Shadows Of Gaia

di ArrowVI
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Capitolo 10-38: Inferno 


Quando Asteroth riaprì gli occhi, intorno a se non vide altro se non macerie e un enorme buco fumante nel muro oltre il quale venne scaraventato a causa di quell'attacco. Le sue orecchie fischiavano, e si portò una mano in fronte, ancora intontito e confuso da ciò che era appena successo.

Non subì molti danni: nonostante quell'attacco l'avesse colto impreparato, non fu comunque abbastanza potente da causargli danni evidenti oltre a qualche graffio.
Ma fu comunque abbastanza per fargli perdere momentaneamente i sensi.


Non appena il demone si riprese del tutto, cominciò a ringhiare dalla rabbia: non riuscì a credere che quel ragazzino fosse riuscito a fargliela sotto il naso.
Avrebbe dovuto ucciderlo quando ne ebbe l'opportunità, pensò. 
Belzebub forse aveva ragione... Nell'ultimo periodo, era diventato fin troppo tenero.


<< Ti ammazzo, stupido ragazzino...! >>
Ruggì, liberandosi dalle macerie e sollevandosi finalmente dal terreno, anche se barcollando.
Nonostante tutto, quello fu comunque un incantesimo di alto livello, e lo colpì in pieno.


Si diresse rapidamente verso il buco nel muro, aspettandosi di trovare quegli umani ancora occupati con suo fratello...


... Ciò che vide, però gli fece congelare il sangue nelle vene.



Rimase immobile a fissare la stanza vuota davanti a se con la bocca spalancata, gli occhi tremanti.
Non riuscì a crederci, per un istante.

<< Oi... Nergal? >>
Domandò, senza ricevere alcuna risposta.


Il corpo immobile di suo fratello gli diede un gelido benvenuto in quella stanza, inzuppato in una pozza di sangue viola. Il suo sguardo spento, la lingua con cui era solito leccarsi tutto il corpo era immobile.


<< Hey, smetti di dormire...>>
Ringhiò, anche stavolta senza ricevere alcuna risposta.

<< Svegliati...! >>
Continuò, incessantemente, attendendo una risposta che non sarebbe arrivata.



Il demone a malapena riuscì a reggersi in piedi. Le sue gambe cominciarono a tremare così intensamente che gli sembrò che potessero andare in frantumi da un momento all'altro.
Continuò a fissare il corpo spento di suo fratello, sperando che da un momento all'altro si sarebbe alzato in piedi, parlando di se in terza persona come era solito fare... Un momento che non arrivò mai.

Quella scena... Non avrebbe più voluta vederla ancora una volta. 
Quelle sensazioni, non avrebbe più voluto provarle di nuovo.


Quell'incendio gli tornò improvvisamente in testa. Il giorno del Disastro segnò Asteroth come un marchio infuocato nella sua pelle. La rabbia che provò quel giorno, la sua sete di vendetta per poco non gli fecero perdere il controllo come accadde ai fratelli di Amon.

E, ancora una volta, sentì quella furia incontrollata scorrere dentro le sue vene come un fiume infuocato all'inferno.
Cominciò a stringere i pugni così intensamente che cominciò a sanguinare, le lacrime nei suoi occhi ben presto si prosciugarono, la disperazione rapidamente lasciò spazio all'odio e al rancore... Ancora una volta.


Lentamente cominciò a muoversi verso il corpo di Nergal, senza mai distogliere lo sguardo.


 ...UcCiDilI... 

Quella voce cominciò a parlargli ancora una volta.


<< Ner...Gal..? >>
Domandò al fratello.
Gli sembrò come se stesse per esplodere da un momento all'altro.


... UccIdILi tUttI...


I suoi passi si fecero pesanti e possenti, lasciando persino crepe nel terreno a ogni passo.

Con lo sguardo accigliato, Asteroth cominciò a ruggire dalla rabbia, digrignando i denti.
Si fermò davanti al corpo del fratello, inginocchiandosi nel terreno e toccandogli il petto come se stesse cercando di vedere i movimenti del suo diaframma.
Ancora non riuscì a credere che fosse veramente successo.


