendo

< Sono stato ad una riunione del cazzo con tutti i dirigenti dello studio...una bella serata del cazzo che non dimenticherò facilmente...>

< Neanche io...>

 < Cioè...un urlatrice seriale...quelle li.. ti fanno diventare pazzo...ne so qualcosa a riguardo... >

< Ok stalloni, che ne dite se ci avviamo verso quel posto dove si lavora? Vi ricordo che pomeriggio vi aspetto tutti e due a "Villa Smeralda"  sul lago di Como...e mi raccomando non fatevi riconoscere come sempre...>

< Ma chi noi? > Chiesi con sguardo falsamente stupito

< E soprattutto con quelle fighe di legno delle cugine di Claudia? > Chiese Saverio senza mezzi termini facendo una smorfia e appoggiandosi alla sedia dietro di lui

In realtà non avevamo grandi progetti e prospettive per quelle due cugine tanto nominate ma mai viste. Claudia le aveva "protette" da noi "mascalzoni" e aveva fatto di tutto per non farcele conoscere in tutti questi anni. Ma neanche noi al dire il vero ci eravamo interessate a loro. A detta di Mirko erano due sante che cercavano l'amore vero.

La giornata filò liscia allo studio e in men che non si dica mi ritrovai in macchina con Saverio, destinazione lago di Como. 

< Si può sapere che cosa hai messo nel trolley? Pesava un accidente! > domandai infilando gli occhiali da sole al posto di quelli da vista. Per l' outfit invece avevo optato per un maglione panna di cachemire e dei jeans blu scuro. Lui invece camicia azzurra e pantaloni bianchi. 

< Ma niente, le solite cose... tre cambi, sue paia di scarpe, dopobarba e profilattici a go go! >  Disse soddisfatto  accendendosi una sigaretta
 
< Guarda che non stiamo andando in Olanda > Riposi cercando di trattenere le risate < E poi avremo Claudia il segugio alle costole, non ti conviene scherzare con lei...devi farlo per Mirko...>

< E sti cazzi?! Vorrà dire che uscirò ogni sera e tu verrai con me! >

Continuai a ridere a quelle due affermazioni quasi prendendolo in giro, ma nella mia mente c'era solo lei. Non sapevo chi fosse, ma di una cosa ero certo, volevo incontrarla di nuovo. Tutta questa situazione era nuova per me, di solito il giorno dopo non ricordavo neanche il nome della ragazza di turno. Invece adesso ricordavo tutto. Il sapore dei suoi baci, il profumo della sua candida pelle, il suo sedere stupendo, ma soprattutto il suo nome... Anita.

Oltrepassammo velocemente l'enorme cancello in ferro battuto che ci aveva dato il benvenuto, e facendo il giro della fontana  mi parcheggiai nell'area apposita con tanto di cartello. Il posto non era niente male, anzi era stupendo. La villa era veramente meravigliosa con i suoi colori sui toni dell'azzurro carta da zucchero e bianco candido, sembrava proprio uscita da un libro delle fiabe. Mi avvicinai alla ringhiera che dava direttamente sul lago, guardando il magnifico panorama. Respirai a pieni polmoni quell'aria fresca e girandomi verso Saverio mi accorsi che stava lottando con dei moscherini tirando il suo trolley. Cominciai a ridere cercando di non farmi vedere da lui e girando lo sguardo verso la villa mi accorsi che qualcuno si stava avvicinando. Portai gli occhiali da vista sul naso, e riconoscendo quegli occhi blu-verdi il mio cuore mancò un colpo.

Dopo un viaggio fatto all'insegna dell'allegria con Claudia che parlava a raffica e Ginevra che russava come un trombone arrivammo a destinazione. Mirko il "sant'uomo" scese le nostre valige porgendole. Mi ero sempre chiesta come un santo come lui potesse stare con Claudia. Lui bello dolce e simpatico, tutto quello che anche io cercavo disperatamente in un uomo. Invece trovavo solo casi clinici e belli impossibili.

< Bene, vedo che i ragazzi sono già arrivati! > Disse Mirko rompendo quel silenzio che finalmente si era instaurato

< Gli idioti vuoi dire! > Aggiunse Claudia tirando a sé il suo trolley < Ginny lo raccomando anche a te, non avvicinarti a quei due cretini! >

< Ma lo sai che sei una rompi palle? Ho ventinove anni, saprò riconoscere un idiota quando lo vedo no? > Disse Ginevra infastidita sorpassandola 

Ginevra era nostra cugina di secondo grado, ma era cresciuta praticamente con noi, eravamo state le sue Baby Sitter per intenderci. Capelli ricci biondi e occhi castani da cerbiatta aveva sempre attirato l'attenzione di tutti, anche per il suo temperamento irruento e senza peli sulla lingua. Lavorava come segretaria in uno studio dentistico, da circa due anni anche se aveva fatto una miriade di lavori precedentemente.
Ci incamminammo verso l'entrata della bellissima villa quando Mirko scorse qualcuno vicino alla ringhiera che dava sul lago. Ad un tratto ebbi un brivido alla vista di quelle due figure maschili, e più mi avvicinavo e più quella sensazione di malessere si faceva sempre più vivida. Arrivati quasi al loro cospetto il mio cuore si fermò per lo shock. In tutta la sua bellezza, e con quel meraviglioso sorriso Dario Mancini era proprio davanti a me e io volevo solo sparire. 


Note: Capitolo Secondo. Eccoci a sorpresa di nuovo qui! Avevo voglia di pubblicare questo secondo capitolo, quindi non potevo aspettare prossima settimana! 🤣 In questo capitolo vediamo che Dario e Anita sono cugina e amico di Claudia e Mirko. Cosa succederà adesso? Come conviveranno tre giorni insieme? Accadranno veramente molte cose! E Dario sicuramente non resterà a guardare tutto il tempo. Grazie sempre a chi mi segue ❤️ e alla prossima! 




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