Shampoo
Note
doverose:
Rieccomi
con l’ennesima stupidaggine
partorita dalla mia testa affamata di fanfiction KageHina! Come
riportato
nell’introduzione, questa fic nasce come prequel
dell’altra mia fic
“Stupidiota”, ma si può tranquillamente
leggere senza aver letto l’altra. Ricordo
che sono in pari solo con l’anime, quindi se il torneo
interscolastico
primaverile fosse terminato come ho immaginato o diversamente, siate
buoni, non
ditemelo! :D
Buona lettura! ^^
Shampoo
La
gigantesca palestra intrisa
dell'odore sudore per la prima volta dopo giorni sembrava profumare di
aria
aperta, di sole che riscalda, piacevole, senza far sudare, di erba
appena
tagliata, delle pozze di pioggia residue che si stanno pian piano
asciugando
dopo la fine dell'inverno.
Di
vittoria.
Hinata
riuscì finalmente a fermarsi
dopo minuti di urla convulse, di cinque alti e bassi, di abbracci e di
balletti
improvvisati con i compagni di squadra, le braccia spalancate e i palmi
delle
mani rivolti verso l'alto soffitto. Gli sembrava di stare festeggiando
da ore,
ma avevano posato la palla sotto la rete soltanto da pochi istanti e
nessuno
sembrava voler smettere di urlare la propria felicità.
Strinse
forte le mani e lanciò un
altro grido a cui seguirono molti altri in risposta, ma non quelli di
Tsukishima e di Kageyama, che se stavano un po' distanti da tutti loro,
all'altro capo della rete, in silenzio, leggermente tremanti per
l'emozione.
Kageyama
era l'unico che non gli
aveva dato un cinque, limitandosi ad urlare appena la palla aveva
toccato la
metà campo avversaria per l'ultima volta e gli dava le
spalle senza dar segno
di volersi avvicinare. Indispettito, cominciò a
correre verso di lui con
tutta la forza che gli era rimasta nelle gambe e, con un balzo, gli si
lanciò
addosso, ancorando le caviglie alla sua vita e le mani davanti al suo
collo,
talmente forte che lo sentì deglutire rumorosamente.
"Cosa
stai facendo?" gli chiese
Kagayama in tono spettrale, un po' sconvolto un po' imbarazzato,
immobile nella
sua stretta.
"Portami
a cavalluccio in
trionfo, Kageyama-kun!" esclamò Hinata a voce
così alta che tutti si
voltarono a guardarli. Sommerso dalle risate, Kageyama
cominciò a divincolarsi
violentemente per liberarsi, senza smettere di gridare improperi di
ogni tipo.
"Ma
ti è
andato di volta il cervello? Hai pensato troppo e sei impazzito? Ma sei
un
cretino o fai finta?"
Continuarono
a litigare anche quando
Hinata finì finalmente scaraventato per terra, le spalle
sollevate dal
pavimento ed i gomiti ben puntellati sul parquet per rispondere a tono,
lo
sguardo furente per non essere riuscito a festeggiare con Kageyama la
vittoria
che avrebbero ricordato per una vita intera.
***
L'acqua
scrosciante riusciva a lavare via lo
shampoo, il sudore, le preoccupazioni. Anche quelle più
inutili, come il fatto
che Kageyama che non avesse voluto festeggiare la vittoria con lui in
mezzo al
campo.
Hinata
si guardò di nuovo i palmi
delle mani, ora pieni di shampoo, e li strinse forte: le sue mani
potevano
tutto, la veloce, la veloce strana, le ricezioni, avrebbero potuto fare
anche il
resto. Chiuse il rubinetto, si passò velocemente
l'asciugamano sui capelli e,
ancora grondante di goccioline e a piedi nudi, si precipitò
fuori dalla doccia
coprendosi giusto dov'era necessario. Sgommò alla vista di
Kageyama, che gli
dava le spalle fermo davanti al suo armadietto ancora con la divisa da
gioco e
con le scarpe da ginnastica, e si fermò giusto in tempo per
non finirgli
addosso.
Attirato
dai suoi passi, il ragazzo
si voltò con un'evidente smorfia sul volto, abbassando il
viso per indugiare
sull'asciugamano che l’altro si era stretto in vita. Hinata
ricambiò la smorfia
con un sorriso larghissimo e, facendogli piovere addosso tutta l'acqua
che
aveva nei capelli, sollevandosi sulle punte dei piedi
posò le labbra
sulle sue.
