La vera lady

di eddiefrancesco
(/viewuser.php?uid=931820)

Disclaimer: questo testo è proprietà del suo autore e degli aventi diritto. La stampa o il salvataggio del testo dà diritto ad un usufrutto personale a scopo di lettura ed esclude ogni forma di sfruttamento commerciale o altri usi improri.


Sophie restò sorpresa dalla rivelazione sul suo conto di Dawkins. - Come avete fatto a scoprire chi fossi? - - Non è stato difficile. Vi ho seguito fino a casa e ho parlato con i servi. Ora continuate a scrivere: Ritornerò sana e salva solo se voi porterete mille...- In quel momento furono interrotti dall'arrivo di Joe, stanco di fare la guardia al portone. Appena udì la cifra, tentò di correggerla. - Scrivete duemila.- - Non pagherà mai! Dove credete che riesca a trovare una somma simile? E se anche ci riuscisse, cosa vi fa pensare che pagherebbe per il mio rilascio? - esclamò Sophie disperata. I due uomini si guardarono l'un l'altro, come se riflettessero sulle parole di lei, poi Dawkins sogghigno'. - D'accordo, avete tentato. Ora continuate: Porterete mille ghinee sui gradini della cattedrale di St. Paul questa sera alle sette...- - Duemila - ripeté Joe. - Ma la vuoi finire? - Dawkins si volse verso di lui brandendo un pugnale. - Se saremo troppo avidi, lui non si farà vedere. Invece lo voglio qui, a macerarsi nell'angoscia, proprio come è successo a me.- - Che me ne importa della tua vendetta? Non mi interessa cos'è accaduto fra te e il maggiore durante la guerra. Se tu lo porterai qui, dovrò trovarmi un altro rifugio. Pagherà. Guardala, è una signora.- Replicò Joe. - Sì, è vero. E sono anche molto ricca. Posso pagarvi molto di più del maggiore Braybrooke, che dopotutto è solo il figlio di un secondogenito.- Confermò Sophie. - Quanto? - domandò subito Joe. - Chiudi quella boccaccia e vattene! Non hai capito che lei vuole prenderci in giro solo per proteggerlo? Io, quell'uomo, lo voglio qui e voglio che assaggi questo! - sbraito' Dawkins, agitando nell'aria un gatto a nove code. - Non abbiamo ancora concluso la lettera. Raccomandategli di venire solo e di assicurarsi di non essere seguito. Se si farà accompagnare da qualcuno, io lo verrò a sapere e lui potrà ripescare il vostro corpo nel Tamigi.- Joe girò le spalle borbottando, ma in quell'attimo la porta fu scossa da colpi decisi. Dawkins la spalanco' e sulla soglia comparve un uomo lacero, che subito Sophie riconobbe. Era uno dei reduci che spesso si recavano a Maiden Lane. - Le guardie sono per strada e stanno frugando dappertutto - Non starò certo qui ad aspettare - affermò Joe e dopo aver afferrato una borsa si avviò per le scale. - Mi devi un favore, Dawkins, non dimenticartene. Ti troverò dovunque andrai - mormorò prima di scomparire. - Anche per noi è arrivato il momento di andarcene. Troveremo un altro rifugio.- Sibilo' Dawkins mettendosi la lettera in tasca e afferrando Sophie per un braccio. Quando scesero in strada, non vi trovarono anima viva. Dawkins spinse Sophie in avanti, ma fatti pochi passi, una mano sbuco' da un portone e la tirò dentro. Un attimo dopo la via si animo' di dozzine di uomini, che convergevano verso l'attonito Dawkins, ma Sophie se ne rese conto a malapena, poiché si trovava accanto a Richard, e lui le stava sussurrando all'orecchio: - Vi sentite bene? - - Sì. - - Riimanete qui. Non è uno spettacolo adatto a una signora.- ribatte' lui e uscì in strada. Afferrò il gatto a nove code che il sergente aveva lasciato cadere e gli si avvicinò. Quel malfattore era trattenuto da due uomini robusti. - No! - gridò Sophie, convinta che Richard volesse frustarlo. - Mi ha spaventata, ma non mi ha fatto del male. Non dovete vendicarvi.