Emozioni e sentimenti

di Lucy_susan
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Esercizio 3

Ragazzo affamato

Il buio mi circonda completamente.
Mi muovo sul letto e il fruscio delle lenzuola attorno al mio corpo sembra un frastuono per le mie orecchie abituate al silenzio.
Nessuno si muove, nessuno parla, tutti dormono.
Scendo dal letto. I piedi toccano il pavimento freddo, ma trovano subito le pantofole e ci si infilano dentro.
Esco dalla camera il più silenziosamente possibile.
Nel corridoio solo una flebile lucina vicino al pavimento illumina qualche piastrella lì intorno, ma non ho problemi ad aprire la porta del corridoio.
I cardini scorrono tranquilli senza procurarmi infarti o svegliare nessuno. Quando chiudo la porta faccio un leggero rumore che però svanisce inghiottito dalla notte senza essere di alcun disturbo.
La parte più facile è fatta, ora non mi resta che affrontare l’inevitabile, l’essere più rumoroso e insoddisfatto della terra: il nostro gatto.
Faccio qualche passo sperando ardentemente che la bestia sia chiusa fuori dalla terrazza e che quindi non possa sentirmi o farsi sentire, ma questa mia speranza svanisce nell’istante in cui metto piede in cucina.
La tapparella è alzata e la luce fuori, probabilmente proveniente da un lampione, illumina debolmente la stanza: sulla sinistra il piano cottura è coperto da uno strofinaccio per salvaguardarlo dalla polvere e il lavello è immacolato; al centro, il tavolo quadrato di legno è stato pulito accuratamente e le sedie sono state sistemate a dovere; nell’angolo a destra il camino sembra un buco nero.
E proprio là, di fianco al bordo del camino, su una sedia mezza rotta, si trova un gomitolo di peli che al mio arrivo si muove stiracchiandosi i muscoli. Mi paralizzo sulla porta per paura di svegliarlo, cosa che probabilmente è già successa, ma con mio immenso sollievo decide di non miagolare. Mi fissa con i suoi occhioni neri e profondi che si confondono col suo manto se non fosse per un riflesso leggerissimo finché non mi muovo.
Si alza sempre con lo sguardo fisso sul mio e, quando penso che stia per raggiungermi con lamenti e miagolii, si gira verso il muro e decide di stare buono e dormire ancora. Faccio un sonoro sospiro e finalmente posso concentrarmi sull’oggetto dei miei desideri: il frigorifero.
Bianco e rumoroso, vecchio, ma fondamentale. Uno strano suono esce dal mio stomaco vuoto. Sento che si contrae cercando qualcosa da digerire.
Lo accontenterò subito.
Apro l’anta e la luce mi investe.
Chiudo gli occhi, ma li riapro subito dopo.
In poco tempo le mie pupille si fanno più piccole e riesco a vedere quello che l’elettrodomestico cela.
Rimango lì, a rimirarlo con lo stomaco che brontola e già l’acquolina in bocca, mentre la sua luce dirada il buio intorno a me. Infine decido cosa mangerò: sul terzo ripiano c’è un contenitore di plastica azzurrino e al suo interno si scorge solo un’ombra scura.
Lo afferro, lo appoggio sul tavolo e lo apro. Un leggero profumo mi solletica le narici.
Ne afferro un pezzo e felice lo mangio seduto sulla mia sedia.
Finito il boccone raccolgo qualche briciola e rimetto tutto a posto.
Controllo che sia tutto in ordine dietro di me, lancio un’occhiata al felino, che continua ad ignorarmi, e torno in camera.
Finita la mia piccola razzia e con lo stomaco soddisfatto, mi riaddormento beato.

NdA:
Forse la fine l’ho affrettata un pochino effettivamente, ma non sapevo proprio come allungarla. Alla fine quello che volevo descrivere era la tensione di non dover svegliare nessuno e la felicità di essere riuscita.
Spero vivamente che vi sia piaciuta, fatemi sapere nelle recensioniXD
Lu_Sue;P




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