Doppio Dilemma

di eddiefrancesco
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Verity me fu lusingata da quella sua rivelazione. - È un complimento magnifico, grazie. Ma continuo a pensare che tu stia ricorrendo a misure troppo drastiche. Un fidanzamento fasullo non è la risposta che cerchi.- - Invece sì. È da settimane che ci penso.- - Da settimane? Quindi, a Londra, mi ronzavi intorno solo per far credere alla gente che eri interessato a me? - - Be', non proprio - rispose Brin prudente. - Ma bisogna pensare a tutto, sai. E devi ammettere che l'annuncio del nostro fidanzamento sarebbe parso strano se non ti avessi frequentata. Tra l'altro, mi divertivo con te... e tuttora mi diverto. Non è affatto un sacrificio starti accanto, credimi. - - Davvero? Brutto insolente! - Verity ritirò la mano. - E quelle povere ragazze che hai illuso? - - Via, non penserai che la strillona o il pesce lesso fossero seriamente innamorate! L'unica per cui mi sarei potuto preoccupare era la piccola Clarissa. Ma dopo averla vista amoreggiare con Claud, mi sento più tranquillo.- - Non stava amoreggiando! - ribatte' lei, cercando disperatamente di non ridere delle sue spietate descrizioni di Hilary e lady Caroline. - Come dici tu. In ogni caso, da sola non ti avrei potuta invitare. Ti saresti soltanto insospettita e non saresti venuta.- - Sei un imbroglione, Brin! - Gli scappò da ridere. - Accetti, allora? Potremmo annunciare il nostro fidanzamento domani sera al ricevimento.- - Non ho ancora deciso niente! - esclamò lei. Girandosi, fisso' il lago. Adesso che la sorpresa iniziale era passata, il suggerimento non sembrava più così oltraggioso. Brin non era stato l'unico a ricevere attenzioni indesiderate, e lei era certa che, quando fosse ritornata a Londra, schiere di giovanotti sarebbero tornate all'assalto. Si ritrovò di colpo a valutare la proposta, quindi commentò: - Non possiamo annunciare improvvisamente il nostro fidanzamento. Non sarebbe convincente. Dovrai prima contattare mio zio Lucius e chiedergli il permesso.- - Già fatto - annunciò lui serafico. - Gli ho parlato l'ultima volta che sono stato nello Yorkshire. Non ha mosso obiezioni. Anzi, mi è parso piuttosto contento. - E ignorando il suo gridolino indignato, aggiunse: - Allora, piccola, lo farai... per amicizia? Ti fidanzerai con me? - Lei era nemica di ogni doppiezza, tuttavia assenti'. - E va bene. Ma solo fino al termine della Stagione.- - Affare fatto, mia cara - mormorò Brin chinandosi a baciarla sulla guancia. Fu un contatto fuggevole e tuttavia sufficiente a ricordarle baci più appassionati. Verity rabbrividi'. Santo cielo, che cosa avrebbe pensato il postiglione quando gli avrebbe detto...? E doveva dirglielo! - Oh, eccoti, cara.- Lady Billington sorrise quando Verity la raggiunse in camera. - Sei stata di nuovo in calesse col maggiore? - Avendo già informato la zia di dove sarebbe andata quel pomeriggio, Verity ritenne superfluo rispondere e si limitò a sorridere. - Immagino che vorrai riposare prima di cambiarti per il ricevimento di stasera. Tutte le altre signore si sono ritirate nelle loro stanze. Devo dire, cara, che sono davvero ansiosa di partecipare a questo ballo.- Tu, forse, pensò Verity sedendosi accanto alla finestra. Io, no di certo. Tornò a chiedersi perché avesse accettato l'assurda proposta di Brin. Era segretamente fidanzata da ventiquattr'ore e non aveva mai provato tanto rimosso! Schiarendosi la voce, disse: - Zia, ti dispiacerebbe se parlassimo un po'? - - Al contrario, cara. Ti ho vista così poco negli ultimi giorni. Sarà un piacere fare quattro chiacchiere. Vedo che di recente trascorri molto tempo con il maggiore.- - Be', si. Proprio di questo volevo parlarti.- E prima di perdersi d'animo, annunciò: - Brin mi ha fatto l'onore di chiedermi in moglie e io... io ho accettato.