Diario di una pensatrice frenetica

di Chiharu
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Diario di una pensatrice frenetica

“Non posso fermarmi.”

Questo è il pensiero che rimbomba nella mia testa. Non posso prendermi pause. Non posso smettere di fare qualunque cosa per pochi secondi, altrimenti le mie paure mi mangeranno viva. Loro sono lì che aspettano, in agguato nei punti ciechi della mia mente.

Sento l’ansia crescere costantemente. Si accumula come la polvere sui mobili: giorno dopo giorno aumenta, finché non ti rendi conto che ce n’è così tanta da non poter più respirare. Si accumula a granelli, come esami, delusioni, ore sprecate a tentare di farla sparire, a tentare di non vedere.
Poi, quando lei ritiene di averti stressato abbastanza, subentra il senso di solitudine. Non puoi controllare le azioni altrui, non puoi cercare di salvare i rapporti da sola, non puoi imporre agli altri di amarti come fai tu. Questi pensieri si susseguono l’uno dopo l’altro e mi lasciano senza fiato. Mi sento impotente. Non posso nulla, letteralmente.

Allora tento disperatamente di dare una forma a ciò che sento, tento di esorcizzare i mostri che mi si creano dentro e fra le lacrime scrivo, scrivo, scrivo. Quando tutto mi sembra insormontabile, quando anche le cose più semplici diventano montagne da scalare, scrivere sembra essere l’unico unguento utile, l’unico momento di sollievo.

È incredibile come riesca ad avvicinarmi così tanto, ma mai abbastanza. C’è sempre una barriera tra me e il resto del mondo. Il tempo passa, le cose cambiano, cambiano le situazioni, le persone, i luoghi, eppure, alla fine, il circolo si ripete: un eterno ritorno. Sono vincolata ad una catena di eventi che non posso controllare e questi sembrano ripetersi all’infinito. È come se delle forze più grandi di me mi spingessero sempre nella stessa identica direzione. Mi sembra di combattere contro le onde: più ti affanni e cerchi di rimanere a galla, più queste ti spingono giù con violenza.

Alla fine, quando i mostri si sono saziati a sufficienza, ti resta solo l’angoscia. Quella sensazione di disarmo mista a disperazione che ti avvolge e ti dà così il colpo di grazia.

“Cosa devo fare?”

“Dove sbaglio?”

“Cosa devo cambiare?”

“Perché non ci riesco?”

“Perché va sempre a finire allo stesso modo?”

“Perché fanno tutti così?”

“Perché non sono diversa?”

“Perché…?”

“Per…”

“P…”

 
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 Salve a tutti, vi ringrazio per essere arrivati fin qui. Ringrazio anche chi leggerà senza recensire. Ovviamente i vostri consigliopinionisuggerimenti sono sempre ben accetti. Questi pensieri sono fluiti nel corso di un paio di giornate non proprio rosee, come avrete capito, e avevo bisogno di 'scriverci su', quindi ecco il risultato. Penso che siano situazioni in cui tutti possano ritrovarsi e magari sentirsi un po' schiacciati dalla vita o dagli eventi. Per cui, ve lo dico: non sentitevi soli. So che non è una sensazione facile, ma se avete bisogno, fatevi avanti senza problemi (sembra una pubblicità per uno studio di psicologia, ma non è così! Le mie sono parole sincere, davvero.)

Detto questo, spero che le mie parole siano riuscite a comunicarvi ciò che sentivo.
A presto.

Chiharu





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