Benji si svegliò pensieroso quella mattina, aveva quella specie di ‘appuntamento’ con Reimi, e aveva paura di spaventarla, era sembrata molto a disagio e in ansia quando gli stava parlando, sembrava come se volesse scappare, ma appena sentì parlare di libri era come se si fosse rasserenata, dovevano proprio piacerle. Controllò il cellulare e vide un messaggio da reimi.
<< reimi :)
ciao Benji, scusa ma oggi non potrò
presentarmi.
Benji sospirò. Sotto sotto era felice di poter passare un po’ di tempo con lei. Si alzò dal letto e andò in cucina. Prese una tazza e ci mise dentro latte e cereali, come al solito, d’altronde. Appena finito, aveva un improvvisa voglia di disegnare. Era da un po’ che aveva coltivato questa passione, e ora voleva metterla un po’ in pratica. Disegnò una ragazza con delle ciotole in mano, e in ognuna di queste, c’erano le sue emozioni. Lo disegnò, onestamente, pensando a Reimi. Appena finito di colorarlo e disegnarlo, voleva portarglielo, ma non sapeva il suo indirizzo per portarglielo a casa, non glielo aveva chiesto.
Dunque, pensò di scriverle un messaggio.
<< ehi Reimi. Ho fatto un disegno per te, anche se ci conosciamo da pochissimo l’ho fatto pensando a te:). Lo vorresti? >>
nessuna risposta per ore intere.
Ormai era sera, e benji era un po’ preoccupato.
— cazzo. La conosco da così poco tempo e sono così preoccupato. Perché non voglio ammettere di .. essere innamorato. Magari il colpo di fulmine, questa volta, non é solo una metafora. — |