Risuona
la stanza di gemiti e sospiri.
Il
corpo di Aquila Rossa, sensuale, striscia su quello di Erron.
Il
cowboy chiude gli occhi e schiude le labbra, tumide di godimento.
Quel bastardo, adorabile pellerossa sa come farlo godere.
Le
sue mani e le sue labbra sanno fare vibrare il suo corpo.
Tra
le sue braccia, la sua mente si perde nel godimento.
Colto
di sorpresa, sussulta e inarca la schiena. La bocca di Aquila Rossa
si è posata sul suo membro teso.
E
ha cominciato a succhiare, con deliberata, calcolata lentezza.
L'orgasmo,
diverso tempo dopo, travolge Erron.
Per
alcuni istanti, resta immobile, illanguidito dalla stanchezza, il
braccio destro abbandonato oltre il letto, poi gira la testa.
I
suoi occhi cerulei, velati dall'orgasmo appena passato, si specchiano
nelle iridi nere del nativo.
Un
mezzo sorriso solleva le labbra di Aquila Rossa e si stende accanto
al compagno. Sa che il loro è un legame proibito, ma non vuole
pensarci.
Il
suo presente è il corpo magnifico di Erron, oscenamente
disteso sul letto, a stento coperto da un lenzuolo.
La
sua mente desidera concentrarsi su di lui.
– Cazzo,
sei fantastico... – sussurra il cowboy bianco, un sorriso sulle
labbra sottili. Ha sempre frequentato prostitute, eppure, pur non
disdegnando i loro favori, non sente il trasporto provato verso quel
mezzosangue pellerossa.
Con
lui, non sente la necessità di godere di altri piaceri.
Tra
di loro, c'è qualcosa a cui non sa dare un nome.
O
forse non può?
Sorride
e abbraccia Aquila Rossa, che poggia la testa sul suo petto, coprendolo coi suoi lunghi e lucidi capelli neri. Perché tormentarsi la mente di
domande inutili e stupide?
Non
ha nessun senso.
E'
meglio godersi le cose belle finché durano.
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