A
passo lento, Shen Qiao si avvicina al letto ove giace Yan Wushi.
Nelle
mani regge un vassoio circolare di porcellana blu, su cui sono posate
due tazzine di ceramica blu, colme di tè nero, dalle quali si
solleva un esile filo di fumo.
Wushi
accenna ad un sorriso e prende una delle chicchere. Un tempo, avrebbe
odiato la tenace gentilezza di Shen Qiao e l’avrebbe definita
debolezza.
Eppure,
in quel momento, non può fare a meno delle sue premure.
Come
puoi non ricordarti quello che è stato?, si
domanda, stupito. Il puro
vantaggio
lo ha spinto verso di lui.
Ha
cercato di forzare la natura del giovane allievo di Qi Fengge verso
la tenebra.
Eppure,
la sua limpidezza non è stata intorbidata dalle sue manovre.
Il
suo sguardo, per alcuni istanti, si perde nel té, poi accosta
la tazzina alle labbra e beve. Lui, che pure si è sempre
ritenuto lontano da simili dolcezze, è stato irretito dallo
spirito di quel giovane.
Il
suo fascino, che racchiude forza e nobiltà d’animo, ha
impresso nel suo cuore un marchio ardente, che nessun incantesimo può
cancellare.
Lui,
che si è sempre vantato della sua indole di cacciatore, si è
tramutato in una preda compiaciuta.
E
non ha esitato a difendere Shen Qiao a rischio della sua stessa vita.
Beve
un po’ di tè, poi si guarda il petto, ancora coperto da
bende bianche. Le ferite stanno guarendo, grazie alle cure del suo
compagno.
Ma
la notte, spesso, copre la mente con un mantello d’oscurità
brulicante d’incubi.
E
lui, malgrado il suo spirito ironico e mordace, non fa eccezione.
Sente
ancora il dolore di quella lotta tremenda nella sua carne.
La
sua paura più straziante, in quegli attimi, è stata
quella di perdere Qiao.
Questo
pensiero martellante lo ha spinto ad una scelta… altruista e
insolita.
Ma
non si pente di quanto ha fatto.
Per
lui, quel giovane maestro di arti marziali è un gioiello
prezioso ed è disposto a qualsiasi sacrificio pur di
proteggerlo.
E’
cosciente della sua forza e del suo valore, ma questo non muta la
realtà.
Un
brivido sfiora la schiena di Wushi. Ha paura di dare un nome a
quell’inconsueta premura, a cui non riesce a resistere.
Teme
di essere vulnerabile e non ama una simile, sgradevole sensazione.
Allunga
la mano destra e, bramosa di un contatto, copre quella del più
giovane.
Qiao
sussulta, colto di sorpresa da quell’atto. Non riesce ancora ad
abituarsi ai modi insinuanti di lui…
Anche
un simile contatto, apparentemente innocente, celava il riflesso del
desiderio, per quanto velato da un insolito ritegno.
Ma
non comprende una simile ritrosia, ben velata dai suoi sguardi
beffardi e dai suoi sorrisi ironici.
E
lui ha ben scorto tale incertezza.
Il
suo sguardo cupo, libero dalle nubi della cecità, si riflette
nelle iridi di Wushi e questi, sorpreso, sussulta. Non ha mai scorto
in quelle gemme nere una luce tanto ferma, decisa, risoluta, se non in
combattimenti a rischio elevato.
Nelle
profondità di quei laghi neri scorge una quieta gentilezza.
Ad
un tratto, un mezzo sorriso solleva le labbra del più giovane.
– Se
desiderate qualcosa, chiedetemelo. Sono un maestro d’arti
marziali, non un indovino. – mormora, tranquillo, per poi
coprire le labbra del compagno con un bacio ardente di passione.
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