- La zia scoppiò in lacrime. - Oh, cara, che notizia meravigliosa! Era ciò che speravo. Che fosse l'uomo per te l'avevo capito sin dall'inizio. E in questi giorni, poi, vedendovi insieme... E ieri sera, quando ti è rimasto sempre vicino... Oh, che felicità! - Verity si sentì morire. Non si era aspettata tanto entusiasmo e si sentiva più in colpa che mai. Una volta che il fidanzamento fosse stato rotto, la zia si sarebbe disperata! - E, tesoro, lui è così innamorato di te! Chiunque lo vedrebbe.- - Si, be', ci troviamo bene insieme.- - Solo? - Lady Billington si concesse una risatina. - Mi hai tenuta sulle spine per settimane, ragazzaccia. E devo dire che hai nascosto molto bene i tuoi veri sentimenti. Ma ieri sera ho capito tutto. Quando Brin ci ha raggiunte in salotto dopo cena, si è diretto subito verso di te. E ti ha guardata in un modo...- Prossima a scoppiare, Verity balzo' in piedi. - Adesso ti lascio riposare.- - Non serve, cara. Non sono per niente stanca.- - Ma io si. Ne riparleremo dopo.- E salutando, riguadagno' la propria camera. Santo cielo, che pasticcio! Non solo lady Billington approvava il fidanzamento, ma era altresì convinta che Brin fosse innamorato alla follia. Un'idea assurda, anche pensando alla sera prima. Che cos'era successo in fondo? Niente di speciale, ecco. Avevano cenato presto, come sempre, e in seguito Brin e Marcus avevano giocato a biliardo prima di raggiungere le signore in salotto. Era vero che Brin le era andato subito vicino. Ma di qui a pensare che fosse innamorato... Scuotendo il capo, Verity chiamò la cameriera e incominciò a prepararsi per il ricevimento. Dopo essersi lavata e asciugata i lunghi capelli neri, indossò l'abito bianco che aveva sfoggiato al ballo di lady Gillingham. La cameriera le stava ultimando l'acconciatura quando udirono un colpo alla porta. Convinta che fosse la zia, Verity disse: - Avanti.- Quindi sentì la cameriera trasalire e, girandosi, rimase sbalordita. Non aveva mai visto Brin con la divisa del suo reggimento, il novantacinquesimo fucilieri. Figurava bene con tutto ma in alta uniforme era addirittura irresistibili. Il giovane aspetto' che lei licenziasse la cameriera, poi indago' con circospezione. - Nessun ripensamento, vero? - - Riguardo al fidanzamento? No. I patti sono patti. - Meno male, perché ho già informato Marcus e Sarah. Sono felicissimi.- - Non sono i soli. Anche mia zia è al settimo cielo.- Le sfuggì un sospiro. - Non mi piace ingannare la gente. Ti renderai conto, spero, che vi saranno chiacchiere a non finire quando romperemo il fidanzamento.- - Troveremo una soluzione quando sarà l'ora - ribatte' Brin. - Ma nel frattempo - aggiunse frugandosi in tasca, - spero che accetterai questo dono in segno della mia amicizia.- E senza darle il tempo di reagire, le infilò al dito un anello di zaffiri e brillanti. Verity restò senza fiato. - È bellissimo - mormorò fissando lo splendido gioiello. - Prometto che ne avrò cura e te lo renderò non appena...- - No - la interruppe lui con gentilezza. - Finché avrò respiro, nessun'altra donna indosserà questo anello. È tuo e tuo soltanto. Indipendentemente da ciò che succederà.- Le sorrise. - Ma ora vieni. Scendiamo.- Prendendola a braccetto, la condusse fuori. - Sarah pensava che forse ti sarebbe piaciuto rimanere qui con me qualche altro giorno dopo la partenza delle altre signore domani. È una scelta tua, naturalmente, e non ti farò pressioni.- Lei esitò. Si sentiva stranamente insicura e lo guardò in cerca di consiglio. Brin parve avvertire il suo stato d'animo perché decise per lei. - Credo che faresti meglio a restare. Saresti bersaglio dei pettegolezzi se tornassi adesso con tua zia. Farò pubblicare un annuncio sul Post, di modo che per l'ora in cui ritorneremo, tutti saranno informati e ci lasceranno in pace. E qualche giorno di pace è proprio ciò di cui tu hai bisogno.- Su questo aveva più che ragione e quando Brin, cogliendola di sorpresa per la seconda volta, annunciò il loro fidanzamento non appena furono entrati in salotto.




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