- - Non cerco vendetta, ma ho intenzione di dargli una bella lezione - replicò Richard, gettando la frusta a terra e liberandosi della giacca. - Lasciatelo andare - ordinò agli uomini che tenevano fermo il sergente, poi gli si avvicinò e gli sferro' un pugno. Anche in quelle circostanze avverse, Sophie non poté fare a meno di ammirare l'innata eleganza di Richard, il suo corpo snello e muscoloso, le sue pronte reazioni ai colpi ricevuti. Il sergente Dawkins si stava difendendo strenuamente, ma alla fine dovette soccombere sotto la gragnuola di colpi di Richard e rimase steso a terra. - Occupatevi di lui e fatelo medicare - ordinò ai soldati, poi si avvicinò a Sophie. - Non fate mai come vi viene detto? - - È tutto quello che avete da dirmi, milord, dopo che...- - No, ma il resto lo rimanderemo a più tardi. Venite, la carrozza ci attende in fondo alla strada.- Si voltò verso gli uomini. - Vi ringrazio tutti. Sarete ben ricompensati.- - Non vogliamo ricompense, maggiore. È stato un piacere aiutare la signora che ha fatto così tanto per noi. Vi auguriamo tanta felicità.- Lo corresse uno dei soldati. Durante il tragitto per Holles Street Sophie raccontò a Richard quello che le era accaduto e lui le spiegò che era stato uno dei reduci a guidarlo al rifugio di Dawkins. Poi lei si appoggiò al sedile della carrozza, svuotata di ogni energia. Chiuse gli occhi e trasse un profondo sospiro. - Riconosco di essermi comportata come una sciocca. Posso solo dire che mi dispiace e che vi sono grata per il vostro pronto intervento.- - Risparmiate le scuse per vostro zio e vostra cugina, signorina Roswell.- - Come mi avete chiamata? - - Avete sentito benissimo. Avete lasciato dietro di voi molti indizi che rivelavano la vostra vera condizione. Il vostro spirito di indipendenza, la vostra fierezza, la vostra conoscenza perfetta del francese, tutto lasciava presagire che non potevate essere una povera ragazza vissuta solo in campagna. E poi, naturalmente, mio nonno è intervenuto. Sostiene che siete la copia di vostra madre. Deve essere stata molto bella.- - Immagino che adesso lo sappiano tutti - commentò Sophie, che non fece neanche caso a quel complimento. - No, nessuno saprà nulla. Mio nonno ha giurato di mantenere il segreto e sono certo che anche lady Fitzpatrick terrà la bocca chiusa. Se ne tornerà in Irlanda e anche voi ve ne andrete a Upper Corbury.- - Si, è vero.- - Ditemi, come intendevate mettere fine a questa pagliacciata? - - Pensavo che, una volta tornate nel Leicestershire, avremmo ripreso ognuna la propria identità. Charlotte avrebbe annunciato il suo fidanzamento con Freddie e io sarei vissuta da sola.- - E se qualcuno avesse chiesto la vostra mano durante il soggiorno a Londra? - si informò lui, che sentiva il desiderio di stringerla fra le braccia.- - Avrei rifiutato, naturalmente. Non avrei mai potuto accettare la proposta di un uomo sotto mentite spoglie.- - È per questo che mi avete rifiutato? È l'unica ragione? - - Ma, milord, non è possibile che voi intendiate sposarmi adesso, dopo lo scandalo che susciterà il mio comportamento, e...- - Troveremo insieme il modo per evitare lo scandalo - spiegò Richard con filosofia. - Tornerete nel Leicestershire e fra qualche mese, non troppi, giacché sono un uomo impaziente, verrò a trovarvi e verrà annunciato un fidanzamento tra la signorina Roswell e il visconte di Braybrooke.- - Ma, milord...- - Spero che non abbiate intenzione di rifiutare di nuovo. Non credo che riuscirei a domandarvelo per la terza volta - commentò lui con tono ironico. Sophie lo fissò incapace di parlare. - Volete che mi getti ai vostri piedi? Ecco fatto - ribatte' lui appoggiandosi su un ginocchio. - Vi amo, Sophie, vi ho amata dalla prima volta che ho posato lo sguardo su di voi. E invece di essere irritato per la mascherata che avete organizzato, vi amo ancora di più, per la compassione che avete mostrato per gli altri, per l'amore che avete per il prossimo, per gli umili e gli indifesi.- Sophie si gettò fra le sue braccia e lui la bacio', facendo nascere in lei il desiderio che quel bacio potesse durare per sempre. ___________________________FINE_____________________________




Questa storia è archiviata su: EFP

/viewstory.php?sid=3979636