Coloro
che trincano il vino schietto,
e
coloro che stan sempre la notte (in orazione) nella moschea,
nessuno
è all’asciutto, tutti sono sull’acqua.
Un
solo è sveglio, tutti gli altri sono immersi nel buio.
Guarda
il velo nero del cielo, intessuto di stelle, libero da nubi.
Rashid,
attento, cerca di distinguere le costellazioni. E’ sempre stato
affascinato dai significati dati dagli uomini al firmamento.
In
quegli ammassi di energia, scintillanti d’argento, hanno veduto
il riflesso di storie ancestrali.
L’astronomia,
pensa, è sempre stata una sua passione.
A
stento, frena un singhiozzo. No, non può abbandonarsi alle
lacrime.
Eppure,
il ricordo di lei gli procura dolore.
Due
mani, grandi e forti, si appoggiano sulle sue spalle.
Rashid
si gira e vede Ryu.
Gli
dona un sorriso, annebbiato dall’amarezza delle sue iridi nere,
lucide. Non vuole fare preoccupare il suo amico asiatico.
Eppure,
il ricordo di lei è amaro.
Acuisce
il senso di colpa.
Lei
era meritevole della felicità ed è morta, uccisa da
Fang.
– Pensi
a Maya? – chiede Ryu, premuroso.
Titubante,
Rashid annuisce. Sì, pensa a lei.
Anche
se prova a sorridere, il suo ricordo è amaro.
Ryu
esita, poi appoggia le mani sulle spalle di lui.
L’arabo
sussulta, ma poi si rilassa sotto quel tocco.
– Mi
hai detto che lei ti ha incoraggiato ad essere felice. Ha pensato a
te, nonostante tutto. – mormora l’asiatico. Non può
non provare ammirazione per lei.
Teneva
al suo amico, malgrado la sua situazione.
– E
allora cosa dovrei fare? – chiede Rashid, stupito. Gli pare
strano quell’atteggiamento di Ryu.
E’
gentile, ma è schivo e chiuso, come una torre.
– Fare
quello che lei ti ha detto. Lasciati guidare dal piacere. E ricordati
che non hai colpe. L’assassino di lei è Fang. –
dice, serio.
Rashid
tentenna, sorpreso dalle parole dell’asiatico. Ryu, così
stoico, gli ha detto di divertirsi.
E’
quasi paradossale.
Sorride
e il suo sguardo sostiene quello imperscrutabile dell’altro.
–
Accetto
la sfida. Vuoi combattere contro di me? – chiede.
Ryu,
con un cenno del capo, annuisce e i due escono dal palazzo.
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