<< Non può essere... >>
Disse, reggendosi la testa con entrambe le mani, come se stesse impazzendo.
Il suo sguardo incredulo, ancora scioccato, non riuscì a distoglierlo dal fratello.

Nonostante fosse un completo idiota, quello era suo fratello: Nergal era la sua unica famiglia... Il resto, gli venne strappato dalle mani.


<< Non di nuovo... >>
Borbottò, ripensando al giorno del Disastro, agitandosi incontrollatamente.


<< Non voglio stare da solo... >>
Continuò: i suoi occhi tremavano, mentre quelle immagini riaffiorarono nella sua mente.
Un uomo robusto, di spalle, davanti a una folla con in mano forconi e torce infuocate.

<< ... Ancora una volta... >>
La figura di Barbatos nella sua mente era ancora intatta come se fosse una fotografia... L'ultima volta che lo vide, quando lo salvò dalla folla inferocita che diede fuoco alla loro città.
Se non fosse stato per il suo intervento, Asteroth sarebbe morto quel giorno.


<< Non di nuovo... >>
Ripeté, come un disco incantato.

<< Non di nuovo... Non di nuovo... Non di nuovo...! >>
Improvvisamente, smise di tremare.

La sua vista cominciò a oscurarsi sempre più velocemente. Poté sentire quella rabbia divorarlo ancora una volta, il suo corpo bruciare come se fosse all'inferno.


Furono gli umani a strappargli la sua famiglia dalle mani... Prima Barbatos, e ora Nergal.
Quella fu l'ultima goccia... La sua rabbia esplose in tutta la sua potenza, tornando in vita esattamente come accadde quella notte.

Il terreno ai suoi piedi andò in frantumi, i muri della stanza dentro cui combatté cominciarono a spaccarsi come se sottoposti a una intensa pressione.




<< Ha un potenziale davvero assurdo, per essere un demone di così basso livello. >>
Disse Bael, quando trovò Asteroth la prima volta, dopo che massacrò gli umani che rasero al suolo la città nel giorno del Disastro.


* Non posso negarlo... Ma un potere di quel tipo avrebbe dovuto divorarlo completamente. Mi chiedo come abbia fatto a non fare una fine simile a quella dello stupido fratello di Amon. *
Disse Lucifer, incuriosito dallo stato di Asteroth.


Bael osservò il corpo privo di sensi di Asteroth, notando il colore pallido e le vene ancora stressate, che pulsavano ininterrottamente.

<< No... La trasformazione è in atto. >>
Disse al fratello, cogliendolo alla sprovvista.

<< In qualche modo, è riuscito a bloccarla. >>
Continuò, attirando l'attenzione di Lucifer, che sorrise.


Interessante... *
Fu la sua unica risposta.

<< Un demone con questo potenziale... Lo voglio al mio fianco, senza alcun dubbio. >>
Concluse, Bael.



<< Vi amMazZerò tuTTi QuAnTi, dAL pRImO alL' ulTImO! >>
Il suo ruggito riecheggiò per quella stanza come se fosse un urlo infernale, facendo tremare persino i muri.


Le sue vene cominciarono a pulsare senza controllo, le sue sclere divennero rosse e il suo corpo cominciò rapidamente a ricoprirsi di squame dure come l'acciaio.
Le sue dita si allungarono, indurendosi e diventando affilate come lame.

La sua mente si svuotò completamente, lasciando il posto a un singolo obbiettivo, come accadde la notte del Disastro:



Vendetta.


Lentamente si diresse verso l'uscita che suo fratello distrusse in precedenza, facendo tremare il terreno ai suoi piedi con ogni passo.

<< ...UcCidERò... TuTti... >>
Continuò a borbottare.

<< Vi... UcciDeRò... TuTTi QuAnTI... UnO a Un...O... >>



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Fine del capitolo 10-38, grazie di avermi seguito e al prossimo capitolo, con il capitolo finale di questo volume!


 





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