Ice Cream Kiss
Note:
Questa fanfiction partecipa al WeekEnd of Pride 2021
indetto dal forum FairyPiece - Fanfiction&Images coi prompt :
Giornata di merda e Gelato (ma questo offertomi dalla mia partner).
Perché
il gelato aiuta u.u
Ice Cream
Kiss
Weisz
si abbandonò sul divanetto con uno sbuffo, armato di una
grande coppa di gelato alla frutta, con scaglie di cioccolato sopra e
cialde colorate tutte intorno. Aveva un nome particolare quel dessert,
ma non lo ricordava. Quel giorno non aveva testa per niente. Dopotutto,
era l'anniversario della morte di sua madre. Era sempre stato un giorno
di merda e un gelato era ciò che lo aiutava a superare
quelle poche ore che lo separavano dal mattino.
O
almeno, avrebbe dovuto.
Un
rumore di tacchi lo avvisò che non era più solo.
Weisz non aveva granché voglia di parlare con nessuno,
quindi scivolò lungo il sedile, sperando di non
essere visto.
Ma
Laguna lo vide.
E
lo ignorò, sedendosi al bancone e ordinando il suo solito
cocktail. L'Edens lo servì col suo servizio impeccabile. Una
bevanda azzurra alcolica al punto giusto e al sapore di frutti di
bosco. Weisz si ritirò su piano piano e continuò
a mangiare il gelato, scoccando di tanto in tanto un'occhiata furtiva
all'altro. Non si aspettava di venire ignorato o lasciato in pace sul
serio. Su quella nave nessuno si faceva davvero mai i cavoli suoi e...
Affondò
il cucchiaino nel dolce.
Meglio
no?
Laguna
bevette e poi fece per andarsene.
-Buonanotte.- disse.
Weisz
restò un po' di sasso, ma andava bene così.
No?
Una
volta sulla porta, però, Laguna si fermò.
-Hai
gli occhi lucidi.- constatò.
A
Weisz cadde di mano il cucchiaio.
-Accidenti!-
borbottò. La sua felpa preferita si era imbrattata di gelato
proprio al centro del petto. Si guardò intorno alla ricerca
di un fazzoletto, quando vide la mano di Laguna porgergliene alcuni.
-Perché
stai piangendo?-
Il
biondo glieli prese di mano e cercò di ripulirsi, senza
grandi risultati, anzi.
-Non
sto piangendo.- mise in chiaro, sfregando più nervosamente i
fazzoletti.
-Non
esternamente.- rispose Laguna sedendosi di fronte a lui.
Weisz
continuò a cercare di pulirsi, sempre più nervoso
ed irritato.
-Oh,
adesso senti anche le lacrime?-
-Sento
l'Acqua e tu sei fatto per il 60% di acqua, quindi... -
Il
biondo strinse i denti. Sentiva le lacrime bruciargli agli angoli degli
occhi e si oppose con tutte le sue forze al pianto.
-Non
è niente.- mentì, pregando che l'altro
afferrasse. Voleva non parlarne, diavolo, voleva solo non ricordare sua
madre in punto di morte, chiedeva troppo?
Laguna
rimase in silenzio ad osservarlo senza fare domande e Weisz
sembrò calmarsi appena, ma continuò a lottare
invano con la macchia.
-Aspetta.-
disse lo Spirito dell'Acqua allungando la mano verso di lui che lo
guardò interrogativo. Laguna creò una piccola
sfera d'acqua che catturò e disciolse la macchia, facendo
tornare la felpa come nuova e sopratutto asciutta.
-G-grazie...
- esitò Weisz stupito.
-1000
Glee.- rispose Laguna, porgendogli la mano.
-Ma
cosa sei una lavanderia a gettoni?!-
-Preferisco
bigliettoni, in realtà.-
Weisz
scosse il capo.
-Allora
marci malissimo, sono spiantato.-
-Puoi
pagarmi in un altro modo.- rispose Laguna sporgendosi verso di lui e
Weisz si appiattì contro il sedile.
-Asp...
cos... -
Lo
Spirito dell'Acqua afferrò la coppa di gelato e se la
fregò.
-Cos'hai
capito?- lo sfotté e dato che c'era gli
fregò pure il cucchiaino, con cui si prese un bel boccone
del dolce sotto lo sguardo attonito dell'altro.
-Ehi!!
Prenditene uno tuo!!-
-E'
buono, credo lo farò.- rispose e si alzò. Weisz
credette stesse andando ad ordinare al bancone, ma Laguna gli si
fermò davanti e poggiò il ginocchio sul sedile.
