Since you left

di Drunk
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Ed ecco il giorno tanto temuto, quello in cui la persona che credevo mi sarebbe stata accanto per tutta la vita salirà su un aereo e se ne andrà per chissà quanto. Forse per sempre? Come se importasse qualcosa.

In realtà il nostro ultimo giorno lo abbiamo avuto circa un mese fa.
Inizialmente avevamo idee diverse, credevamo di potercela fare. Ma è risaputo che l'amore ti acceca e a volte bisogna solo scontrarsi con la realtà e accettarla: nessuna favola, nessun lieto fine.
Non lo vedo da quando gli ho detto che ha fatto la sua scelta e che non é giusto che io stia ad aspettarlo per anni solo per un suo capriccio.
Lui non ha mai smesso di provarci, ma ho tenuto duro e sono riuscita a trovare la forza per non rispondere mai ad una sua chiamata o ad un suo messaggio. Dopotutto perché avrei dovuto farlo? Per ricascarci e stare ancora più male dopo la sua partenza?

É un mese che le ultime parole che mi ha detto mi rimbombano nella testa: "Cosa sono un paio d'anni in confronto ad una vita intera, quella che potremmo passare insieme?"
Mio Dio, devo smetterla.

Sento bussare alla porta, ma non ho neanche il tempo di dire di lasciarmi in pace che questa si apre. "Amore, non vuoi proprio andare?" – É mia madre.
No mamma, non voglio andare a salutare l'uomo che ha deciso di abbandonare me e tutto quello che stavamo costruendo solo perché ritiene che una stupida università in Inghilterra sia più importante di me, evidentemente. E sì, lo odio. Credo. Non lo so. Fanculo in ogni caso.
"No, ho da fare" – è tutto quello che riesco a dire.
Lei si limita ad annuire e mi lascia da sola.

Mi giro verso destra e prendo dal comodino il pacchetto delle mie fedeli Chesterfield Blu. "Almeno voi siete ancora qui con me" – sussurro portandomi una sigaretta alle labbra. La accendo e mi distendo sul letto, sguardo fisso sul soffitto: é così che ho trascorso le ultime settimane.
Penso. Penso. Penso e ripenso.
Forse sto esagerando. Ho diciannove anni, tra due settimane comincerò l'università. Stare ancora con Christian mi avrebbe limitata troppo, e invece adesso posso fare tutte le esperienze che una ragazza della mia età merita di fare.
Va bene, lo so, sto solo cercando di auto convincermi e la cosa non sta neanche funzionando.

Aspiro la sigaretta e mi sento fin troppo libera, ma non é una sensazione positiva. Mi ricordo di quando c'eri tu che mi dicevi sempre di smettere di fumare, quanto eri fastidioso. Sarai un bravo medico però, lo so. O almeno spero, perché dopo aver mandato tutto a puttane come minimo deve valerne la pena.

Spengo la sigaretta nel posacenere di vetro, e nel frattempo mi arriva una notifica sul cellulare.
"Sono qui sotto, non posso partire senza vederti almeno un'ultima volta. Ti prego, scendi."



Angolo autrice
Ehilà, mi scuso per la brevità del capitolo ma vorrei prima capire se la storia può interessare e se ha senso continuare.
Fammi sapere con una recensione, e grazie per essere arrivato/a fino a qui!





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