Il regalo del guascone

di Hiril Underhill
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Un giorno ha incontrato un giovane baldo
Che a dir il vero appariva un po’ spavaldo
Lei con la bellezza un po’ appassita
Non sembrava altro che una sciocca svampita
 
Non molto curata, non molto audace
Sciatta e timida, tutt’altro che procace
Il suo sorriso si era ormai da tempo spento
Il viso smorzato dall’avvilimento
 
Durante il loro primo incontro inatteso
Lei addosso solo un vecchio pastrano leso
Lui un sorriso da perfetto guascone
Stampato sul viso, sornione.
 
Una battuta, un complimento,
un preconcetto smontato
le risate trattenute a stento
congedarsi sembrava un reato.
 
Il di lei cuore, presto, leggero si fece
Sembrava una sciocchezza ed invece
E anche se forse mai più si vedranno
Nuova vita, nuove idee, in lei rifioriranno.





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