Germogli Malefici

di LADY ROSIEL
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Questo racconto è risultato fra i vincitori della I biennale del bando letterario nazionale – anno 2013 – "La Sinfonia della Menzogna" di AFRAM per l’arte – Galleria “Il Germoglio.”
157 partecipanti totali e venti racconti vincitori, selezionati per una raccolta in un unico volume stampato a numero limitato e la realizzazione di un dipinto che ritraesse l'essenza dei racconti vincitori. (Mostra a tema.)



Germogli MALEFICI

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ATTO – I

Arcobaleni di primavera scintillavano nell’aria, ritoccando forme e colori con sapiente maestria. Piccoli occhi nocciola osservano il mondo con l’incanto dell’innocenza, mentre i suoi morbidi capelli castani, raccolti da una treccia, si lasciavano abbracciare con dolcezza dall’amico sole. Era una bambina così candida e piena di gioia che spesso, solo quel suo tenero gattino, sembrava riuscire a starle accanto con la stessa esuberanza che lei palesava.

«Chi è stato a rompere il vaso in salotto? – domandò la madre alla piccola, investigando sull’accaduto. – Sei stata forse tu, piccola mia?» chiese poi.  
La bimba tremò spaurita, consapevole di aver sciaguratamente rotto uno dei più belli e preziosi cimeli di famiglia. E per quello doveva essere punita, lo sapeva, ma impaurita da quella che poteva essere la reazione della madre, accampò una piccola scusa.
«Uhm… No mamma. Non sono stata io.» ammise dopo averci riflettuto un pochino.
«E allora chi è stato?»
«E’ stato il gatto! – si giustificò subito dopo. – Sì, è stato il gatto!» sottolineò ancora una volta, con più vigore di prima. E desiderando d’esser creduta, arricciò le labbra in una smorfia dispettosa, gonfiando poi le guance, assumendo un’espressione accigliata.
«Siamo sicuri?» domandò una volta ancora, ma non ottenendo alcuna risposta cercò di assecondare il volere della piccola. In fin dei conti, non era così insolito che il loro gatto di casa rompesse qualche soprammobile.  – Era un cucciolo davvero vivace. –  innegabile, così come era vero che stava capitando con una frequenza sempre maggiore.
«Quel gatto sta diventando un problema: dovresti cercare d’insegnargli a non salire sul tavolo.» proferì infine la donna, cercando di far predominare la razionalità, evitando inutili battibecchi ed eventuali piagnistei.
«Uhm. Sì, hai ragione mamma. Cercherò d’insegnarglielo!» esclamò poi, tuffandosi sul parquet per afferrare e coccolare il gatto.
Sorrise.
Era stata quella la sua prima piccola bugia.
Un’innocua bugia, detta solamente per proteggere se stessa da una più che probabile filippica della madre.
Soltanto una piccola bugia.
Nulla di più.
L’aveva detta a fin di bene. Le era scivolata dalle labbra come burro, senza nemmeno accorgersene.

     I caldi raggi del sole fecero spazio alle nuvole, e nella penombra di quel giardino fiorito, il primo seme della discordia venne originato.




© LADY ROSIEL/ Luna Azzurra





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