Lo scorpione del deserto

di la_pazza_di_fantasy
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-non hai un tuo regno da controllare?- chiese Victor che non sopportava più il fatto che il padre si intrufolasse nel palazzo di Awan quasi ogni giorno. Ormai la sua era diventata una presenza fissa cosa che a Victor non andava per niente a genio. Significava infatti che l’uomo non si fidava minimamente di lui, non che lo avesse mai fatto realmente, ma gli aveva affidato Awan quindi un motivo doveva pur esserci.
-anche questo è mio- rispose Gale scocciato dal tono di voce che aveva usato il figlio.
-si ma se rimani troppo tempo qui Qatna potrebbe essere presa di mira. E poi che ne è stato del tuo intento di creare un altro erede?- chiese allora il castano. Se l’uomo passava il tempo li significava che lo toglieva ai suoi intenti di creare un figlio completamente sottoposto a lui.
-ci sto lavorando lo stesso. Ah devo darti una bella notizia- disse l’uomo con il ghigno sulle sue labbra che si allargava sempre di più.
-cosa?- Victor aveva il brutto presentimento che la cosa non gli sarebbe per niente piaciuta.
-il tuo piccolo amico è morto. L’ho mandato a Dilmun a fare un compito semplicissimo ma a quanto pare è un impedito e si è fatto scoprire. Ho anche attaccato il palazzo ma era ben difeso quindi non sono riuscito ad appropriarmene. Però adesso sono sicuro che insieme alla piccola legione che ho mandato è morto definitivamente il principino di Awan- rise Gale mentre l’unica cosa che voleva fare Victor era urlare. Il suo unico amico era morto. Non riusciva nemmeno a crederci. In quel momento aveva una voglia matta di uccidere il padre. Ma non sarebbe riuscito nel suo intento visto che era disarmato, essendo nella sala del trono, mentre suo padre aveva una spada legata al suo fianco destro. Non solo sarebbe finita male per lui ma avrebbe messo a rischio la vita di sua moglie e di tutta la famiglia di Rowan. Aveva fatto una promessa al biondo e ora che era morto aveva ancora di più voglia di non venir meno alle sue parole. Avrebbe protetto Kayle e gli altri al costo della sua stessa vita.
-non dici niente?- chiese Gale sorpreso dall’autocontrollo che stava mostrando il ragazzo.
-non ho niente da dire- rispose Victor sospirando. Dire quelle parole gli era costato tanto ma non avrebbe mai dato la soddisfazione a Gale di vederlo infuriato.
-vedo che stai imparando a stare al tuo posto. A saperlo avrei agito prima- considerò Gale incrociando le braccia al petto e stava per aggiungere altro se solo Kayle non fosse entrata in quel preciso momento nella sala del trono. La ragazza non si era accorta in un primo momento della presenza dei due, ma quando lo fece sbiancò improvvisamente sgranando gli occhi per la sorpresa. Di solito a quell’ora non c’era nessuno nella sala del trono.
-scusate- disse la bionda cercando di uscire ma venne prontamente fermata da Gale che prendendola per un braccio la fece avvicinare a lui.
-vedo che sta crescendo- disse l’uomo indicando la pancia della ragazza che giorno dopo giorno stava aumentando segno che era realmente incinta di Victor.
-è normale che cresca- rispose Kayle cercando di sgusciare fuori dalla presa dell’uomo senza successo. Le stava stringendo troppo il braccio.
-padre- disse Victor al quale quella scena non stava piacendo minimamente. Vedeva chiaramente il doloro sul volto della moglie e di certo non voleva che venisse coinvolta in qualcosa di brutto.
-su su Victor non ti preoccupare, stavo ammirando il fatto che tra poco avrai un erede- gli disse l’uomo con un ghigno sulle labbra -sempre se acconsentirai di venire in guerra con me per conquistare Dilmun- continuò l’uomo. Kayle sgranò gli occhi.
-perché dovremmo andare in guerra?- chiese appunto la ragazza furiosa con l’uomo.
-non verrò in guerra, non con Kayle incinta- rispose prontamente Victor. Non voleva essere anche lui la causa della distruzione di un regno.
-ah no?- chiese Gale che in un movimento veloce mise Kayle perfettamente davanti a se e con la sua spada sulla gola della ragazza mentre il sorriso sulle sue labbra si allargava ancora di più. Di contro Victor iniziò a tremare. Non poteva star succedendo nuovamente.
-lasciala andare- riuscì a sussurrare il castano completamente paralizzato da quella vista.
-se vieni con me in guerra non le succederà niente, altrimenti sarai costretto a trovarti un’altra moglie- e per marcare il concetto l’uomo premette di più la spada sulla gola della bionda facendo uscire un rivolo di sangue.
-lasciala andare, ora- disse con più decisione Victor avvicinandosi ai due e cercando con lo sguardo quello di Kayle, Kayle che lo stava guardando confusa. Non l’aveva mai visto così agitato.
-se non ho la tua promessa non la lascio-
-so come sei, quindi fino a quando Kayle non sarà tra le mie braccia non ti prometterò un bel niente!- gridò Victor. Suo padre era capacissimo di uccidere la ragazza anche dopo che lui avesse promesso di aiutarlo in battaglia.
-allora vuol dire che la ucciderò, anzi li ucciderò-
-dammi Kayle e io vengo con te- gridò allora Victor porgendo una mano in direzione del padre.
Gale guardò per un po’ il figlio e pesando che infondo era meglio avere il figlio dalla sua parte felice con la sua mogliettina che non il contrario. Avrebbe potuto usare Kayle per minacciarlo altre volte. L’uomo lasciò andare la ragazza e la spinse verso il figlio che in due secondi l’aveva già stretta in un abbraccio ancora completamente terrorizzato.
-non venir meno alla tua promessa- disse Gale con le braccia incrociate.
-non sono te- rispose di Rimando Victor mentre stringeva ancora più a se la ragazza, per quanto gli permetteva la pancia, e le baciò il capelli cercando di tranquillizzarsi.
Nel mentre Kayle era confusa dal comportamento del castano ed era decisa a capirci qualcosa una volta che Gale fosse sparito da quella stanza. Il ragazzo gli era sembrato completamente terrorizzato.
 

 




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