Di atolli e formiche

di Baudelaire
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L'auto sfreccia
Asfalto bollente
Mattinata godereccia
Sotto un sole cocente.

Tutti al mare, tutti al mare,
a sdraiarsi ed a nuotare
a cercare d'abbronzare
quelle chiappe troppo chiare

Mi dicevano di galleggiare
Ma come faccio, tra tutto questo Male?
Corpi nudi, gente che urla,
fossero pescivendoli!


Osservo il mare
Le spiagge infuocate
Battere e levare
Folle addormentate.

Fra le folle sonnolente
sulla sabbia ormai rovente,
quel sapore un po' pungente
sulla pelle della gente.

Gente che sembra che stia dormendo,
come linci tengono d’occhio;
una signora sfiora un braccio, tacito accordo,
ma non è quello del compagno;


Formichine assembrate
Calore infernale
Anime esaltate
Fermarsi non vale.

Troppi stuoli di formiche
un po' amiche un po' nemiche
mi disturbano la psiche
non allevian le fatiche.

Sono una banda di armatori,
c’è chi parte e c’è chi va;
mal non fa,
ma dove sta la pace e la tranquillità?


Aria balsamica
Sostare non voglio
Non sono formica
Ci vorrebbe uno scoglio.

Il pensiero vola altrove
la mia anima si smuove
verso spiagge tutte nuove
al riparo di mangrovie

E là fa fresco, le piante mi proteggono;
questo rumore assordante di frasi urlate
scompare in un dimenticatoio
verde e rilassante;


Un atollo deserto
Nel mare scoperto
Silenzio che assorda
Acqua che sciaborda.

E sto lì con la mia mente
mentre penso a tutto e niente
al riparo della gente
con me stesso finalmente.

Ora posso non ascoltare
Posso lasciarmi andare;
onde che, nei sogni, sono culle amorevoli
calde come l’abbraccio di una mamma.


Addio formichine
Io qui vi saluto
Pelli coralline
Pena non ho avuto.

Non ho pene nè rimpianti
dico addio a tutti quanti
son contento e guardo avanti
il mio cuore pien di canti

sembra sia natale, ma d’estate;
vedi l’aria tremolante?
Un caldo che stordisce
Io che sogno tropicale


L'auto sfreccia
Asfalto bollente
Fresco, frizzante
Il mio cuore ridente




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