Forever Us

di Schmetterlinge
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“Devi proprio andare?”

 

Gray la fissò senza dire nulla, penetrandola con lo sguardo; non l’avrebbe mai ammesso ma quella dolce ragazzina dai grandi occhi blu le sarebbe mancata.

 

 

 

 

E tanto anche

 

 

 

 

“Scusami, era una domanda stupida.”

 

“…”

 

La water maker gli diede le spalle, osservando con apparente apatia un punto indefinito oltre la finestra; era una missione come tante altre, o almeno così sperava, ma la paura che potesse accadergli qualcosa sembrava non volerla abbandonare.

 

“Juvia …”

 

Nessuna risposta, solo un’occhiata fugace.

 

“Tornerò, te lo prometto.”

 

“…”

 

Era strano pensare a Gray come ad una persona tanto esplicita; non era una novità che avesse un debole per la turchina ma era risaputo quanto fosse troppo orgoglioso per ammetterlo.

 

E invece, col tempo, aveva finito col trasformarsi, tanto da arrivare ad esternare le proprie emozioni con una disinvoltura a tratti disarmante.

 

“Farò di tutto per tornare da te.”

 

“…”

 

Juvia sorrise, le guance più purpuree del consueto e gli occhi dolci, mentre Gray le carezzava la testolina folta con fare rassicurante.

 

“Lascio la Gilda in buone mani.”

 

“Contaci.”

 

Gli strinse la mano nella propria, il respiro incalzante, quando percepì la fronte di lui accostarsi alla sua.

 

“Così rendi tutto più difficile.”

 

Una risatina isterica.

 

“Sai che sono un masochista.”

 

“Probabile.”

 

Rimasero a parlarsi con lo sguardo per un tempo infinito quando decisero di porre fine, seppur riluttanti, a quel momento così intimo.

 

“Fate i bravi.”

 

“Ne dubiti?”

 

Il tempo di voltarsi e si era già ritrovata tra le braccia di Erza e Lucy; Natsu e Wendy, invece, le si erano accostati silenziosi, lo sguardo furbo e vispo.

 

“Ci vediamo presto.”

 

“Ci conto.”

 

Abbassò il mento nel sentirsi spintonare con fare affettuoso prima da Natsu e poi da Erza, quando si accostò allo stipite del portone d’ingresso, il capo reclinato di lato.

 

“Tutto bene, Juvia?”

 

Un sospiro appena accennato; non sapeva spiegarsi il motivo ma aveva un brutto presentimento e, per quanto si sforzasse del contrario, faticava a sorridere.

 

“Non saprei, Cana.”

 

 

 

 

 

 

 

 

 

//

 

 

 

 

 

 

 

 

 

“Tutto bene Gray?”

 

Natsu lo osservò attento, quasi volesse leggergli dentro.

 

“Credo di si.”

 

“Si tratta di Juvia?”

 

Effettivamente non ci voleva un genio per capirlo.

 

“Andrà bene, se è questo che ti preoccupa.”

 

Sapevano entrambi che quella missione avrebbe dato loro parecchie grane ma erano insieme e nulla avrebbe potuto ostacolarli.

 

Nonostante tutte le disavventure affrontate, erano ancora lì perciò …

 

“Deve andare bene.”

 

“Il Dragon Slayer lo fissò furbo, un sorrisetto strafottente.

 

“Qualche promessa da mantenere?”

 

Silenzio.

 

“Hai origliato?”

 

“Può darsi.”

 

Altro silenzio.

 

“Sei un impiccione.”

 

“Tengo a Juvia, è diverso.”

 

Si scrutarono per interminabili secondi per poi abbandonarsi ad una risata sguaiata quando l’ice maker abbe la capacità di spiazzarlo come poche volte.

 

“Non voglio essere felice, Natsu.”

 

Sorrise, specchiandosi negli occhi dell’amico.

 

“Voglio solo che Juvia lo sia.”

 

Altro silenzio.

 

“Il resto non conta.”

 

Probabilmente stava arrivando la fine del mondo, era l’unica spiegazione plausibile, o almeno questi dovevano essere i pensieri di Natsu a giudicare dalla sua espressione.

 

“Caspita ….”

 

Nel frattempo Gray era già arrossito.

 

“Sei cambiato, fai quasi paura.”

 

“Smettila.”

 

Quell’espressione non lasciava presagire nulla di buono.

 

“Natsu …”

 

“Potrei anche ricattarti.”

 

Silenzio.

 

“Non oseresti.”

 

“Ne sei sicuro?”

 

 

 

 

Quanto mai si era confidato





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