Con
gli occhi sbarrati, Kageyama
fece un passo indietro e continuò a fissarlo con la bocca
spalancata per
qualche secondo, incapace di metabolizzare quel gesto.
Poi
quasi urlò: "Ma sei scemo?"
"E
questa che risposta
sarebbe?"
Corrucciato,
Hinata fece un passo
verso di lui, raggiungendolo e parandoglisi di nuovo davanti.
"Le
risposta giusta per quello che hai
fatto!" borbottò Kagayama, portandosi le mani in tasca,
improvvisamente
imbarazzato "Cos'è, hai preso una botta in testa mentre
giocavamo?
"Veramente
quello che sta fissando
l'armadietto come uno scemo da mezz'ora sei tu." disse Hinata alzando
le
spalle. Kageyama aggrottò le sopracciglia incassando le sue
parole in silenzio.
Poi all’improvviso tutto fu chiaro.
"Perché
non hai voluto
festeggiare con me?" gli chiese Hinata in tono lamentoso.
"E
tu chiami
"festeggiare" portarti a cavalluccio davanti
a tutti?!" replicò lui, sgomento, ma Hinata
sfoderò un
sorriso furbesco.
"Ti
vergogni, Kageyama-kun?
Ormai ti ho anche baciato."
A
quelle parole, Kageyama assunse una
strana sfumatura scarlatta sull’intero viso e sulle orecchie.
Irritato, cercò
di urlare: "E questo che significa?",
ma le parole gli uscirono dalla bocca in un sussurro strozzato. Senza
più
sorridere, Hinata sollevò il viso verso l’alto per
poterlo guardare negli
occhi.
"Che
mi piaci, Kageyama."
disse, la voce limpida e libera da ogni esitazione, proprio come lo era
stato sin
dall’inizio della giornata.
Sentendo
lo stomaco contorcersi come
un foglio di carta appallottolato e lisciato più e
più volte, Kagayama abbassò
la testa alla sua ricerca.
Hinata
lo stava baciando di nuovo,
ma questa volta con più convinzione, con più
forza. Aveva le labbra bagnate e
profumava di uno shampoo per bambini che aveva di certo rubato a sua
sorella.
Le sue mani umide gli stavano lambendo la schiena sudata facendolo
tremare dal
freddo. Le braccia dritte lungo i fianchi, pesanti come il ferro per le
tante
schiacciate effettuate, Kagayama fece per cingerlo a sua volta, ma una
voce
conosciuta li fece sobbalzare e dividere prima ancora che potesse anche
pensare
di sfiorare Hinata.
"Oh,
anche qui!" esclamò
Sugawara ridendo lievemente, rivolto a qualcuno che stava arrivando
alle sue
spalle "Siete tipo la quinta coppia che vedo baciarsi da quando
è finito
il torneo!"
Dietro
di lui comparvero Daichi e
Azumane, il viso terreo e più imbarazzati di loro.
"Sapete
che ho visto anche
Tanaka e Shimizu?" buttò lì Sugawara entrando
tranquillamente nello
spogliatoio e togliendosi le scarpe come se nulla fosse accaduto.
Kagayama
stava ancora guardando,
sconvolto, lui, Daichi e Azumane, pensando freneticamente a
cosa
inventare per giustificarsi, quando Hinata esclamò con una
forte voce nasale:
"Non è come sembra!" e sparì nelle docce,
lasciandolo immobile e
istupidito davanti al suo armadietto.
***
Quella
sera, per la prima volta durante la
giornata Kageyama a cercare Hinata sul pullman diretto a casa per
dividere i
sedili con lui.
Sotto
la doccia, mentre si
rivestiva, mentre svuotava l'armadietto per riempire la borsa, non era
riuscito
a fare a meno di pensare a tutto ciò che era accaduto
durante quella giornata.
Gli sembrava che l'immagine della vittoria, dell'urlo liberatorio che
aveva
lanciato alla fine delle partita e che l'aveva scaricato di tutta
l'adrenalina accumulata
da giorni si stessero mescolando al bacio che gli aveva dato Hinata in
scene
troppo realistiche per non essere vere.
Poi
scuoteva la testa per
allontanarle, e sentiva bruciare la schiena là dove le dita
di Hinata l'avevano
sfiorato, e lo stomaco stingersi, stringersi, stringersi, come se non
avesse
mangiato da mesi. Non riusciva a stare lontano da lui, dopo quello che
aveva
fatto, dopo ciò che gli aveva detto.
