Realtà virtuale

di Ciulla
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REALTÀ VIRTUALE



Forse è questo ciò che a lungo ho cercato.
Stesa su un prato che è di marmo al tatto,
scruto distante quel cielo stellato,
splendido, limpido, sereno. Piatto.
 
Lascio che un gioco mi inganni la vista.
È sempre semplice prenderla in giro.
È giusto così. Non credo che esista
gioia al cui fondo non giaccia un raggiro.
 
Che sia menzogna. Purché non sia brutta.
Va bene così. Che il cielo sia statico,
l’erba bagnata di rugiada asciutta,
il tempo privo di effetto climatico.
 
Anche così si può esser contenti,
un mondo fasullo di sogni veri,
lanciati alle tante stelle cadenti.
Troppe. Più stelle che desideri.
 
Righe di codice. Stella insincera.
Abito d’astro. Inganno. Bugia.
Non brucia la pietra nell’atmosfera.
Si surriscalda un po’ la batteria.
 
L’alba rischiara una piccola chiesa.
La pietra bianca mi pare arrossisca.
Sa che ho capito la vana pretesa,
e pare che questo la infastidisca.
 
Va bene così. Non voglio tradirla.
Pensare è bene… Ma credere è meglio.
È una bugia; se volessi capirla
starebbe come ai miei sogni il risveglio.
 
Un prete sosterebbe sul sagrato.
Riesco quasi a vederlo. No, lo vedo.
Fantasia su menzogna su peccato,
c'è l'inganno, ma non dubito, credo.
 
Sono felice. Va bene così.
Non ho carriera, né soldi, né amore.
Forse la felicità è tutta qui.
Un inganno creato da un visore.




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