Prima che potesse ribattere, le labbra dell'altro erano premute contro
le sue. Il biondo
rimase attonito per lo stupore e non reagì nel sentire la
lingua dell'altro, che sapeva di alcol e frutti, farsi strada nella
propria bocca. Laguna si staccò subito, leggendo poi nei
suoi occhi un certo interrogativo, una leggera incertezza. Il biondo
fece per dire qualcosa, ma si rese conto di non riuscire ad ordinare i
pensieri. La vicinanza dell'altro era troppa e il momento era
totalmente sbagliato.
Stava piangendo sua madre!!
Ma era
passato tanto tempo...
E poi...
Gli prese il collo della giacca, come quella volta prima della
battaglia con l'Impero di Poseidon Nero e figlioletto psicopatico al
seguito, e lo avvicinò piano a sé, fronte contro
fronte. Lo guardò negli occhi, poi socchiuse i suoi ed
aprì la bocca, catturando le sue labbra per ricambiare il
bacio. Laguna si
sistemò meglio sul sedile e lo assecondò. Weisz
era impulsivo. Anche nel baciare fingeva di avere un certo controllo,
ostentando una certa sicurezza. Ma gli piaceva quel bacio. Era
spontaneo, non studiato... Laguna sapeva baciare molto bene. Sapeva
come regolare i movimenti della lingua, quali angolazioni erano
più eccitanti e sapeva adattarsi facilmente ai gusti del
partner.
Ma molte volte aveva fatto semplicemente questo.
Aveva baciato perfettamente, ma senza particolare coinvolgimento
emotivo. O si era divertito a sentire i corpi di suoi partner
sciogliersi alle sue effusioni. Aveva sempre guidato in modo
impeccabile. Gli errori davano a quel contatto qualcosa in
più. Il calore umano, forse, ma non solo quello. Anche un
pizzico di imprevedibilità e brivido. Spinse Weisz contro lo
schienale e lo stuzzicò con brevi baci e schiocchi di
labbra. E con piacere, ogni volta che le separava, sentiva quelle
dell'altro, umide e dolci, cercarlo. Tutta la sua bocca sapeva ancora
del gusto di quel gelato ed invitava la sua lingua ad esplorarla.
Laguna si strinse a lui, beandosi anche del suo profumo, forse un po'
forte, ma che di certo aveva catturato la sua attenzione.
Si
separarono appena, ansimanti.
-Perché?-
gli chiese Weisz, distogliendo lo sguardo.
Laguna
inarcò il sopracciglio.
-Non
mi sono comportato bene con te, quindi, perché adesso mi
baci?-
Lo
Spirito dell'Acqua si appoggiò allo schienale.
-Perché
se i ruoli fossero stati invertiti, avrei fatto la stessa cosa.- ammise.
Weisz
lo guardò, meravigliato.
Certo era normale, Laguna non era mica stupido. Poteva metterci la mano
sul fuoco che sarebbe andata esattamente così, eppure... non
si sentiva in pace con se stesso. Lo
Spirito dell'Acqua si voltò verso di lui.
-Ora
ti fidi di me e questo mi basta.- disse.
Weisz
fece per ribattere che era stato costretto dalle circostanze a fidarsi
di lui, ma quello gli tolse le parole di bocca con un nuovo bacio a
fior di labbra.
-Io
non avrei affidato le vite dei miei amici a qualcuno di cui non mi
fidavo, Arsenal.- gli sussurrò -Ma tu lo hai fatto,
perciò adesso basta recriminare.-
Weisz
non rispose. Quell'ultima frase lo convinse. Annuì,
tirando un leggero sorriso, che poi divenne un ghignetto mefistofelico.
Si appoggiò col gomito sul tavolo e col mento sulla mano,
con un'aria studiata da figo che aveva sperimentato molte volte su
Norma.
-Però, perché io? Non sono l'unico uomo a bordo.-
Laguna
sogghignò di risposta.
-Hai
bisogno della dichiarazione o passiamo al resto?-
Weisz
afferrò la coppa gelato.
-Non
senza il dessert.-
Laguna
gli fece cenno di seguirlo col capo.
-A
tuo rischio e pericolo, Arsenal.-
Weisz
si riempì la bocca con una cucchiaiata di gelato e scaglie
di cioccolato prima di baciarlo nuovamente, in un'esplosione fredda e
bollente di zuccheri, ghiaccio, carne e saliva.
-Sicuro?-
rispose quando si separarono, poi lo precedette. Accarezzò
giusto il pensiero di sua madre, un'ultima volta per quella notte,
prima di varcare la soglia.
"Adesso sto bene, mamma." la rassicurò.
Laguna si umettò le labbra, poi lo raggiunse. Non conosceva
il significato delle lacrime di Weisz, non ancora. Ma c'era tempo,
avrebbero avuto notti e giorni per parlarne. Quella notte era per altre
lacrime, prive di tristezza, prive di malinconia. Lacrime calde e
salate accompagnate dai sospiri.
Per entrambi.
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