Il chiarore del mattino racchiuse il letto in un cono di luce scintillante.
Michael si girò per avvolgere il braccio intorno al soffice calore della preziosa donna rannicchiata contro di lui: sua moglie.
Assaporo' segretamente il suono di quella parola.
Gli piaceva più di quanto avesse immaginato.
L'idea che l'unione con una donna potesse essere appagante per lo spirito e per il corpo non lo aveva mai sfiorato.
Rosalin si mosse leggermente fra le sue braccia e lui si voltò per affondare il viso fra la seta castana dei suoi capelli.
Lei sbatte' le palpebre e lo guardò con gli occhi ancora illanguiditi dalla notte appena trascorsa.
- Buongiorno, amore. Spero che tu abbia dormito bene - la salutò lui con un bacio.
- Benissimo, grazie, come non dormivo da diverse settimane. E il braccio, ti fa ancora male? -
- Un pochino, ma sopravvivero'. La mia prima preoccupazione dovrà essere che tu dorma bene ogni notte.-
A quel punto un velo di rossore le colori' le guance.
La timida modestia che celava la sua natura appassionata lo affascinava sopra ogni altra cosa.
- Allora, dopo la notte trascorsa in mia compagnia pensi di poter tollerare questo matrimonio a cui sei dovuta sottostare? -
- Vedremo. -
- Dunque non ne sei ancora sicura? Evidentemente non ho ancora profuso tutte le mie energie per convincerti.-
Michael si spostò e la coprì con il suo corpo.
Lei tese le braccia per prendergli la testa fra le mani.
- Allora, cosa ne pensi adesso? - le chiese Michael accarezzandola teneramente.
- Penso che troverò questo matrimonio più che tollerabile.
Anzi, credo proprio che vivrò per sempre al settimo cielo.-
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