Ti va un'altra Greygoose?

di Hiril Underhill
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Ti ho idolatrato come un dio
Il tuo nome come un mantra
trivellavo, distruggevo il mio io
Per somigliare così ad un’altra
 
Nella fucina della mia anima
ti ho forgiato, appagata
nella mia opera sciamanica,
il desiderio di te mi ha consumata.
 
Ti ho strappato, ricucito, smontato
Fatto a pezzi, ricomposto, mutilato.
Smussavo da te le parti ripugnanti
Enfatizzavo quelle più scintillanti.
 
In una panacea ingarbugliata
dei miei occhi, del tuo odore,
del nostro odio, del nostro amore
ne sono uscita solo adirata,
inadeguata
ma sempre da te affascinata.
 
Nel marasma di emozioni abbandonate
Mi ritrovo da sempre negligente
di dove inizi tu, con le tue armi affilate
E di dove finisco io, trascinandomi mestamente.
 
Non so se ti vedrò di nuovo
Ma so che ti sussurrerò, al nostro ritrovo
“We have nothing to lose
Ti va un’altra Greygoose?”





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