I ricordi di una madre

di Ladybug87
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Sei lì accasciato su una poltrona, proprio di fronte al quadro epico che si è fatta fare Oscar.
In mano hai i brandelli di una lettera.
È quello che ti resta di tuo figlio.
Un quadro e una lettera.
Tu ci hai provato, marito mio, hai tentato di piegare la natura a tuo favore, hai tentato di trasformare la tua bambina in un uomo ma contro la natura non si può fare niente.
Lei, nonostante tutto è sempre stata la tua bambina.
Di fronte a questo addio, in questo momento di cambiamenti drammatici e definitivi, la mia mente non può fare a meno di tornare indietro nel tempo.
Quella notte di quasi trentaquattro anni fa non era una Vigilia di Natale come le altre.
Non cadeva soffice neve ma era in corso un temporale di incredibile potenza.
Ai primi tuoni si ruppero le acque.
La nostra Marie era già pronta con la levatrice.
Mi accompagnò in camera mia e chiuse il resto del mondo fuori.
Le nostre bambine furono distratte da alcune ragazze della servitù.
Tu come un leone in gabbia camminavi nei corridoi infiniti della villa.
Sapevi, come lo sapevo io, che quella era l'ultima possibilità che la vita ci dava per avere un erede che avrebbe portato a testa alta il tuo nome.
Per tutta quella travagliata gravidanza ho pregato perché il tuo desiderio si avverasse.
Invece alla fine, esausta e spossata, quando ho sentito il vagito potente della creatura che aveva appena visto la luce, accompagnato da un tuono che fece tremare le finestre della mia stanza, ho scoperto che era nata una bambina.
Marie me la appoggiò addosso.
Era bellissima, un capolavoro con i capelli biondi come il grano.
Gli occhi ancora di un colore indefinibile ma con quel taglio inconfondibile che ti contraddistingue.
Tua figlia, la tua ultima figlia era la più bella e quella alla quale il destino, tramite te, aveva preparato una vita epica.
Adesso quel fato si sta compiendo.
Lei ha vissuto tutta la vita seguendo le tue regole ora finalmente seguirà le sue.
Ma soprattutto seguirà i dettami del proprio cuore.
Non voglio sapere cosa ha scritto in quella lettera.
È qualcosa che riguarda solo voi.
Mi avvicino all'ombra che era mio marito, gli poggio una mano sulla spalla, stringo forte.
Si gira verso di me, il viso è rigato di lacrime.
"Oscar sta...."
"Shhh...marito mio...sta vivendo la sua vita la nostra Oscar...sta vivendo la sua vita... "
Nasconde il volto tra le pieghe del mio abito e piange ancora il mio consorte, pieno di rimorso.
Il mio cuore di madre invece è leggero, vivi ogni istante piccola mia, sii te stessa come quei brevi istanti sul mio seno.




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