Avevo
promesso una SeiyaXLamiya ed eccola qui. Sulle note dolcissime
dell'album "Sogno"di Bocelli, ovviamente tragica
I
CAPITOLO:Lacrime di pioggia
Pioveva.
La
pioggia scendeva dal cielo con un rumore sempre uguale, monotono,
ripetitivo.
Appoggiò
una mano al vetro della finestra, rigato dalle continue gocce
d'acqua.
"Sembrano
lacrime..." mormorò tristemente Seiya osservando il vetro
della finestra. Era rigato dalle gocce d'acqua che continuavano a
scendere.
Quasi
sembrava che il cielo stesse piangendo. Una volta gli avevano detto
che la pioggia era il pianto del cielo per la morte di un angelo...
"Visto
Lamiya? Anche il cielo piange per te..."mormorò
tristemente.
Quel
giorno un angelo era stato accompagnato nel suo ultimo viaggio, nella
sua ultima dimora...
Si
portò una mano alla fronte. Non riusciva ad accettare quello
che era appena accaduto.
La
donna che aveva sempre amato oramai dormiva per sempre sotto la
terra...
E
niente, nemmeno la sua forza di guerriero devoto ad Athena, aveva
potuto fare niente per salvarla...
Era
morta.
Cosa
aveva sbagliato? Perchè non era stato in grado di proteggerla?
"Chi
è che ha osato farle del male? Chi è che ha osato
ucciderla e violarle l'anima?" ricordava benissimo. Aveva
ripetuto queste parole al funerale della giovane in maniera
ossessiva, senza smettere di piangere, invano consolato dai suoi
amici, anche loro addolorati.
Non
voleva il loro conforto. Ricordava in quel momento quanto desiderasse
stare solo con la sua sofferenza e il suo rimorso.
E
quando l'avevano sepolta... Per poco non si era gettato nella bara
insieme a lei... Solo la prontezza di riflessi di Shiryu e Phoenix
gli aveva impedito di commettere una pazzia...
"Lasciatemi!!
Lasciatemi vi prego!! Lasciatemi morire accanto a lei!!"urlava
cercando di dibattersi tra le lacrime, ma la forza congiunta di
Shiryu e Phoenix lo immobilizzava. Perchè? Perchè
volevano trattenerlo ad una vita che non gli pareva oramai tale?
"Perchè?
Perchè ditemi l'avete uccisa? Perchè? Che colpa aveva
per morire così giovane? Vorrei tanto saperlo..."
Ma
poi perchè era morta in quel modo? Era stata uccisa, dopo
essere stata violentata....
Perchè
chiunque l'avesse fatto l'aveva fatto? Perchè? Chi poteva
essere tanto depravato da farle tanto male?
E
perchè nessuno l'aveva aiutata?
"Perdonami
amore mio... Perdonami... Non ti ho protetta come avrei dovuto... Non
meritavo il tuo amore..." mormorava ripetutamente.
La
pioggia era intanto aumentata. E si erano aggiunti anche i tuoni, che
squarciavano il cielo con il loro chiarore grigiastro.
"Anche
il cielo mi rimprovera... Mi chiama: assassino, assassino..."
sussurrò. Avrebbe dovuto proteggerla e invece aveva permesso
che fosse uccisa nel modo più barbaro...
Stancamente
si sedette vicino al tavolo situato al centro della stanza. Si
sentiva stanco, mortalmente stanco.
"Perchè
la morte non ha preso me? Perchè?" mormorò con
voce fioca, arrochita dalle lacrime. Gli ritornava alla mente il
ricordo del corpo di Lamiya nella camera ardente. Il vestito bianco
con cui l'avevano vestita non nascondeva i lividi che aveva sul collo
candido, che tante volte aveva sfiorato con labbra ardenti di amore e
desiderio e che il suo carnefice aveva stretto con mani luride, solo
per soffocare in lei il dolce soffio della vita...
"Seiya..."
una voce dolce l'aveva riscosso dai suoi pensieri.
Il
ragazzo si voltò in direzione della voce e vide un giovane
della sua stessa età, alto, con lunghi capelli neri e occhi
verdi, color della giada, vestito di bianco.
"Shiryu...
Ancora non sei andato via?"domandò dolcemente il
guerriero di Pegasus.
"Ecco...
Vorrei stare per un qualche giorno con te. Naturalmente alternandomi
agli altri... Tutti noi siamo tristi per quello che è successo
a Lamiya, ma sappiamo che, per quanto sia forte il nostro dolore, tu
sei quello che più di tutti sta soffrendo. Ti ha distrutto la
morte senza una ragione di Lamiya..."
Dolcemente
Seiya scosse la testa in senso di diniego.
"Seiya,
che intendi dire?" domandò il guerriero del Dragone.
"Quello
che ho appena detto amico... Lamiya non è morta
accidentalmente, ma..." e qui si fermò e raccontò
a Shiryu la verità.
"Dei
dell'Olimpo... Ma chi può essere così
depravato?"domandò Shiryu costernato.
"Non
lo so... non lo so... E quanto vorrei averlo tra le mani per
fargliela pagare..." sussurrò. Si sentiva stanco e
disperato. Quella giornata era stata d'inferno... Voleva che finisse
subito... Le altre sarebbero state peggiori, ma ora non voleva
pensarci...
Shiryu
lo abbracciò con tenerezza. Mai aveva visto Seiya così
disperato. E oltre alla disperazione per avere perso Lamiya c'era
anche rimorso.. Si sentiva responsabile per quanto fosse accaduto
alla giovane, malgrado non avesse alcuna colpa... Non l'aveva
protetta abbastanza e lei era stata prima violentata, poi uccisa,
questo pensava il cavaliere di Pegasus...
"Stai
tremando. E bruci di febbre..." Mormorò ad un tratto il
guerriero del Dragone. E anche lui si sentiva un po' accaldato...
"Non
è niente..."mormorò il giovane cercando di
mantenersi ritto e barcollando. La testa gli girava vorticosamente.
Le troppe lacrime e la pioggia l'avevano indebolito...
"Forse
è meglio che ti riposi..." mormorò Shiryu.
"Resta
con me... Ti prego, fammi compagnia... Non voglio affrontare da solo
questi rimorsi che mi perseguitano..." sussurrò Seiya.
No... Non da solo voleva stare. Non riusciva ad affrontare la
solitudine da solo... I fantasmi e i rimorsi lo avrebbero tormentato
e lui non sarebbe riuscito ad affrontarli...
Shiryu
acconsentì. Non avrebbe mai lasciato l'amico da solo... Mai...
Era disperato e capace di compiere una pazzia...
Si
recarono nella camera da letto del guerriero di Pegasus.
Era
una stanza di medie dimensioni, spartana.
Appoggiata
ad un muro, sotto una finestra, c'era una chitarra e due letti si
trovavano a poca distanza l'uno dall'altro.
"Questo
era per lei... Quando dormiva da me..." sussurrò Seiya
con tristezza stendendosi sul letto e addormentandosi subito. Il
sonno aveva reclamato i suoi diritti sullo stanco guerriero di
Pegasus, ma quanto sarebbe durata? Quando gli incubi sarebbero
tornati ad attaccare il suo animo, già debilitato dalla
sofferenza?
"Riposa
amico mio, riposa..." mormorò Shiryu imitandolo, prima di
precipitare in un sonno senza sogni.
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