Le
parole del professor Izumi colpiscono la mia mente.
Rikiter
vuole morire.
Perché?
Che senso ha una simile decisione?
La
guerra si è conclusa. Guerroyer e Olban hanno avuto la loro
giusta punizione.
Ed
è stato anche merito suo.
–
Bisogna
fermarlo… – sussurro. Anche egli merita di conoscere le
gioie della pace.
Ha
commesso tanti, troppi errori, ma ha saputo riscattare se stesso.
Striscio
sul pavimento. Non riesco a rialzarmi, a causa delle ferite, ma non
posso arrendermi.
Devo
distoglierlo da questa idea insana.
Troppi
morti ha richiesto questo insensato conflitto.
Non
riuscirei a guardare Erika negli occhi, se suo fratello morisse.
Se
l’amo, devo riuscire in questo mio intento.
Non
merita ulteriori sciagure.
Troppe
persone a lei care sono morte.
Prendo
il microfono e lo accosto alle labbra. Spero che riesca a sentire la
mia voce…
–
Rikiter…
Ascolta attentamente, amico… La guerra è finita…
Torna indietro… Torna… –. Cerco di non tremare,
ma dalla mia bocca escono solo rantoli.
Sono
ferito e il mio cuore sanguina dalla pena.
Il
fratello della mia amata mi ha salvato la vita e ha deciso di
suicidarsi.
E
io non capisco perché.
–
Il
popolo di Baam è salvo! Il tuo è un sacrificio inutile!
Inverti la rotta! – urlo, sempre più angosciato. Lui ama
la sua gente, lo so.
Anche
nelle fasi più aspre del conflitto, si è sempre
preoccupato del benessere dei baamesi.
Non
ha esitato a rischiare la vita per loro.
Ma
la sua morte, in questo momento, non ha senso.
Nessuno
di noi ne avrebbe un vantaggio.
Qualche
istante dopo, Erika si avvicina a me.
Il
suo volto è pallido di dolore e i suoi occhi sono rossi di
pianto.
Ne
sono sicuro, ha sentito tutto.
–
Rikiter,
fratello mio… Non mi lasciare! – urla. La disperazione e
l’angoscia colorano la sua voce.
Vuole
salvare l’ultimo membro della sua famiglia.
Ha
perduto suo padre, a causa delle manovre di Olban, e non vuole che
suo fratello muoia.
Il
silenzio, per alcuni istanti, risponde alle nostre parole accorate.
Poi,
la sua voce si spande nell’aria, come un flebile sussurro.
E
nelle sue tristi parole risuona una condanna priva di speranza.
La
vergogna oscura la sua mente e gli impedisce di afferrare l’occasione
della felicità.
–
Addio,
mia dolce Erika… E addio anche a te, Kazuya Ryuzaki… La
valorosa stirpe della Terra è riuscita a salvare l’intero
popolo di Baam… Io invece ho ucciso troppa gente…
Troppa per chiedere perdono… E con la mia morte voglio
rimediare al male che ho commesso… –
Resto
pietrificato e ammirato dalla triste dignità delle sue parole.
E’
consapevole della gravità dei suoi errori e vuole offrire la
sua vita per rimediare ad essi.
Ma
la morte, per quanto onorevole, non darà la vita a chi è
stato ucciso dalle trame di Olban e Guerroyer.
Lui
sta prendendo su di sé più colpe di quante ne abbia.
Voglio
salvarlo, ma non riesco a dire alcuna parola.
Mi
sento impotente, davanti a questa situazione.
–
Rikiter!
– grido, disperato. Le lacrime bagnano i miei occhi.
Non
voglio che tutto si concluda così.
Non
sarebbe giusto.
Un
silenzio sepolcrale risponde alla mia invocazione.
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