Quant’è grave alle volte
esser gettati in questa Vita Reale,
spesso senza aver mai conseguito
del tutto le qualifiche opportune
presso la clara Università della Vita,
dalla quale illustri uomini e donne
(che lavorano a tutt’oggi presso lor stessi)
si furon laureati, per dar lustro di sé
e del proprio saper vivere nel mondo.
Spesso vorrei fuggir da questa Vita,
io che son così indifesa e impaurita!
Vorrei non dover più accusare
alcun colpo dalle parole degli altri
che trafiggono come pallottole sui bersagli,
né farmi tormentar dai convoluti
dubbi e dai più amari rimpianti,
né temere il flusso inesorabile del tempo
logorante il corpo e lo spirito.
Vorrei lasciarmi per sempre alle spalle
questa Vita Reale e mortale!
Vorrei potermi, piuttosto, aggrappare
a una meravigliosa onda immaginaria
e sommarmi a infinite mie copie
valutate sull’intero Spazio Reale,
così da poter finalmente approdare
ad una nuova Vita Trasformata.
Così, non più pallottole sarebbero
le altrui parole capaci d’affondarmi,
bensì onde sinuose e leggiadre
massimamente vaghe ed indefinite.
Né più convoluti tra loro
i pensieri, i dolori e i rimpianti,
bensì si accosterebbero tranquilli
come semplici ed amabili fattori.
Né più onnipresente e inesorabile
sarebbe poi il variare del tempo,
che di questo solamente rimarrebbe
una traccia levigata e trasparente.
O Divissimi Numi che osservate:
io Vi prego, che l’animella vaghella
e blandella, compagna alle budella,
possa pur trapassare a questa nuova
più calorosa Vita Trasformata,
e che la Vostra prece e compassione
ci possa accompagnare in questa ascesa
in verso ai Campi Elisi
adesso e al tempo della nostra Morte! |