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di Wickedsis
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Prologo
La luce soffusa si propagò nella stanza, e la ragazzina aveva paura di addormentarsi.
Il corpo immobile, il respiro leggerissimo, ma affannato, gli occhi sbarrati, tutto suggeriva la paura matta impossessatasi di lei.
Come ogni sera, d'altronde. 
Verso la mezzanotte, però, la tredicenne scivolò tra le braccia di Morfeo, e tutto si fece scuro.
Come uno spettatore, si vedeva legata e imbavagliata ad un palo, ricoperta di una viscida melma giallo fluorescente.
Tutti scappavano, e lei sapeva bene da che cosa. Oh, se lo sapeva.
Un essere deforme, il corpo simile ad un uomo, ma la testa ricoperta da del pelo giallo e il naso a becco, e un sorriso strano.
Ah, quel sorriso: si intravedevano i denti lunghi e aguzzi, anch'essi giallastri, ma ugualmente scintillanti. 
Come l'oro.
Le ricordava tanto un uccello. Chiuse gli occhi, la vista di quell'essere orribile la disgustava.
Per quanto provasse a divincolarsi, la corda che la stringeva era sempre più stretta, e quel mostro sempre più vicino...
 
 
 




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