"Oh,
Kageyama!" esclamò
Hinata con un mezzo sorriso non appena lo vide comparire di lato al suo
sedile.
Si spostò su quello di lato al finestrino e gli fece segno
di sedersi accanto a
sé con la mano. Kageyama obbedì in silenzio,
sentendosi più rigido del solito.
Se
i senpai li avessero visti in
quel momento, non avrebbero notato nulla di diverso dal solito,
soltanto la
mano di Hinata scivolare verso quella di Kageyama e stringerla per un
solo
momento, prima di voltarsi nuovamente a guardare fuori dal finestrino
il coach
e il sensei che terminavano di caricare le loro borse nel bagagliaio.
Forse
in quel momento, circondati da
tutti i compagni di squadra, anche Hinata cominciava a provare
imbarazzo.
"Hinata."
lo chiamò Kageyama
in un sussurro. Il ragazzo si voltò e lo guardò
con l'espressione
interrogativa, ed il suo stomaco si strinse rumorosamente.
"Domani...
Quando torniamo... Andiamoci a
prendere un nikuman
prima di tornare a casa!" biascicò Kageyama
girando la testa di
scatto e guardando diritto davanti a sé. Sentì
Hinata sorridere rumorosamente e
annuire, poi il ragazzo gli afferrò un braccio stringendolo
forte e posò la
testa all'altezza del suo bicipite.
Non
era bravo a parlare, ad
esternare le sue emozioni, ma, in quel momento, mentre tutti
nell’autobus
sbadigliavano e parlavano sussurrando per non arrecare disturbo a chi
già
dormiva, forse andava bene così.
Quando,
dopo alcuni chilometri di
viaggio, il suo stomaco gli diede finalmente tregua e trovò
il coraggio di
girarsi per osservarlo, il buio era ormai sceso nel pullman e non si
sentiva
neppure una voce. Hinata aveva chiuso gli occhi e russava, sorridente,
senza
essersi mosso di un millimetro dalla sua posizione. E anche se gli
facevano
male tutti i muscoli e se non riusciva a muoversi sul sedile, con
Hinata
ancorato addosso, Kageyama pensò che non era poi
così male respirare quell’odore
di dolciastro shampoo che ben conosceva: gli stava aprendo lo stomaco
nell’attesa dei nikuman che avrebbero condiviso.
Altre
note
(giuro, le ultime!):
Happy
birthday Shoyo, amore del
nostro cuore! ❤
Grazie mille,
Furudate-sensei, per averci donato un personaggio così
stupendo e pieno di
sfaccettature, credo che sia uno dei migliori protagonisti di Jump che
io abbia
mai letto!
Spero
davvero che i personaggi siano
IC! Per me Hinata è molto difficile da muovere, anche
più di Kageyama, per cui
ditemi se ci sono riuscita!
Inizialmente
avrei voluto
approfondire di più la sua introspezione, ma mentre scrivevo
mi sono convinta
che lui fosse già innamorato di Kageyama e consapevole dei
propri sentimenti,
che avevano soltanto bisogno dell’occasione adatta per essere
confessati.
Mi
diverto un sacco a scrivere del
nostro Tobio-chan che si spaventa da morire di fronte ai comportamenti
poco
ortodossi di Hinata, quindi perdonatemi le sofferenze a cui
l’ho sottoposto!
Giuro che la prossima volta cercherò di essere
più buona! :D
Come
nell’anime, ogni tanto ho usato
dei suffissi qua e là. Ho notato che quando deve prenderlo
in giro, Hinata usa sempre
i suffissi con Kageyama, e che quest’ultimo si arrabbia da
morire, chissà se
deriva dal fatto che gli sembra che Hinata lo tenga a distanza! Nel
dubbio, li
ho usati anch’io! : )
Non
pensavo ce l’avrei mai fatta a
mettere su carta (virtuale) questa idea, ma eccola qua. Inizialmente
l’avevo
immaginata un pochino diversa, ma anche così non mi dispiace
come è venuta e mi
ha divertito scriverla. ^^
Di
solito non riesco mai a scrivere
fic collegate ad altre fic, quindi per me è una immensa
conquista! XD
Grazie
mille per aver letto! Spero
decidiate di lasciarmi un commento, in positivo o in negativo che sia.
*inchin*
Ja
ne,
Ayumi
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